Lutto complicato

Barbara

La mia situazione è un po' complicata. 6 anni fa ho cominciato a soffrire di una forte depressione ma non lo sapevo, non mangiavo non dormivo lavoravo tantissimo ero sempre arrabbiata e trattavo male tutti alla fine avevo voglia di morire e mi sentivo sempre più sola, visto che le persone vicino a me dato il mio comportamento mi stavano lontane. ho cominciato a conoscere persone nuove per parlare ed ho conosciuto un uomo, quindi visto che la situazione in casa mi soffocava ho lasciato i miei figli ed il mio compagno, con cui stavo da 17 anni., spiegandogli che me ne andavo per he stavo veramente male .,un po' per la depressione un po' per il COVID un po' per he tornare a casa mi faceva stare malissimo e un po' perché stare con quest uomo mi aveva fatto sentire nuovamente viva...insomma sono tornata a casa un anno dopo, (nel mentre passavo a casa e ci sentivamo al cellulare) dopo aver finalmente lasciato il lavoro che ho capito che era la più grande causa di stress. Con l uomo che avevo frequentato siamo rimasti in contatto ma non stavamo più insieme. Giustamente la situazione che ho ritrovato in casa non era più la stessa, i miei figli erano molto arrabbiati il mio ex era disposto anche a perdonarmi, ma un po' per gli attriti che già c'erano e mi facevano ancora male e un po' perché mi sentivo in colpa ho continuato a non voler tornare insieme, dormivo con i miei figli. Dei 3 anni che sono seguiti dopo (come tanti di quelli prima) non ricordo molto dettagli.....continuavo ad uscire ed entrare dalla depressione, infatti passavo da momenti in cui riuscivo a stare bene con i miei figli a momenti che trattavo male tutti, avvolte senza un apparente motivo. sono anche andata da uno psichiatra e mi ha detto dopo 15 minuti di visita che ero bipolare e dovevo prendere i psicofarmaci, la diagnosi mi è sembrata frettolosa e non mi sono fidata. Siccome il mio campo di lavoro sono le pulizie continuavo a trovare lavori che mi imponevano di alzarmi molto presto e mi sballottavano da un appalto all altro, dai quali dopo un po' mi licenziavo perché cominciavo a stare male( oggi so che erano attacchi di ansia e panico) nel mentre io continuavo a vivere con il mio ex anche se ci parlavamo poco, un po' perché litigavamo un po' per he mi ero resa conto di essere parecchio incoerente e di dimenticare le cose. Gestendo lui le spese di casa alle quali prima avevo sempre pensato io ci siamo ritrovati con lo sfratto( non perché lui non pagasse) per he durante il periodo COVID avevo saltato degli affitti in accordo con il proprietario ma lui non lo sapeva e non mi ha mai detto nulla sulla questione. Quindi alla fine del 2023 è andato via di casa senza dirmi quasi nulla, anzi erano mesi che non parlavamo quasi più. L unico dei miei tre figli che era anche suo è andato via con lui. Premetto che è sempre stato un uomo chiuso evitava ogni tipo di confronto e messo alle strette mentiva che era la cosa di lui che proprio non tolleravo, per il resto era un uomo veramente di cuore e lavorava tutto il giorno, quindi grandi occasioni di parlare non c erano nel mentre credo fosse entrato in una forma di depressione e si stava ammalando, ma quando gli dicevo di andare dal medico mi rispondeva che appena trovava tempo ci sarebbe andato. Sfortunatamente nello stesso periodo che abbiamo lasciato casa e mi sono appoggiata da mamma e morto papà quindi per un po' di mesi sono stata piuttosto indifferente a tutto quello che mi succedeva intorno, ma dopo un po' a mente più calma riflettendo su tutto quello che era successo e cominciando a dormire e a prendere dei farmaci per stabilizzare un po' l umore ed anche cominciando a recuperare qualche ricordo mi sono accorta che a lui ci tenevo ancora tantissimo e che tutto quello che avevo fatto era totalmente assurdo e senza senso, in quel periodo prendevo tutto come un attacco personale, se mi parlava ci litigavo se non mi parlava mi arrabbiavo perché mi ignorava. Ma poi stando lontani mi sono resa conto che lui aveva provato a fare delle cose per cercare di riavvicinarsi, ma io non le avevo capite. Non era mai stato esplicito a parole ma infondo io sapevo benissimo che non era bravo a parlare. Stavo cercando il coraggio di chiamarlo almeno per chiedergli scusa e spiegargli che ero stata molto male e che avrei voluto con la giusta cautela e curando i miei problemi di salute riprovare a sentirci e poi magari tornare insieme. Ma la mia paura di farmi e fargli ancora del male mi ha fatto perdere altro tempo, infatti il 12 novembre ci ha chiamato la sorella dicendoci che e morto con un infarto. da quel giorno io non vivo piu ho attacchi di ansia e panico, dormo quasi unicamente con i sonniferi ,se non li prendo ho incubi grido e piango nel sonno, mi piacevano già poche cose perché infondo la depressione ancora c era, ora non mi piace più nulla. Non sento più emozioni Tutto è uno sforzo anche fare le cose per i miei figli, e poi mi sento in colpa per qualunque cosa, se mangio penso che lui non potrà più farlo, idem se prendo un caffè, se vado a fare una passeggiata insomma per qualunque cosa ,mi sento in colpa per come è finita, visto che non so bene neanche io perché me ne so o a data di casa, mi sento in colpa per non averci parlato per non averlo più visto mi sento in colpa all idea di sorridere o di provare un minimo di serenità per la mia vita. Ho perso l uomo che amavo per colpa mia, non. Capito tutto gli errori che avevo fatto e che continuavo a fare.la mia domanda è. esiste veramente un modo per riuscire almeno a far finta di stare bene se non altro per i miei figli? Io per me so che non voglio più lottare mi sentirei in colpa se io dovessi stare bene senza di lui. Poi passo la giornata a pensare a tutto le cose successe e poi cerco di ricordare e poi vedo le mie colpe e non riesco più a respirare. E non voglio reagire, mi sembrerebbe di tradirlo un altra volta.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Mi dispiace profondamente per il dolore che stai vivendo. Il tuo racconto trasmette una sofferenza intensa, un vortice di colpa, perdita e depressione che sembra averti tolto ogni energia. Voglio dirti una cosa importante: il tuo dolore è reale, ma non è una condanna.

