Buonasera, sono un ragazzo di 23 anni. Non riesco più vivere, tutto mi è difficile: svegliarmi la mattina, affrontare la giornata in solitudine e persino mangiare. Ero uno studente universitario particolarmente brillante. Amavo quello che facevo e mi rendeva orgoglioso. Sono ormai 3/4 anni che ho progressivamente interrotto le mie relazioni sociali. Non vedo più nessuno, eccezion fatta per i miei genitori (verso i quali talvolta provo sentimenti di rabbia sopraggiunta solo da qualche anno, prima quasi mai). Ho più volte pensato al gesto estremo e l'idea della negazione di me stesso e di tutti questi pensieri che mi opprimono mi appaga. A dire il vero, una volta tentai già di suicidarmi ma desistetti non appena sentii il citofono suonare. Ripenso ancora a quel giorno e mi pento di non essere stato più tempestivo e più risoluto nella scelta. Quanto scritto è solo la punta dell'iceberg.
Caro Andix, mi dispiace moltissimo per come ti senti. Nonostante la tua disperazione, io credo che scrivendo questo messaggio tu senta il bisogno e il desiderio di essere aiutato. Nel tuo caso sarebbe fortemente consigliata una visita da un medico psichiatra il quale, valutata la tua situazione, potrebbe prescriverti una terapia farmacologica che andrebbe ad agire sul tuo umore, elevandolo notevolmente. Parallelamente a questa operazione, poiché i farmaci agiscono in un certo periodo di tempo, potresti iniziare un percorso di supporto psicologico, per aiutarti ad affrontare al meglio i tuoi vissuti. Se hai bisogno di un confronto io sono a disposizione.
Dott.ssa Cristel Rubulotta
Genova
La Dott.ssa Cristel Rubulotta offre supporto psicologico anche online
Ciao Andix.
le tue parole sono molto forti e mi hanno particolarmente colpito. Il tuo malessere merita di essere ascoltato, stai affrontando dei sentimenti che meritano di essere approfonditi. Parli anche di un te precedente a questi sentimenti, ciò vuol dire che stai riconoscendo questo cambiamento di cui parli ed è già un grande passo, riconoscitelo.
Rimuginare sui tuoi pensieri e atti del passato possono rendere ancora più difficile tollerare queste emozioni. Rifletti se vuoi approfondire questo dialogo che ti porti dentro, in tal caso sono qui.
Aspetto una tua risposta.
Dott.ssa Caffo
Buongiorno, non so se hai consultato un medico o un terapeuta e cosa ti abbia detto. A me sembri affetto da una depressione piuttosto forte che ti provoca inappetenza, svogliatezza, rabbia, ritiro sociale, pensieri intrusivi e cosa più importante pensieri suicidi.
Io sono una psicologa ma in questo caso ti invierei con una certa urgenza da uno psichiatra per una diagnosi ed una terapia appropriata.
La cosa che mi sento di dirti è che puoi essere curato e di non arrenderti.
Non mi dici cosa stavi studiando e se hai interrotto o meno.
Fammi sapere come stai.
Sono disponibile anche on line
Un abbraccio
Fiammetta Marchetti
Iscritta all'ordine degli psicologi della Liguria
N.2882
La Spezia
La Dott.ssa Fiammetta Marchetti offre supporto psicologico anche online
Buonasera, ti invito a riflettere sulla tua richiesta di aiuto che mette in discussione quel sentimento di pentimento che credi di nutrire rispetto alla scelta che hai saggiamente evitato. Spesso le nostre false credenze vengono confutate dai nostri comportamenti inconsci, che tendiamo ad attribuire al “caso”. Credi di esserti pentito da una parte mentre dall’altra stai provando a chiedere aiuto per mantenere la scelta che hai fatto ovvero quella di provare a metterti in salvo. Ti invito pertanto a riflettere sulla tua richiesta di aiuto e di portarla avanti, chiedendo aiuto a un esperto professionista, che possa aiutarti a fare un lavoro pragmatico e allo stesso tempo profondo, che non si fermi alla punta del tuo iceberg, affinché sia per te risolutivo ed evolutivo. Ti invito a focalizzarti sulle tue risorse e a recuperarle saggiamente dalla tua storia. Ad esempio è interessante quanto scrivi rispetto al tuo percorso universitario. Deduco che potrebbe essere accaduto qualcosa che può averti in qualche modo condizionato e predisposto a subire la tua condizione attuale. Quali altre risorse puoi riscoprire rileggendo la tua storia? Cosa potresti provare a recuperare e a utilizzare, anche in modo diverso, per provare a uscire da questo stato? Quali sono le credenze che alimentano i tuoi pensieri negativi? Sarebbe utile esplorare e approfondire la tua condizione di solitudine e di isolamento dal mondo relazionale. Innanzitutto sarebbe necessario un intervento che ti stabilizzi sul piano alimentare e molto probabilmente anche sul ciclo sonno veglia. Rispetto alla rabbia che provi nei confronti del tuoi genitori potrebbe essere un punto di partenza per provare a reagire e sono certa che con una valido percorso potresti utilizzarla in modo funzionale per esplorarti e come risorsa per iniziare a spostarti dalla condizione in cui ti trovi, elaborando e risolvendo le questioni profonde relazionali famigliari che possono radicarti nella condizione di blocco in cui ti trovi. Come hai ben scritto, questa è solo la punta dell’iceberg. Utilizza questa tua saggia consapevolezza per farti guidare efficacemente per esplorare il fondo, smettendo di fare il morto a galla. Spero che la mia risposta ti motivi ad affidare la tua vita non al caso, come il suono di un citofono, ma a una scelta consapevolmente tua.
CM
Roma
La Dott.ssa Caterina Marano offre supporto psicologico anche online