Soffro di depressione e di stress cronico, i linfociti sono calati molto uso antideptessivi cipralex e benzodiazepine per dormire, purtroppo per vari motivi di salute, colite da allergeni e ipogonadismo ipofisario e vari lutti sono crollato, ma per non perdere il lavoro ho dovuto e devo aiutarmi con cocaina, circa 600mg al giorno pari a 150 forse puri. Sono sotto tetapia neurologica, ma non posso e voglio far sapere questa cosa al neurologo, anche perché l'anno scorso con il caldo e le ferie sono uscito da solo da questa situazione, ma quest'anno è peggio non riesco più alzarmi alle 6 e tornare a casa alle 18. Cerco di limitate tutto caffe, alcol, vino, uso solo questa coda per lavoro.vorrei uno stimolante non così tossico e legale, pensavo a un racemico nootropil o a compresse con vari simpaticomimetici legali . Vorrei un consiglio per prendere tempo fino ad Agosto. Grazie
Buongiorno Pino,
la sua situazione sembra davvero pesante da tollerare e sopportare, a tal punto che oltre ai farmaci per la depressione sente il bisogno di far uso di sostanze. Mi sto chiedendo quale spinta la porta a doversela cavare da solo. Il corpo sembra anche lui essere intollerante a diverse cose, forse è saturo di varie situazioni (il corpo non mente). Il fatto che lei se la sia cavata l'anno scorso è un buon punto di inizio per capire di quante risorse lei dispone ma come mai oggi vuole fare da solo? Io penso che con la situazione in cui è ora iper-caricarsi di altri doveri o situazioni da risolvere possa essere controproducente per il suo stato di salute. Per questo motivo la invito a pensarci bene e a contattare uno psicoterapeuta che la possa aiutare .
I farmaci che prende le sono stati dati da uno psichiatra o da un neurologo? eventualmente può chiedere anche a lui la possibilità di indirizzarla a qualcuno. Mentire sulla sua dipendenza potrebbe causarle danni seri legati al suo stato di salute visto che prende anche antidepressivi. Faccia attentamente questa valutazione, perchè aspettare fino ad agosto? non c'è un tempo preciso per curarsi di se. Tengo a precisare che non è un giudizio ma un consiglio protettivo. In bocca al lupo
Gentile Pino,
Lei non ha affatto bisogno di “guadagnare tempo”, ma di risolvere i Suoi problemi, una volta per tutte, altrimenti andrà avanti cos’, con alti e bassi (e più bassi che alti) per tutta la vita, rischiando di imboccare la ‘strada del non ritorno’, innanzi tutto per quanto riguarda le dipendenze. D’altra parte, dal quadro complesso e articolato che ci sottopone, quelli che emergono non sono il Disturbo, in senso diagnostico, ma i sintomi. La psicofarmacologia non è in grado di risolvere il Suo problema, ma soltanto alleviarne i sintomi, con gli effetti collaterali che, come sempre con qualsiasi medicina avviene, sta sperimentando - perché ad essi devono con quasi certezza essere ricondotti. È sicuramente presente una visione di sé e della propria identità psichica non ancora definita, per ragioni che andrebbero indagate lungo la Sua storia personale, ma non diacronicamente, bensì come si manifesta presumibilmente oggi nel suo presente sofferto o quanto meno incompiuto. Solo una ristrutturazione della personalità, attraverso un approccio centrato sul ‘profondo’ – insomma un lavoro sulle emozioni, fin nell’inconscio – potrebbe reindirizzarla su una strada di effettiva crescita personale e di costruttiva e progressiva maturazione psicologica in direzione della costruzione di un’autostima – meglio, per dirla con Bandura: di ben più concreta e fattiva ‘autoefficacia percepita’. In alternativa o in alternanza alle sedute classiche ‘in presenza’, anche un approccio A Distanza (online, intendo via chat), previo consulto telefonico gratuito, potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e adolescenziali della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della Sua identità, oltre ogni psicopatologica insicurezza e disistima. Cordiali saluti.
Gentile Pino,
penso che assolutamente deve informare il medico del suo uso di cocaina perchè è una sostanza con potenti effetti e potenzialmente anche molto nociva.
Inoltre, ha mai seguito una psicoterapia? La depressione guarisce meglio se si associa la psicoterapia alla cura medica, il medico glielo ha detto?
La terapia strategica breve ad es. dà ottimi risultati nella cura della depressione. Dovrebbe riconsultare il medico e sentire cosa le consiglia. Se non le avesse mai parlato di terapia psicologica ne consulterei un altro. Inoltre per tutto ciò che concerne i farmaci deve rivolgersi ai medici.
Una consulenza, anche on line, potrebbe darle indicazioni più precise sulle possibilità di una psicoterapia.
Cordiali saluti
Roma
La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online
Salve Pino
non è utile chiedere un consiglio farmacoligico così slegato dalla sua situazione e dai professionisti che la stanno seguendo.
Le consiglio di rivolgersi al neurologo che la segue per sistemare la terapia, ovviamente raccontando l'uso di cocaina. So benissimo che questo può dar luogo a pregiudizi, in tal caso potrebbe cambiare consulente.
Le terapie psicofarmacologiche vanno inserite in un percorso di psicoterapia e monitorate da professionisti che la seguono e che sono aggiornate sul percorso fatto.
Inoltre esistono antidepressivi naturali che hanno minori effetti collaterali, ma non posso sapere se sono adatti alla sua situazione.
Se vuole mi faccia sapere come è andata col collega.