Buon giorno, sono un signora inglese di 56 anni sposato da 25 con un medico italiano. Siamo sempre stati bene insieme, abbiamo du e bei figli, un maschio di 23 anni e una femmina di 19. Natale scorso ci ha lasciati....da un giorno al'altro, lasciando una nota sul tavolo cge ha trovato una vita che ci piaceva di piu'...basta.Io ho avuto un brutto esaurimento, svenivo spesso (non e' da me), vomitavo, ho perso 20 kg, notte e giorno piango, mio marito e miei figli sono la mia vita. Lui non ha mai detto che non stava bene, ear un po' giu' per problemi finanziari e lavoro, ma niente di terribile. Adesso, qui non ho nessuno, combatto suicidio tutti giorni, sono in questa vita solo per i miei figli, loro padre (erano molto vicini) quasi non le telefona piu', stanno male anche loro, tanto.....sono andata ad un psichiatra, ma avevo paura di lui, anche dal psicologa che e' gentile, non prendo farmaci perche lo so che lore portano al suicidio a volte, ed io sono gia' li da sola, non voglio che i miei figli rimangono da soli.....ma la morte sarebbe un tenero abbraccio a questo punto......aiutatemi, sono tanto sola. Julia
3 risposte degli esperti per questa domanda
Salve Julia, la sua storia è molto coinvolgente, esprime un grosso dolore, che con chiarezza non riesce a sostenere da sola. La sua è una chiara richiesta d'aiuto e per questo non va sottovalutata. Mi chiedo, come mai aveva paura dello psichiatra? L'aiuto della psicologola le basta? Forse tutto quello che lei ha tentato di fare non è abbastanza! Capisco che in un momento di grosso sconforto, possono vevirle in mente pensieri suicidi, ma questa soluzione non farebbe che portare ulteriore malessere alle persone che le stanno vicino, per questo dovrebbe chiedere aiuto in modo più deciso a queste non si arrenda! Posso suggerirle di chiedere un intervento psicoterapeutico che coinvolga anche la sua famiglia, potrebbe esserle d'aiuto. Cordiali saluti,
Gentile sig.ra Julia,capisco perfettamente la Sua angoscia e sofferenza che sono enormi in questo Suo momento di "abbandono" da parte di Suo marito. Le sensazioni di "vuoto" sembrano incolmabili!! e La portano a pensieri brutti, bruttissimi fino a quelli suicidari!! Le assicuro che sono sensazioni, purtroppo, "normali" in situazioni come la Sua e appaiono interminabili ... invece passano!! e le persone - una volta trascorso questo periodo di grande sofferenza - tornano ad una vita normale ed - alcune volte - anche migliore!! Nella Sua lettera dice di avere avuto "paura dello psichiatra" (almeno io così ho capito) perché questa paura? Aggiunge però di essersi trovata bene con la psicologa. Lei non vuole prendere farmaci e Le dico che - in questo caso - può farne a meno ma certamente deve accettare ed affrontare un buon e valido sostegno psicologico/psicoterapeutico per poter elaborare in modo adeguato - ed al più presto - il Suo lutto interiore, accettare e ristrutturare la nuova situazione familiare, fortificarsi a livello emotivo ed aiutare anche i Suoi figli a fare altrettanto. Non si adagi aspettando che il tempo faccia il suo corso!! Non pensi a ciò che é passato e vada avanti nel Suo futuro che riserva sempre qualcosa di positivo!! Decida subito di sostenere questo percorso psicologico. Le può solo fare molto bene!!! Le faccio i miei migliori auguri e mi rendo disponibile per ulteriori richieste da parte Sua.
La separazione che lei ha vissuto è stata improvvisa e traumatica. Non si aspettava una decisione di questo tipo da parte di suo marito, sembra infatti che non abbia individuato dei segnali di malessere o insoddisfazione da parte sua. Signora Julia la sua vita all'improvviso è cambiata e non per una sua scelta, lei ora si trova a dover accettare un cambiamento che non immaginava di vivere. Sentirsi rifiutata, non avere delle motivazioni e sentire il carico di una famiglia da portare avanti sentendosi sola sembra un peso troppo grande per lei. Si è interrogata rispetto a cosa ha bisogno per stare meglio? Da come si descrive sembra che abbia vissuto un esaurimento che ora sta prendendo le forme di una depressione. Il suo pensare alla morte come via di fuga è normale nella sua condizione, ma una parte di sé vuole reagire e chiede aiuto. Ascolti questa parte che vuole reagire. Trovare un terapeuta che le dia fiducia sarà un primo passo per percorrere un cammino verso una nuova vita, lei è giovane e, anche se in questo momento le sembrerà impossibile, ha la capacità e tante possibilità di rimettersi e costruirsi una nuova storia. Chieda aiuto e non si faccia sola.
Cagliari
La Dott.ssa Silvia Canepa offre supporto psicologico anche online