Vorrei sparire. Una vita di fallimenti

Lorenzo

Buongiorno a tutti, sono un uomo di 50 anni. Stanco della vita che ho. Ho avuto un'infanzia piuttosto complicata, con un padre ludopatico e traditore. Ha lasciato soli me e mia sorella per anni, abbandonandoci e lasciando mia madre in grandi sofferenze. Ho avuto sempre problemi a relazionarmi con gli altri da bambino, ho subito bullismo perchè grasso e fortunatamente, con la crescita e lo sviluppo, mi sono totalmente trasformato e ho migliorato, almeno quello, il mio aspetto. Mia madre ha cercato di occuparsi di noi, ma è stata spesso assente perchè da sola a gestire l'impresa di famiglia e il suo lavoro. Mi ha lasciato a vivere con mia nonna per 2 anni, tenendo però con se mia sorella. E questo ha acuito in me insicurezze, ansia di abbandono e bisogno di essere amato e voluto bene. Con mia sorella, di un paio d'anni più grande di me, non c'è mai stato un rapporto di coesione e complicità. Lei sempre un po' anaffettiva, con il passare del tempo e la sua laurea ha lasciato casa e io sono rimasto con i miei genitori. Il mio grande problema è stata la gestione della rabbia che ho accumulato negli anni, spesso da ragazzo sbottavo e urlavo per farmi comprendere dai miei genitori. Mio padre con l'anzianità poi ha scelto di essere più presente, ma per comodità e per paura di rimanere solo. E così grandi conflitti per cose irrisolte. Lui ha sempre amato incondizionatamente mia sorella e ha sempre denigrato me, come figura maschile evidentemente in competizione con lui. Ho avuto un percorso di studi complicato, uno studente modello fino all'ultimo anno di liceo, ma poi con la crescita qualcosa in me è cambiato. Persi totalmente la voglia di applicarmi, e fui bocciato l'ultimo anno prima della maturità. Ho provato a intraprendere un percorso universitario, ma niente. Anche lì ho abbandonato dopo 2 anni. Ho cercato sempre di essere forte, ho avuto anni della mia vita più sereni, con tanti amici e divertendomi godendomi la vita e ciò che mi regalava. Sono una persona perbene, seguo valori di lealtà, fedeltà, sono molto, anche troppo generoso e penso prima agli altri di me. Molto estroverso e socievole, ho un grande talento nella comunicazione. Ho avuto tanti amici che mi hanno voluto bene e in un certo senso, questo sopperiva alle mie mancanze. Ciò che non ho dato all'università, ho dato al lavoro. Ho intrapreso la strada del manager commerciale, con grandi risultati. Sono riuscito a collocarmi nel mondo del lavoro nel migliore dei modi, con una posizione lavorativa importante. Poi ho conosciuto, all'età di circa 30 anni, una ragazza. Di cui mi sono innamorato e ho sposato. Abbiamo avuto una bambina meravigliosa. il nostro è sembrato un fidanzamento meraviglioso, ho ricordi indelebili di un grande amore. Dalla nascita della bambina, tuttavia, mia moglie è andata in crisi e in depressione e io ho cercato di fare tutto il possibile per aiutarla. Ma niente, ha iniziaot piano piano ad allontanarsi e io a stare male. Questo ha comportato la perdita del mio lavoro, quando ci sono problemi simili e le persone mi fanno del male, io non riesco a reagire e divento triste, apatico, perdendo la voglia di fare cose. La perdita del lavoro ha acuito l'atteggiamento di allontanamento di mia moglie, fino a che non ho scoperto che, in realtà, Lei aveva un altro e tutto il motivo dell'allontanamento era quello. Ci siamo separati, mi è crollato il mondo addosso e ho cercato di rifarmi una vita. Con un dolore immenso per aver perso la quotidianità con mia figlia. Ma sono ripartito, ho trovato un nuovo lavoro, ho preso una bella casa per me che fosse un porto sicuro. Ho ricreato un giro di amicizie e, pur mantenendo una vena malinconica, sono stato fiero di me stesso. Perchè ce l'avevo fatta e mi volevo bene. Dopo 4 anni dalla separazione, ho conosciuto una donna e me ne sono innamorato. Bellissima come nessuna e, da quello che sembrava, dalla grande sensibilità E le ho aperto il mio cuore. Lei si mostrava premurosa e affettuosa con mia figlia e con me, e questo mi rassicurava. Mia figlia era una bambina di appena 5 anni e avevo il bisogno di una donna accanto che mi rendesse felice e sereno. Abbiamo avuto un bambino, e da li sono iniziati i problemi. E' diventata ostile con mia figlia, gelosissima del mio passato, ha trattato spesso male mia figlia e ha sempre messo in paragone il mio passato matrimonio al nostro rapporto. Ha sempre chiesto denaro, ha preteso che comprassi anche a lei una bella casa, perchè l'avevo fatto per la mia ex. E mi ha ricattato, minacciato spesso di lasciarmi, se non avessi fatto questo passo. Anche con lei sono stato generoso e premuroso, l'ho venerata e accudita e non Le ho fatto mai mancare nulla, occupandomi di tutto io, soprattutto dal lato economico. Ha iniziato a dettare regole, mia figlia non poteva stare con noi, non potevo più darle l'assegno di mantenimento, perchè dovevo pensare prima a comprare casa. Mia figlia ha sofferto, ho provato a difenderla e nel corso degli ultimi anni l'ho lasciata un paio di volte. Poi siamo tornati insieme, ma gli ultimi anni sono stati di grande sofferenza. A questo si è aggiunto un periodo negativo al lavoro durante il COVID e, piuttosto che trovare forza nella mia compagna, lei mi denigrava con cattiveria, definendomi un fallito. Parole pesanti, strazianti,che mi hanno pian piano distrutto completamente. La mia vita è andata avanti perdendo amici, mia figlia ormai ha 15 anni e non mi cerca più, ferita del passato e accusandomi di errori che non ho commesso ( anche influenzata dalla madre ). Mia sorella è sparita, ha sempre fatto così e non mi ha mai dimostrato grande amore, ma ha sempre e solo pensato a lei. Nei miei momenti difficili, insomma, non ho mai contato su nessuno e mi sono isolato. Ora da una settimana mi sono definitivamente separato, mio figlio ha 9 anni e dipende da me e per questo sta soffrendo tantissimo. Non ho più forze, sono molto depresso. Ho provato a fare un percorso con uno psicologo, ma dopo un po' abbandono perchè sono in totale apatia. Da 2 anni sono direttore in una multinazionale, e anche qui sto facendo poco e nulla, rischiando il posto. Non ho più voglia di andare avanti, pensare di ricostruire tutto, mi angoscia. Anche cercare una nuova casa per me mi sembra un'impresa titanica, ho il terrore della solitudine. Mia madre ha l'alzheimer da molti anni e mio padre ormai è un novantenne. Con figlia e sorella sparite, ho la consapevolezza che morirò da solo. Tra qualche giorno compio 50 anni e non so con chi festeggiare. Sono disperato, vorrei sparire nel nulla...

