Ossessione per il battito cardiaco e tristezza continua

Daniele

Buongiorno, ho 33 anni e dall'estate scorsa sto vivendo una bruttissima situazione... Improvvisamente ( stavo tornando a lavoro a piedi dopo mangiato) mi sono sentito male per strada con una fortissima tachicardia e senso di svenimento, dopo lo spavento iniziale non ho dato più peso all'accaduto ma i problemi sono arrivati dopo qualche settimana quando dovevo affrontare un viaggio in treno... ho iniziato ad avere paura che con il caldo potessi sentirmi male o peggio morire e ho avuto attacchi di panico che però non sono passati al ritorno... passo così l'estate tra corse al pronto soccorso e due ricoveri per le somatizzazioni pesanti, arrivo al punto di avere paura anche di camminare o di mangiare ( mi era stata diagnosticata una gastrite erosiva che può causare tachicardia durante la digestione) e misurare il battito cardiaco tutto il giorno ogni cinque minuti... A ottobre ho iniziato una terapia cognitivo comportamentale che qualche beneficio lo ha portato, almeno sul piano razionale, solo che da quella maledetta estate io non mi sento più me stesso... mi sento sempre triste, il pensiero è costantemente al fatto che potrei morire all'improvviso, la mattina mi sveglio con la voglia di piangere e non riesco più a sentirmi sereno in niente e ho continuamente l'istinto di controllare i battiti anche se sono buoni... Vorrei chiedere se magari una terapia emdr unita a quella cognitivo comportamentale potrebbe essere d'aiuto perché sto iniziando a non avere più speranze per il futuro... Ho provato anche ad assumere ( dopo colloquio con uno psichiatra) ansiolitici e brintellix 10 gocce per quasi due mesi ma non avevo nessun beneficio per cui ho desistito quando mi ha detto che avrei dovuto cambiare... Vorrei avere qualche consiglio sulla terapia emdr o comunque qualsiasi altra cosa che possa aiutarmi ad uscirne... non sono mai stato una persona ansiosa e ipocondriaca anzi direi l'opposto e così faccio fatica ad andare avanti.... Grazie in anticipo per la disponibilità

3 risposte degli esperti per questa domanda

Caro Daniele,

sono molto dispiaciuta per la tua situazione e il tuo malessere e mi fa piacere che tu ti sita ancora affidando a dei professionisti per un altro percorso di terapia. Sulla base del mio approccio teorico (Analisi Transazionale, ovvero rientra tra le correnti dinamiche, quindi un approccio completamente opposto a quello cognitivo comportamentale) mi viene da ipotizzare che il primo attacco di panico che hai avuto era il segnale di un malessere più profondo, legato probabilmente ad una condizione che stai vivendo. Leggendo la tua narrazione, nella mia mente nascevano domande rispetto a come fosse il tuo rapporto con le emozioni (che emozioni provi? quando le provi? come? che periodo della sua vita sta affrontando questo ragazzo?....) . Io leggo questo attacco di panico e quella gastrite di cui hai sofferto come segnali del corpo di un malessere che risiede nell'incoscio e che sta cercando di poter accedere al pensiero e poterlo affrontare. Dal mio punto di vista la terapia cognitivo comportamentale ha eliminato il sintomo, ma non la causa del sintomo (infatti siete rimasti sul piano razionale); pertanto il mio suggerimento è quello di rivolgerti ad una terapia dinamica o psicoanalitica, magari anche con una formazione in emdr, ma credo che in primis ti possa essere utile esplorare che malessere esprimono questi sintomi.

Spero di averti dato qualche spunto riflessivo in più e se hai bisogno di ulteriori informazioni resto a disposizione.

Buona giornata

Dott.ssa Alice Piccardi

Dott.ssa Alice Piccardi

Dott.ssa Alice Piccardi

Udine

La Dott.ssa Alice Piccardi offre supporto psicologico anche online

Salve Daniele, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buonasera Daniele, nel tuo messaggio c'è preoccupazione e scoramento. Leggo anche che hai trovato utile il percorso che hai fatto (almeno per alcuni aspetti). Potrebbe essere importante per te, in questo momento delicato, pensare di ricontattare il professionista con cui già hai iniziato un lavoro, soprattutto se avete instaurato una relazione di fiducia. Potresti riprendere da dove vi siete salutati o potrebbe consigliarti un altro percorso. Questo perché, nei momenti di maggiore ansia, tendiamo tutti a rincorrere soluzioni, sperando presto di raggiungere il benessere e questo può incidere sull'ansia stessa.

Comunque, l'emdr è una tecnica efficace.

Un saluto

Dott.ssa Cristina Marsella