Salve,
qualche anno fa ho avuto quello che chiamo un periodo di pazzia, diciamo un trasgressivo per quelli che sono i miei ideali.
In questo periodo ho conosciuto una persona molto più grande di me e ho iniziato una frequentazione, senza impegno.
Purtroppo lui era affetto da hiv e io ero sempre combattuta, un lato aveva terribilmente paura e l'altro invece voleva ostinatamente portare avanti la cosa. Io col senno di poi mi sono resa conto che ignoravo la mia paura verso il contagio nonostante fosse sempre costantemente presente.
Durante i rapporti lui aveva difficoltà di erezione, mi aveva accennato già che da un pò sentiva di avere problemi in tal senso....di non essere tanto prestante e di non esserlo mai stato. Comunque io un giorno gli consigliai di andare da qualcuna a pagamento per capire se fosse mio o suo il problema (sapevo che per esigenza qualche volta c'era già stato).
Nei giorni che seguirono questo consiglio, mi sentivo non a posto. Capii che se lui non " funzionava "era per colpa mia. Allora gli scrissi un messaggio dove gli dicevo di avergli dato un consiglio sbagliatissimo, che analizzandomi mi sentivo egoista e meschina perchè "giocavo a fare la coraggiosa"; con mio dispiacere lui mi scrisse che proprio in quel giorno.... era già andato da una donnina. Scrisse di esser ...riuscito e che però la sensazione di essere stato con un'altra l'aveva fatto star malissimo.
Sono passati almeno 3 anni.
Io non frequento più questa persona, ma mi sento sempre costantemente in colpa, nonostante mi sia scusata all'infinito.
Mi sento una brutta persona , è come una grande macchia che non posso far a meno di guardare.
Come faccio ad accettare la cosa?