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentilissimo Lorenzo ,

mi spiace per le sue vicissitudini. Credo che sia importante farsi sostenere nei periodi difficili. Provi a cercare una nuova forma di supporto . Lei ha raccontato la sua vita dall'infanzia quindi ha una necessità di raccontarsi. Provi ad avvalersi di un supporto. Aver precedentemente richiesto un supporto psicologico, non vuol che non potremmo averne bisogno nuovamente in un'altra fase della nostra vita. Ci sono differenti fasi di passaggio nella vita di una persona. Per alcuni i trent'anni, rappresentano un passaggio importante, per altri anche i cinquanta lo sono. Ci si può trovare dinanzi ad un bilancio, ad un rimaneggiamento di differenti questioni e ci si può sentire privi di energie nel ripensare a tutto quello che abbiamo vissuto fino ad oggi 

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

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Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Ho letto tutto con attenzione e tra le righe comprendo le difficoltà che sta vivendo e le angosce che tali difficoltà le stanno procurando. La vita purtroppo è fatta di alti e bassi, sembrerà una frase fatta, ma è così.; l'abilità delle grandi persone è quella di rialzarsi ogni volta che la vita ci butta a terra. Non serve rialzarsi tutto d'un colpo, un passo alla volta, ricostruendo la propria vita un pezzo alla volta, un gradino alla volta, come ha già fatto altre volte.

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