Buongiorno, volevo porvi la seguente domanda che poi risulta essere un disagio per me. La questione e' il rapporto con mia madre defunta da soli 10 mesi. So che Il rapporto madre-figlia è un rapporto a dir poco complesso. Un rapporto strettissimo, viscerale, importantissimo, che può determinare situazioni che influenzano vari ambiti della vita personale e sentimentale. Mia madre per la quale tuttora non riesco a staccarmene nonostante con lei abbia avuto un rapporto freddo, distaccato o meglio lei. Per certi versi è stata un madre assente, anaffettiva. Ricordo un gesto: io bimba, le andavo in braccio e lei mi scansava trovando mille scuse, ricordo ancora quelle mani che mi allontanavano, in piu' mi ha tirato su dicendomi “gli uomini sono tutti stronzi“ non ti sposare mai....Non c'e' mai stato un dialogo vero e nei momenti importanti della vita lei non c'era (sono cresciuta con la tata). Ho sviluppato nel corso del tempo l'idea che non mi amasse, e che ero sbagliata io, perche' in qualche modo mi denigrava sempre, mi svalutava, facevi finta di ascoltarmi ma alla fine pensava ai fatti suoi. La definirei mia madre per certi versi castrante. Non ero mai abbastanza, anzi faceva sempre paragoni di come gli altri figli erano riusicit meglio di me nella vita....Il punto è che sto soffrendo tantissimo per la sua perdita perche' comunque sono sempre stata con lei fino alla fine ed morta in modo terribile. Adesso ne sto pagando un prezzo alto. Mi sono spesso sostituita a lei, ho sempre cucinato io in casa perche' fondamentalmente, anche parlando con mio padre, lei non volevo avere figli (difatti ci ha avuto a 40 anni). Non sapeva forse amare perche' a sua volta non glielo hanno insegnato. Il punto è che le relazioni con gli uomini sono disastrose e appena (sta succedendo adesso), un uomo mi regala della tenerezza l'assoccio subito all'immagine di mia madre e scoppio a piangere. La tenerezza che ho sempre voluto da lei, che non posso piu' avere. Sento di non essere in grado di avere una storia libera scevra da tutto cio'.....Mia madre a partire dalle prima mestruazioni (c'era mio padre accanto a me, lei era nell'altra camera), poi altre situazioni dove non c'e' mai stata. Per mio fratello si.... E' per questo che sono cresciuta con una grande (penso io), insicurezza, svalutazione di me, poco autonomia, e questo sentimento di completo disamore per me stessa...Non mi voglio bene difatto scelgo partner che mi fanno soffrire e a me sembra cosa normale. IL punto è.... quanto questo, la mia storia abbia un'influenza con il presente. Sono forse incapace di amare perche' non sono cresciuta con l'amore (da mio padre non lo volevo, lo volevo da lei), anche perche' lui picchiava sia me che mio fratello. IO VOLEVO LEI accanto a me e nonostante mi abbia fatto soffiare tanto adesso mi sento PERSA! svuotata, con tanta paura di amare..... Grazie per avermi ascoltata....Saluti G.P.
Buongiorno Gaia,
sento forte la sua inquietudine, ha fatto bene a scrivere...
anche se viviamo in una cultura ossessionata dal potere, siamo sempre guidati da un bisogno primario di amore. Amare ed essere Amati. In alcuni casi succede di non sapere quale possa essere l'aspetto Sano dell'Amore ed è per questo che abbiamo difficoltà a ricrearlo e riverlo.
...la mente sbriciola la realtà in tante piccole parte, il cuore le rimette insieme...
questo potrebbe essere il senso del suo viaggio.
Se le va senza impegno e del tutto gratuitamente la invito al mio studio al centro cambio rotta di campi bisenzio per conoscerci e prendere un caffè insieme.
Cordiali Saluti.
Buongiorno Gaia,
l'elaborazione di un lutto ha bisogno di molto più tempo di quanto la frenesia della società che ci circonda ci concede. In questo senso trovo che la sofferenza attuale per la recente perdita di sua madre sia assolutamente comprensibile, anche se dolorosa e faticosa.
Oltre questo, c'è ia complessità di elaborare un lutto quando la relazione con la persona che muore è difficile, come quella che lei descrive con sua madre. Può diventare allora ancora più doloroso confrontarsi con la perdita della persona che non c'è più. Il rischio può essere quello di congelare i propri sentimenti, maturando la sensazione dell'inevitabilità dello star male.
