Sto vivendo una situazione di rifiuto affettivo dal mio partner

Fabiola

Buongiorno, da ca 2 anni sto vivendo una situazione di rifiuto affettivo dal mio partner. Abbiamo iniziato la nostra storia uscendo dalle nostre prcedenti storie, con entrambi situazioni difficili e con figli. Quindi abbiamo preso questa decisione dopo molte riflessioni e consapevoli delle difficoltà che avremmo trovato lungo il nostro cammino. Ma eravamo convinti che l'amore che c'era tra noi ci avrebbe dato la forza di superare ogni cosa, così mi sono affidata completamente a lui, riponendo in quel nostro amore tutte le mie aspettative per una vita finalmente serena. Premetto anche che la mia storia precedente era stata voluta fermamente da me per la felicità delle mie figlie. Ho messo da parte me stessa, i miei desideri e la mia felicità per cercare di creare una famiglia serena in cui far crescere le mie figlie. Nonostante dentro fossi "morta", fuori ero riuscita nel mio intento. Però inaspetatamente è nato questo amore e non sono più riuscita a mettere da parte i miei sentimenti. Non ho tenuto conto però della mia incapacità ( ed anche quella di lui) di gestire una situazione tanto difficile. Di fatto i nostri sensi di colpa hanno preso il sopravvento, per quanto l'amore di entrambi fosse sempre lì presente e forte, le mie insicurezze mi hanno letteralmente travolto, portandomi ad una sfiducia nei suoi confronti incomprensibile da capire anche per me. Questa mia mancanza di fiducia è sfociata in infinite discussioni, allontanandolo da me gorno dopo giorno fino a quando un giorno non ha detto basta, voglio fermarmi non riesco più a capire cosa provo per te.... Da quel giorno il mondo mi è crollato addosso.. il mio amore è sempre più forte il suo si è perso per colpa delle mie stupide insicurezze.. La storia però non è mai finita definitivamente, iniszialmente perchè nonostante tutto non riuscivamo a stare lontani, poi perchè io ho iniziato a stare male anche fisicamente, lui non ha voluto mai lascirami sola. Sono dimagrita, ansia ed attacchi di panico, dolore profondo ed inteso che dopo quasi due anni non riesco a far attenuare..se non quando sento il suo abbraccio. Ma poi il dolore riprende con intensità sempre più forte non appena realizzo che lui è lì solo perchè sto male ed il suo sentimento non è più amore. Mi sento persa , vuota , non vedo futuro e continuo a vivere il mio amore da sola ormai, persa nei ricordi come se fossero presenti , mi sento impazzire non riesco a distaccarmene. In tutto questo però la mia insicurezza in lui è aumentata e le discussione anche se meno frequenti non sono terminate . Ormai siamo entrambi esasperati ed a lui a volte basta davvero poco per accendere la scintilla della rabbia. Lui ha bisogno di stare solo dice e queso mi fa sprofondare ancora di più. Ho deciso di lasciarlo andare per rispettare le sue esigenze.. immaginate con quale sofferenza . La mia sensazione è quella di essere stata lasciata sola lungo la strada che avevamo iniziato insieme. Tradita dalla persona che amo e che diceva diamarmi ed accusarlo perchè il suo amore non è stato abbastanza forte da superare le nostre difficoltà mentre il mio si è rafforzato.. Tutto questo anche se sono consapevole di essere la causa del suo allontanamento. Vorrei anche precisare però che le mie insicurezze sono iniziate perchè, da quando abbiamo lasciato le rispettive famiglie , a causa dei suoi sensi di colpa, lui non ha mai più voluto parlare di un futuro con me ... diceva che provava un legame profondo con me che mai con nessuna aveva provato , ma poi non vedeva un futuro con me . Mi ha raccontato delle bugie sensa senso e non capivo perchè lo facesse. Poi credo non l'abbia più fatto. L'ultima cosa che non riesco a capire e che mi sta facendo impazzire è che , nonostante dica di non amarmi più come prima e che non riesce più a capire cosa prova per me, non riesce a non toccarmi quando siamo vicini (spesso sto male e lui non vuole lasciarmi sola). Il sesso per noi non è stato mai un problema , vissuto in maniera libera e profonda , era come fare l'amore con l'anima non tanto con il corpo e lì, lui dice che riesce a chiudere tutto fuori dalla porta e dimenticare tutto, per poi tornare tutto come prima. Quindi ora, ogni vota che lui si avvicina a me non riesce a staccarsi " fisicamente" , inevitabilmente finiamo per fare l'amore ed io gli dico che allora non è vero che nn mi ama più che è solo tutto confuso e coperto da tutta l'immondizia che siamo riusciti a buttare sopra il nostro amore.. ma lui insiste e dice di sapere bene cosa sente, che ha provato tanto a cercare i suoi sentimenti , ma non li trova più . Ora fare l'amore con lui se inizialmente ha l'effetto di un analgesico, appena finisce tutto il dolore torna ancora più forte, ricado nell'angoscia di non capire cosa significhi ora quel gesto per lui... Ora proverò per l'ennesima volta di lasciarlo in pace e non cercarlo più ma ho tanta tanta paura che tutto si perde deifinitivamente , continuo a colpevolizzarmi e non riesco a perdonarmi. Come posso fare a riprendere in mano la mia vita.. Scusate per la mia lunga lettera ma credo fosse necessario spiegare bene le dinamiche per far comprendere. Spero di esserci riuscita. Un cordiale saluto