Il senso di colpa che provi è comprensibile, ma non definisce chi sei né ciò che hai vissuto. La depressione, la sofferenza e le difficoltà che hai affrontato hanno influenzato le tue scelte, ma non annullano il bene che hai fatto e che puoi ancora fare. So che adesso non riesci a immaginare un futuro senza questa sofferenza, ma c’è un modo per affrontarla, senza sentirti in colpa per ogni passo avanti.

Non devi farcela da sola. Ti aiuterò a dare un senso a ciò che hai vissuto, a trovare un equilibrio tra il dolore e la possibilità di ritrovare un po’ di luce. Possiamo lavorare insieme per permetterti di sentire di nuovo, senza che il senso di colpa ti schiacci. Non si tratta di "far finta" di stare bene, ma di costruire uno spazio sicuro in cui il tuo dolore possa essere compreso, senza che ti consumi.

Se sei pronta, io sono qui per accompagnarti in questo percorso.

Dott. Alessio Gennaro Miele

Dott. Alessio Gennaro Miele

Napoli

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Salve Barbara il senso di colpa avvolte ci offusca nel vedere le cose, sicuramente bisogna capire cosa è accaduto nel tuo io profondo per attivare e non fingere dei comportamenti funzionali con i tuoi figli ma in realtà con te stessa e verso le tue relazioni di vita. Insieme possiamo iniziare questo percorso.

