Sono giù di morale

Isa

Gentili dottori, Sono una ragazza di 23 anni e sto attraversando un periodo molto brutto da quando sono venuti a mancare mio nonno e una mia cara zia che mi ha fatto da seconda madre, quindi per me due figure estremamente importanti, dato che sono cresciuta insieme nello stesso palazzo. Ho due fratelli, uno di 38 anni e l’altro di 34. Io sono arrivata dopo diversi anni senza che i miei genitori se lo aspettassero, però non vorrei focalizzarmi sulla mia storia passata quanto sulle emozioni che provo dopo diverse situazioni che mi hanno cambiata. È passato un anno dalla morte di loro due e continuo a non stare bene, alterno momenti in cui sto bene, a momenti in cui sono profondamente giù di morale, depressa, ansiosa. Ho paura di tutto, mi sento irrequieta e oltre questo vedo il presente e il futuro nero, ho pensiero negativi sulla vita e sfiducia nell’umanità. Sono consapevole che ho bisogno di aiuto, ma non ho le risorse per farmi aiutare da un professionista dato che non mi sento compresa dalla mia famiglia che non biasimo dato che anche loro sono profondamente scosse dai nostri lutti e momenti difficili. Mi sento sola e circondata da negatività. Esco e sto un po meglio, ma poi quando torno a casa sto male e mi sento come se non stessi nel mio solito ambiente. Non so come uscirne, ho costantemente paura di impazzire e di arrivare a perdere la ragione, commettere azioni che non sono da me, non voglio assolutamente arrecare nessun danno alla vita dei miei famigliari. Tra l’altro sono studentessa e mi mancano davvero pochi esami al conseguimento della laurea, ma non trovo la motivazione per stare sui libri, mi sento bloccata nel vivere. La mia vita scorre meccanicamente e non trovo il coraggio di andare avanti, curarmi e da anni, oggi più marcatamente, faccio fatica a prendermi cura di me stessa, mi annoio, faccio fatica addirittura a lavarmi i capelli, i denti o a passare delle creme corpo, a depilarmi. Questo perché mi sono lasciata andare perché la mia vita da quando ho 16 anni, eccetto piccoli momenti di felicità è stata segnata da eventi più che negativi, malattie, debiti, tensione con i parenti, morte di persone care, aborto volontario, relazioni disastrose. È come se fossi crollata su me stessa, ora anche quello che succede nel mondo mi influenza, vedo il mondo come un luogo spaventoso in cui c’è sempre un complotto e in cui non esiste amore, amicizia e felicità. Sento tutto il vuoto, la paura e la delusione pesare sulla mia felicità. Mi è rimasta la fede in Dio, recuperata in questi momenti ed è l’unica cosa che un pochino mi consola e che considero l’unica cosa bella a cui aggrapparmi in questo momento e mondo violento. Continuerei per molto altro tempo, ma non posso farlo sia perché mi rendo conto che non è il contesto adeguato e anche perché non posso scrivere di più. Grazie per avermi ascoltato e vi sarei grata se riusciste a darmi qualche parola di conforto per affrontare questa situazione psicologica un po’ meglio, Cordiali saluti

2 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Isa,

immagino quanto possa essere faticoso e alienante avere a che fare con vissuti di questa portata considerando anche la sua giovane età. Il sommarsi nel corso degli anni di eventi critici come quelli che ha descritto, ha intaccato il suo sistema di risorse e adesso si ritrova sfinita e sfiduciata in un vortice di pensieri negativi che la tengono rinchiusa e bloccata. Questa condizione sembra anche estesa nella relazione con i suoi genitori: li vede sofferenti e preoccupati e si astiene dal procurare ulteriori questioni problematiche decidendo di non chiedere il loro aiuto. Tuttavia la presenza di una realtà confortevole come il contesto religioso è sicuramente un fattore protettivo dal quale potrebbe trarre beneficio, impegnarsi nella vita comunitaria può migliorare il senso di benessere e autoefficacia, aiutare gli altri può essere un modo per aiutare anche sè stessi. Inoltre l'impegno universitario è un ulteriore ambito che può fungere da protezione in quanto può aiutarla a stabilire obiettivi sia vicini che lontani: delineare un percorso davanti ai nostri piedi ci aiuta ad ascoltare i pensieri positivi e propositivi che ci conducono sulla strada giusta.

Sicuramente i lutti sono eventi critici debilitanti e occorre tempo per l'elaborazione, cerchi di avvicinarsi ai suoi genitori condividendo con loro anche il dolore e la fatica di andare avanti, anche loro sono molto provati e questo è normale, ma cercare aiuto nella propria famiglia è necessario quando c'è questo bisogno, già solo la condivisione può apportare beneficio a tutti.

Cerchi di ricostruire l'ambiente confortevole che le manca un passo alla volta, un obiettivo al giorno, una passeggiata, un bagno caldo, un trattamento di bellezza o qualsiasi cosa di facilmente attuabile con il minimo sforzo.

Un caro saluto

Ciao, mi dispiace davvero tanto per tutto quello che stai passando. La perdita di persone così importanti e tutte le difficoltà che hai vissuto devono essere un peso incredibile. È comprensibile che tu ti senta sopraffatta, confusa e senza motivazione, dato che il dolore che provi sembra invadere ogni aspetto della tua vita. Anche se la solitudine può sembrare insopportabile, sappi che le tue emozioni sono valide e che chiedere aiuto è un passo coraggioso, anche se in questo momento può sembrare difficile. 

La tua fede in Dio sembra essere una fonte di conforto, e questo è qualcosa di prezioso. Non sei sola nelle tue difficoltà, e anche se la tua famiglia non riesce a comprendere appieno ciò che stai vivendo, cercare un supporto esterno potrebbe davvero aiutarti a ritrovare un po’ di speranza. Ogni passo che fai, anche il più piccolo, è un segno di forza. Non sei bloccata per sempre: ci sono vie per affrontare il dolore e trovare un equilibrio. Mi auguro che tu possa trovare il coraggio di fare quel passo verso il supporto che meriti e di prenderti cura di te stessa.