Mi ha colpito molto l'associazione che lei fa tra passato e presente e il timore che lei ha che la sua storia abbia un'influenza sul presente. Ciò che lei teme, può verificarsi in effetti quando ci sono dei nodi emotivi del passato che non vengono mai sciolti. Il fatto però che lei abbia questo timore e si ponga questa domanda, penso debbano essere interpretati come importanti segnali del bisogno che lei ha di sciogliere quei nodi.
La morte di sua madre ha riattivato in lei sentimenti di sofferenza sopiti forse da tempo, o quanto meno accantonati e che ora probabilmente premono per essere visti e approfonditi. Forse Gaia questa è l'occasione in cui lei può "imparare" a prendersi cura della sua sofferenza, chiedendo aiuto ad un professionista.
Spero di esserle stata di aiuto
Buon pomeriggio Gaia,
da quanto racconti è molto probabile che già prima della morte di tua madre tu portassi con te da tempo dei conflitti interni irrisolti nel tuo rapporto così forte con lei. La sua perdita è un evento attraverso il quale è importante passare fisicamente, temporalmente ma soprattutto emotivamente. Questo rapporto ha molto influito sulla tua autostima e su quello che pensi di te. Inoltre la descrizione di alcuni episodi della tua vita sia nel passato che nel presente indica una sua presenza pervasiva nelle tue dinamiche di pensiero e di comportamento.
Credo che tu debba andare alla ricerca di quello che per te ora e solo per te è importante, i tuoi valori, che non è affatto detto siano necessariamente gli stessi che ci sono stati trasmessi dai nostri genitori, anzi. Tali valori possono motivare e spingere le tue scelte nella direzione di azioni che ti portino verso la serenità e felicità. Attualmente, da quanto scrivi, la tua insicurezza e il tuo passato influiscono ad esempio nella sfera sentimentale e non ti lasciano vivere liberamente un amore.
Questa influenza però può essere ridimensionata attraverso l'apprendimento di nuovi modi di affrontare la tua vita. Non sei incapace di amare perchè altrimenti non ne sentiresti così tanto la mancanza e il bisogno. Devi solo trovare, con una guida, una strada diversa da quelle che hai percorso in passato e che ti hanno fatto soffrire. Per fare questo però ti suggerisco di farti aiutare da uno specialista del settore perchè farlo da soli a volte è molto difficile e ci si perde. Potresti ad esempio provare a fare una seduta con uno psicoterapeuta per parlargli così come hai fatto ora dei tuoi problemi. Dopo il primo incontro di solito è più chiaro su cosa bisogna focalizzarsi per fare un buon lavoro; ti consiglio anche di darti il tempo per fare un percorso di psicoterapia individuale per uscire da questa situazione. Non so se sai che ci sono diversi approcci nel campo della Psicoterapia. Io seguo quello cognitivo-comportamentale e credo che possa aiutarti, ma l'importante è che tu sia disponibile a farti aiutare e seguire da una persona che ispiri la tua fiducia, non è scontato.
Ho visto che scrivi da Prato, io sono di Firenze ma se vuoi una mano a muoverti meglio in questo ambito e cercare la persona giusta scrivimi pure e ti risponderò.
Gentilissima Gaia,
mi toccano molto le tue parole. Vi sento dentro un grande vissuto di sofferenza, dolore, mancanza ma anche rabbia e senso di colpa per questo. E' legittimo quello che dici e comprensibile, vi è un legame forte con i genitori e significativo così come lo è il tipo di rapporto affettivo che abbiamo sviluppato con loro che tende ad accompagnarci negli ulteriori rapporti della nostra vita. Sono molto belle le tue consapevolezze, adesso manca solo un ulteriore passo, quello di contattare un professionista, che possa esserti d'aiuto nell'elaborare, plasmare e trasformare le tue percezioni, pensieri, sensazioni e emozioni, e aiutarti in quel processo di cambiamento utile affinchè tu possa sentirti serena e a tuo agio con te stessa e con gli altri. Mi farebbe piacerebbe poterti essere d'aiuto.
Ricevo negli studi di Pistoia al Medical Center in via gora e barbatole 148 e a Prato in via ferrucci 73.
Un saluto