Salve a tutti, Non è facile ovviamente ridurre tutto a poche righe, ma sono sprofondata di nuovo nella mia depressione a soli 29 anni, nel pieno dell’azione direbbero tanti e mi dispiace per me.. Sono Giulia, principalmente ho molta stima della mia personalità ma sono cambiata molto negli ultimi 4/5 anni a causa di una brutta rottura con un ex con cui ho dovuto anche attraversare l’esperienza dell’aborto.. molti pensano che da questo derivi la crisi a cui mi trovo adesso, ma sono riuscita a fare qualche seduta dallo psicologo e ne ho ottenuto che la mia sfera familiare nel corso della mia infanzia con il divorzio dei miei e le loro aspettative su di me abbiano ovviamente influito. Adesso per motivi economici non posso continuare la terapia e nonostante il mio carattere resistente sto mollando e lo sento e fa paura. Ho un nuovo compagno da tre anni, sulla carta è perfetto ma non basta a lenire vecchie ferite, anzi.. mi ricorda quanto io possa essere autodistruttiva.. e l’intimità che avevamo viene molto spesso minata dalla sua stanchezza e dai miei malesseri. ho cercato di raggiungere gli obbiettivi che ho sempre creduto mi rendessero felice, comprare una casa, avere un cane.. ora ho tutto questo e sto ancora peggio mi sento in trappola a volte.. Ció che incide di più è il lavoro, dopo la laurea un mio grande desiderio era lavorare nel campo visivo, attraverso il disegno e l’arte.. a mano a mano ho conosciuto il mondo e le possibilità si sono ridotte e con esse la speranza che potessi riuscirci. La pressione dei miei genitori per trovare un qualunque lavoro è aumentata con il passare del tempo, non li biasimo i soldi sono essenziali, ma nella mia testa vagano ancora idee secondo le quali fare un lavoro che ti soddisfi migliora la vita e noto spesso con dolore che in generale oggi il lavoro e l’occupazione definisce chi sei in grande percentuale.. mi chiedo dunque io chi sono?.. perché mano a mano la mia forte personalità, quella irriverente e profondamente attenta si sta spegnendo e mi rimane solo la casa e il letto come posto sicuro. Sto odiando socializzare perché sempre di più non mi sento all’altezza, ma dall’altro lato mi sento sola perché non c'è una reale persona a cui raccontare questa situazione mi dona sollievo. Ormai vivo di notte, disegnando, guardando film.. e il giorno lo passo dormendo, piangendo e aspettando che arrivi la sera.. E me ne vergogno Voglio ringraziare chi tenterà di rispondermi e spero al più presto di poter ricominciare la terapia.. so di averne bisogno.