7 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile signora Fabiola, ritengo sia per lei più utile raccontare la sua storia e quello che prova a un collega in un percorso di psicoterapia senza stigmatizzare l'importanza in questo momento della sua vita di un approccio coerente al suo mondo interiore. Quando si ha tanto da raccontare di sé e tante sono le domande che ci si pone su se stessi da vivere nell'insicurezza e nello sconforto, un sostegno psicoterapeutico è una strada utile per non "nascondersi" dietro il disagio e risistemare la propria vita o,almeno,alcuni aspetti. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Carissima Fabiola, hai mai provato a chiederti veramente se valga la pena continuare la relazione con quest'uomo? Hai mai provato a mettere davvero sul piatto della bilancia quello che di buono e di cattivo c'è nel vostro legame? L'impressione che ho avuto nel leggere la tua lettera è che lui si stia un pò approfittando della situazione. E' come se tu gli servissi in qualche modo per andare avanti, anche se questo comporta il farti soffrire. Una persona normalmente si separerebbe da una situazione che la fa soffrire, quindi non credo che lui stia poi così male finchè sa che tu ci sei e può fare il bello e il cattivo gioco. Forse è arrivato il momento di pesare il vostro legame, provare ad allontanarsi forse ti aiuterebbe a valutare il tuo bisogno effettivo di lui. Ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo/a della tua zona, avere un sostengo in una situazione delicata come questa risulterà veramente essenziale per fare chiarezza, ti farà sentire meno sola e ti aiuterà a riprendere in mano la tua vita, perchè è questo che vuoi, l'hai detto alla fine della tua lettera. In bocca al lupo!
Dott.ssa Gloria Baisini

Dott.ssa Gloria Baisini

Brescia

La Dott.ssa Gloria Baisini offre supporto psicologico anche online

Bisognerrebbe capire anchè, qual'e la sua situazione concreta .La cosa più immediata che mi viene di risponderle è che in questo momento avete bisogno di fare una pausa , provi a concentrarsi sulle cose che la fanno stare bene, si dedichi alle sue figlie, al lavoro,agli amici non credo che lei sia la sola causa di questa situazione ma che sia una situazione costruita da entrambi. Si trovi qualche cosa a cui partecipare, provi anche a fare qualcosa come dello yoga non meditativo, ma dinamico.Inoltre credo che le aspettative sul rapporto non mi sembrano le stesse.Le consiglio inoltre di non entrare nel ruolo della vittima , ma si assuma una parte della resposabiltà di questa situazione . provi a scrivere cosa vuole da questa relazione e cosa non vuole dopo di che scelga un momento ed un contesto che vi possa permettere di parlare e lo verifichi con lui questo le permettera di uscire dalla dimensione dei non detti e delle fantasie. Inoltre se questi compiti le riescono difficili , chieda il sostegno di qualcuno, tia un amico od anche uno psicologo. stia bene
Cara Fabiola, le storie d’amore iniziano e a volte finiscono; non sempre la fine viene condivisa da entrambi , ci può essere chi continua ad amare e chi non più!! .. comunque per ottenere una buona convivenza, ad amare bisogna essere in due!! Mi sembra di capire che la Sua vicenda d’amore sia giunta al termine ed al riguardo Le preciso che non sempre l’armonia sessuale coincide con l’armonia affettiva e relazionale della coppia. L’attrazione sessuale può continuare ad esistere ma l’aspetto relazionale può non essere più valido. La relazione va intesa come sintonia di affetti, di valori, di progetti futuri etc., questi sono tutti elementi che nel tempo diventano peculiari per la vita di coppia. Signora Fabiola Lei sta soffrendo molto per la conclusione di questo amore ma - purtroppo - più continua a rimandare la parola ‘fine’ e più soffre!! Lei devi lasciare libero il Suo compagno e dedicarsi completamente a sé stessa!! Deve elaborare questo lutto affettivo, questa separazione ed anche quella dalla precedente famiglia; deve analizzare i pregressi ed attuali sensi di colpa, la Sua autostima ed autonomia di donna. Dovrà trovare in sé la forza per ricostruire un nuovo modo di esperire la realtà che la circonda e la propria affettività; dovrà riuscire a gestire meglio le parti e le emozioni più interne e più negative di sé!! Per elaborare tutto ciò Lei ha necessità di un sostegno psicoterapeutico che Le permetta di superare l’angoscia relativa agli aspetti della separazione e dell’abbandono. Non indugi oltre e consulti uno psicologo (anche ASL). Spero di esserLe stata utile, Le faccio i miei auguri e La saluto cordialmente.
Buongiorno Fabiola, da quello che descrive la vostra dinamica di coppia si è strutturata sotto molteplici aspetti in maniera patologica e disfunzionale, e ciò mantiene il problema acuto e pervasivo. Come lei scrive i sensi di colpa e le eccessive responsdabilità hanno giocato ad entrambi dei brutti scherzi e causato delle conseguenze negative, come anche un senso di inadeguatezza interiore e la paura di rimanere soli che, "probabilmente" vincola entrambi in condotte tanto ripetitive quanto malate. La situazione va affrontata e con una certa urgenza, visto che oramai si protrae per anni senza soluzioni; è necessario fare qualcosa per ritrovare equilibrio, altrimenti le cose sono destinate a peggiorare, tanto all'interno della relazione con l'altro, quanto e soprattutto per se stessa. Mi sento di darle un indicazione per una terapia individuale più che di coppia, in quanto lei ha bisogno di un suo spazio per riflettere e confrontarsi adeguatamente con il suo mondo interiore, i suoi bisogni e le sue insicurezze. Saluti
Dott. Marco Forti

