Buongiorno a tutti, ho bisogno di un consiglio su cosa poter fare riguardo la mia vicenda che ora vi spiegherò. Io ho 28 anni e il mio ragazzo 30. Tre settimane fa il mio ragazzo mi ha lasciata di punto in bianco dopo due anni di relazione con delle motivazioni del tutto sue, non mi aveva detto nulla solo che dovevamo parlare perché non stava bene e quando è venuto da me poi mi ha detto di voler stare da solo. Anni fa ha attraversato un periodo di lunga depressione (senza essere seguito da qualcuno) in cui aveva perso molto peso ed era stato solo, passato questo periodo stava meglio e ci siamo conosciuti.. ci siamo trovati subito bene e in sintonia su tutto e abbiamo deciso di intraprendere una relazione. Lui è sempre stato un ragazzo con una visione negativa delle cose e della propria vita, si sentiva spesso inadatto e non all’altezza delle mie esigenze (che non ho mai avuto esigenze esplicite di nessun tipo nei suoi confronti) rassicurandolo poi questi pensieri gli passavano senza troppi problemi. Abbiamo trascorso due anni davvero felici e sereni, certo con qualche difficoltà, ma ci siamo sempre tenuti vicini in tutto. Negli ultimi tre mesi le cose hanno iniziato a peggiorare drasticamente.. aveva iniziato a colpevolizzarsi per i suoi problemi in famiglia, a dirmi che forse stava ricadendo in depressione, per gli studi che non riesce a ultimare all’università, per il fatto che io sono una bellissima persona e non mi merito un ragazzo come lui vicino perché è un uomo incapace e che non può darmi quello che voglio.. aveva iniziato anche ad essere anafettivo, a scusarsi per non essere in grado di darmi quello di cui ho bisogno, ad avere disturbi di sonno, diarrea, nausea, attacchi isterici.. insomma, comunque tutti motivi che non riguardavano la nostra relazione direttamente ma altri problemi esterni che non riusciva più a sostenere e che gli causavano stress e ansia, e per non “trascinarmi” con lui nelle sue problematiche ha pensato bene di piantarmi senza troppe parole. È venuto sotto casa mia, abbiamo parlato delle cose che non vanno in questo periodo, poi ha iniziato a dire che io non posso amare una persona come lui, che merito di meglio, che lui non ha nemmeno soldi per sostenermi se ho bisogno ecc ecc.. cose che io ho sempre smentito perché ho avuto una relazione con lui per affetto e non per interesse. Io lavoro e devo prendere casa da sola, sono una persona molto solare e serena, mi sento indipendente e non gli ho mai chiesto nulla e lui si colpevolizzava perché non riusciva a provvedere a me e ad aiutarmi. “Sei una persona troppo buona con me, mi hai sempre dato tutto ed io non ho neanche un lavoro e niente da darti, nemmeno mi sento uomo per starti vicino, ti rovinerei e basta con la mia vita di m**** perché sono un uomo senza niente e mi dispiace perché meriti il meglio”. Parole sue.. quando giorni due prima mi diceva che si sarebbe voluto impegnare per me e per noi, mi ringraziava per stargli vicino, che era importante la mia presenza per lui ecc… io l’ho sempre sostenuto dicendogli che impegnandosi avrebbe potuto fare quello che voleva e che avrebbe raggiunto i suoi obiettivi, io lo ammiro e sono orgogliosa di lui e non l’ho mai giudicato. Dopo la sera della rottura che ha avuto una crisi di pianto e di panico, non l’ho più sentito se non perché l’ho chiamato io una settimana dopo per sapere come stava e se potevamo vederci per parlare. Lui la sua scelta l’aveva già presa e non voleva tornare indietro perché si sente un uomo fallito con tutti i suoi problemi da risolvere ed io non lo merito. Ho deciso di risentirlo fra più giorni perché vedendomi forse avrebbe avuto un’altra crisi e non se la sentiva ancora di incontrarci, nemmeno io me la sentivo. Ora sono passate tre settimane, gli ho lasciato il tempo per fare gli esami universitari e per stare da solo, ma questa persona non mi cerca e non cerca un minimo di contatto con me. Io mi sento sbagliata, mi sento davvero di non aver colto i suoi segnali come richiesta di aiuto e di non aver fatto abbastanza per esserci e per potergli stare davvero vicino nel modo giusto. Ho paura che la sua depressione di anni fa non sia mai sparita davvero e nel tempo si sia cristallizzata, come se questi due anni avesse avuto una ripresa e poi di nuovo una ricaduta così pesante.. so che lui si sente in colpa e che non vuole vedermi perché si vergogna, di com’è e di che cos’ha.. me lo diceva spesso che si sentiva un po’ depresso nell’ultimo periodo ed io non ho colto la sua tacita richiesta di aiuto.. cosa posso fare ora? Lui dovrebbe riportarmi le mie cose che erano a casa sua e ci eravamo detti di risentirci dopo il suo esame che era due giorni fa.. Aspetto che sia lui a cercarmi perché forse ha bisogno ancora di tempo o provo ad interagire con lui in qualche modo? per vedere se magari sentendomi tranquilla nonostante tutto capisce che ho accettato questo suo momento e se ne vergogna meno.. io non voglio lasciarlo da solo perché gli voglio tanto bene ma mi rendo conto che con una persona che ha questo disturbo sarebbe impossibile ora avere una relazione.. vorrei provare a parlarci per capire se magari con il mio sostegno vorrebbe parlare con qualcuno di più indicato, che possa trovare una terapia che lo aiuti a superare tanti ostacoli che sono solo nella sua mente.. cosa posso fare? Sto davvero male perché è stata una cosa improvvisa e non ho potuto più avere un contatto diretto con lui. Grazie mille per l’attenzione e a chi mi risponderà.