Buongiorno, 9 anni fa ho perso mia madre e non ho piu' potuto vederla in quanto si trovava all'estero ed e' arrivata in bara chiusa (52 anni) all'epoca avevo un bimbo di 3 mesi e una bimba di 3..tre mesi fa ho perso mio padre per covid (69 anni)... 25 giorni in attesa (era in terapia intensiva) e poi non ho potuto nemmeno salutarlo in quanto era morto per covid ed io ero ancora positiva al covid.
Avevo un bellissimo rapporto con tutti e due i miei genitori. Sono entrata in automatico nell'essere "orfana" e non aver visto nessuno dei due..
Non ho ancora superato il primo lutto che sto subendo il secondo...faccio tutto nella normalita', lavoro etc ma mi sento apatica ed ho perso completamente interesse di tutto mi danno fastidio anche i miei figli..
Buongiorno Katiuscia,
forse quando il papà è mancato e, anche in questo caso, lei non ha potuto vederlo, esattamente come è capitato con la mamma, si é riprodotta una situazione che ha attivato il suo dolore e che la "costringe" ad affrontare le emozioni e ad elaborare entrambi i lutti. Il fardello è pesante, messo insieme alla quotidianità e alla gestione familiare e professionale, ma se lo condivide e si permette di lasciarsi aiutare, diventa meno gravoso. Le auguro di ritrovare presto la serenità.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marialuisa Ferrari
Brescia
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Gentile Katiuscia,
intanto le porgo le mie condoglianze e un "abbraccio virtuale". Lei sta vivendo una situazione veramente difficile: due importanti lutti per i quali non ha potuto vedere né "salutare" i cari prima della loro morte. Non si è mai pronti alla perdita di una persona cara (figuriamoci di un genitore) e nel suo caso la sorte ha infierito con l'impossibilità di stare vicino alla persona amata negli ultimi giorni di vita (e l'isolamento da Covid è di per sé un evento traumatico). Mi sento di dirle che è più che normale sentirsi persi, apatici, privi di interessi e "infastiditi" dagli altri. Avrebbe bisogno di prendersi un po' di tempo per "stare" con le emozioni difficili (tristezza, rabbia, solitudine, senso di perdita) supportata dai suoi cari (marito, amici). Non tenga lontane queste emozioni, non le metta in disparte per paura di affrontarle. Trovi la forza di celebrare i suoi cari, di parlarne (anche ai suoi figli) di ricordare. Si conceda del tempo per elaborare la perdita, abbia pazienza con sé stessa. Il lutto ci impone di "fermarci" (per quello ci sentiamo apatici, spenti) per poter accogliere ciò che ci è successo (la perdita) nella nostra vita e trasformarlo in una parte del nostro "racconto". Non so dirle quanto ci vorrà, ma arriverà il giorno in cui le cose andranno meglio se ci permettiamo di stare male per un po'...Se ad un certo punto riterrà di non riuscire a farcela da sola, le suggerisco di provare a farsi sostenere da uno specialista. Nella mia esperienza clinica personale ho visto come questo aiuti il processo di elaborazione. Dopo lo shock, l'incredulità, la rabbia arriva la "depressione", ma dopo di essa, se l'elaborazione della perdita procede naturalmente, entriamo nella fase di "accettazione" della perdita. Il dolore ci sarà sempre, ma sarà più sostenibile.
L'abbraccio e resto a disposizione