Dott. Marco Forti

Macerata

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Salve Fabiola, credo che quando si finisce in una situazione così complessa come la sua, capace di confonderla e di gettarla in uno stato di profonda sofferenza quasi a non vedere via d'uscita, l'unica cosa sia fermarsi e ripartire da se stessi. Prima ancora di capire l'altro cosa stia provando o sperare che torni sui suoi passi, prima ancora di cedere alla tentazione di farsi travolgere da laceranti sensi di colpa per un epilogo non voluto ma di cui ci sentiamo responsabili, occorre interrogarsi su cosa abbia spinto noi fino a quel punto. Bisogna fermarsi, riprendere fiato.. e capire. So che può sembrare difficile, ma è l'unica strada per non continuare ad accumulare sofferenza su sofferenza. La sua lettera è piena di spunti su cui sarebbe utile si concentrasse con l'aiuto di un a persona esperta, capace di accompagnarla in un percorso di riscoperta di sé e della sua serenità, per poi ragionare in termini di coppia. Spero di esserle stata utile in qualche modo.
Cara Claudia, comprendo la sofferenza che prova per non riuscire a trovare una relazione affettiva di coppia che la faccia stare bene, serena e soddisfatta che le permetta anche di fare crescere tranquillamente i propri figli. La costituzione di una famiglia allargata non è facile da gestire perché richiede la definizione di regole e comportamenti diversi rispetto alla precedente, un cambiamento nell’essere genitore e partner. Comunque, nonostante le difficoltà che la famiglia allargata richiede è possibile con il tempo creare un nucleo famiglia sereno ma è necessario prima di tutto che la “nuova coppia” sia serena. E, la serenità della coppia dipende dalla serenità, dalla sicurezza e dalla fiducia vissuti dai singoli partner. In altre parole, lei Claudia, non può chiedere a se stessa di creare una atmosfera famigliare serena per se stessa e le figlie se dentro a se stessa si sente “morta” e mettere da parte i propri desideri e la propria felicità, affidandosi tra l’altro completamente al partner. Gli attacchi di panico sono una testimonianza del proprio profondo malessere, malessere e sofferenza che prova nelle relazioni affettive con le persone, affidandosi completamente ad esse. In tal modo, per capire anche il dolore che prova quando si trova lontano da” lui” insieme ai sensi di colpa, la rabbia, ecc. ecc., le consiglio di intraprendere un percorso di chiarezza dentro di lei riguardo a tutte le emozioni e i sentimenti che prova nei riguardi della figura maschile. Ben venga questo “amore” per il suo partner ma prima di tutto deve trovare un equilibrio affettivo dentro a se stessa per essere in grado poi di esprimere i sentimenti positivi verso l’esterno. Intraprenda un percorso personale, si faccia seguire da uno psicologo per affrontare e superare le proprie insicurezze e i sensi di colpa legati da una parte alla mancanza di fiducia che vive nella relazione di coppia e dall’altra al suo bisogno di dipendere dall’altro escludendo completamente se stessa. Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

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