Dott.ssa Danyla De Vincentiis

Dott.ssa Danyla De Vincentiis

Roma

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Gentile Barbara,

La ringrazio anzi tutto per aver scritto e per la fiducia che ha riposto nel condividere la sua storia. Dalle sue parole emerge chiaramente quanto questo lutto abbia avuto un impatto profondo nella sua vita. Comprendo che si trovi a fronteggiare emozioni intense e complesse, che possono alternarsi tra dolore, senso di vuoto e difficoltà nell'accettare la perdita. È normale che, in una situazione simile, ci si senta sopraffatti o incapaci di ritrovare una serenità interiore.

Ogni individuo elabora il lutto in modo personale e unico, e le reazioni che sta vivendo sono comprensibili. Spesso, quando il dolore sembra non placarsi e ostacola il normale corso della vita quotidiana, può essere utile trovare uno spazio dedicato per comprendere meglio queste emozioni e imparare ad affrontarle. 

Ritengo che la sua esperienza meriti di essere approfondita ed elaborata in un percorso di psicoterapia, uno spazio sicuro e dedicato in cui poter esprimere pienamente le sue emozioni e trovare strategie efficaci per affrontarle. La terapia può offrirle strumenti concreti per comprendere meglio ciò che sta vivendo e aiutarla a ricostruire un equilibrio interiore. 

Se lo desidera, sono a disposizione per parlarne più nel dettaglio e aiutarla a individuare il percorso terapeutico più adatto alle sue esigenze.
 Le auguro intanto di trovare conforto e serenità in questo momento delicato.

Un cordiale saluto. G M

Cara Barbara, mi dispiace davvero tanto per il dolore e il senso di colpa che stai vivendo. Quello che stai attraversando è estremamente difficile e carico di eventi dolorosi: la depressione, gli attacchi di ansia, la perdita di una persona a cui tenevi e il tumulto nelle relazioni sono esperienze che possono far sentire intrappolati in un ciclo di sofferenza. Cercare di “far finta” di stare bene può sembrare una via d'uscita, soprattutto per proteggere i propri figli, ma a lungo termine questa strategia rischia di non risolvere il dolore interno. Fingere di stare bene potrebbe non solo impedire a te di elaborare e guarire il dolore, ma anche aumentare il peso emotivo che porti dentro. I tuoi sentimenti sono importanti e meriti di essere ascoltata, senza dover nascondere il tuo dolore. Cerca un supporto professionale: Parlarne con uno psicologo o un terapeuta può aiutarti a comprendere meglio il tuo stato emotivo, a elaborare il senso di colpa e a sviluppare strategie per gestire l’ansia e la depressione. È fondamentale che tu riconosca la necessità di chiedere aiuto. In conclusione, invece di cercare di mascherare il tuo dolore, potrebbe essere più utile imparare ad accoglierlo e a lavorarci su, così da poterti davvero prendere cura di te stessa. Questo non solo potrà aiutarti a guarire, ma diventerà un esempio di coraggio e autenticità anche per i tuoi figli. Ti auguro tanta forza e, se puoi, prova a fare il primo passo verso il supporto professionale. Meriti di trovare un percorso di guarigione e di riscoprire, anche se poco a poco, quella serenità che ti sembra ormai perduta

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gentile signora Barbara,

Ha scritto molto dettagliatamente la situazione.

Come mai, non ha pensato di chiedere un colloquio con una collega per un sostegno?

Lo psicologo clinico non è Mai un sostituto del cliente.

Ma può essere un prezioso spazio di ascolto, a volte.

Le lascio un caro saluto.

Simona Rocco, Roma.

Dott.ssa Simona Rocco

Dott.ssa Simona Rocco

Roma

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Gent.le sig.ra 

Le urge un percorso di psicoterapia e se fosse necessario anche l'assunzione di un psicofarmaco. Non posso rispondere alla sua lunga descrizione del suo stare con una soluzione da bacchetta magica, ma soltanto la sprono ad iniziare un percorso di psicoterapia in grado di aiutarla a superare tutti questi problemi e traumi dolorosi .  

Cordiali saluti.

Dr ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

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