La morte improvvisa di un genitore

Ilaria

Come si può superare la perdita improvvisa di un padre? Mio papà è morto da poco, stava bene ma all'improvviso è morto d'infarto. Sono rientrata in casa e l'ho trovato a terra. Purtroppo non l'ho salutato prima di uscire perchè davo per scontato di rivederlo il giorno dopo. Mi sento in colpa pure per questo, oltre alla sofferenza del distacco.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Ilaria, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Cara Ilaria,

quando la perdita di una persona cara avviene in modo improvviso le sensazioni che avvertiamo sono molto diverse da quelle derivanti da una qualche forma anticipatoria di perdita.

Il fatto è che normalmente non ci fermiamo ad immaginarci che qualcuno che sta bene possa lasciarci all'improvviso.

Accanto al dolore immenso si associa l'incredulità e l'impossibilità a mettere insieme le due immagini: quella di suo papà vivo e quella di suo papà che morto. Come credere che sia ancora lui e se non è lui chi è o cos'è?
Ci rendiamo conto che non siamo eterni neanche noi e questo ci scombussola.

Il percorso per accogliere ciò che le accaduto è l'elaborazione del lutto; consiste nel conservare dentro di lei tutti i ricordi e le cose belle che lei ha vissuto con il suo papà.

In questo modo può averlo sempre con sè e non si sentirà mai più abbandonata da lui.

Ricorrerà a lui nei momenti difficili e in questo modo lui sarà sempre con lei.

Un augurio e un abbraccio

Giordana Milani

 

Dott.ssa Giordana Milani

Dott.ssa Giordana Milani

Biella

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Gentile Ilaria,

la perdita di una figura così importante rappresenta un evento traumatico e stressante per cui la psiche e il corpo cercano di affrontarla mettendo in atto le risorse a disposizione. Talvolta trascuriamo come tra queste risorse ci siano le emozioni, anzi molto spesso le trattiamo come un problema da risolvere, come un incendio da spegnere: in realtà rappresentano un sistema d'allarme che cercano di regolare il sistema INDIVIDUO. Il vero problema è rappresentato dal pensiero negativo e dalla confusione tra emozioni, sentimenti, comportamenti, meccanismi di difesa. La tristezza ad esempio subentra nelle situazioni di perdita per aiutarci a rielaborare il lutto eliminando tossine materiali e psichiche che altrimenti farebbero male al nostro organismo. Si sente dire ai bambini di non piangere, ma piangere fa bene. Se il pianto diventa eccessivo non è perché la tristezza sia negativa, ma perché continuiamo a fare più importanza ai pensieri negativi circa noi stessi, anziché alle emozioni: nel mondo animale la lucertola perde la coda e si salva la vita; la zebra vede il leone, ha paura, scappa e si salva la vita. L'essere umano continua a pensare ai leoni che potrebbe incontrare: ed è questo il problema non l'emozione. Se si sente in colpa questa emozione la vuole proteggere dicendole: non è vero che sono una cattiva figlia perché non ho salutato papà, ci sono delle cose che non si possono prevedere, non si può avere tutto sotto controllo. Il senso di colpa ci ricorda che abbiamo un'etica: infatti joker non prova senso di colpa.

Le indicherei di rivolgersi a un professionista per approfondire meglio la sua situazione e individuare il migliore intervento da attuare.

Tra le tecniche più efficaci si annoverano: l'MDPAC, la Mindfulness, il training autogeno, le tecniche di coerenza cardiaca, le tecniche di rilassamento, l'ipnosi.

In bocca al lupo.

Dr. Antonio Cisternino MDPAC (ricevo a Torino e online)

Gentile Ilaria, 

Mentre leggevo la sua richiesta ho provato ad immedesimarmi in lei e posso immaginare come si sta sentendo 

Non si senta però in colpa per l'accaduto. Non poteva immaginare e le sue scelte di vita penso essere state fatte per lei e per il suo benessere 

Le fasi del lutto richiedono tempo per una sua rielaborazione. Talvolta può anche rimanere un ricordo profondo dentro di noi.

Si dia tempo, cerchi di stare accanto a persone che le vogliono bene e se ne dovesse sentire la necessità pianga anche ma allo stesso tempo provi ogni tanto anche a stare sui ricordi belli e profondi di papà 

se il senso di vuoto o altre emozioni dovessero modificare la sua routine valutare magari anche un breve supporto psicologico per essere anche lei accolta, ascoltata e accompagnata in questo saluto profondo è importante 

Resto a disposizione per informazioni, richieste o eventuale consulenza 

Le porgo le mie condoglianze 

Cordialmente

Dr.ssa Ciocca 

 

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

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