Si può avere speranza?

Viola

Buonasera, il mio calvario è iniziato 40 anni fa con un evento traumatico tra me e il fidanzato che avevo allora. In seguito a ciò ho sofferto di depressione che mi portò ancora dietro. Poi ho sofferto di attacchi di panico e feci una psicoterapia che mi aiuto’ ma dovetti lasciare perché si erano invertiti i ruoli con il terapeuta. Continuai con un altro che però non amava le terapie lunghe. Non stavo bene ma mi adattai. In seguito a problemi matrimoniali chiesi aiuto a un’altra terapeuta e feci un altro pezzo di percorso. Terminai ed ebbi problemi col lutto di mia madre. Ripresi la terapia con un’altra psicoterapeuta durata 5 anni. Nel frattempo però io ho continuato a soffrire di depressione e di ansia con forti attacchi di angoscia. A tratti l’angoscia è sfociata in un disturbo depressivo maggiore. Ancora sto dentro l’angoscia. La depressione è sotto controllo coi farmaci. Io sento di non aver elaborato il primo trauma e che nessun terapeuta ci ha lavorato bene con me. O io non ho insistito a lavorarci. Ho fatto anche EMDR e mi ha sbloccato poco o nulla. Ora mi dico che forse io sono fatta così e non c’è niente da fare, che devo rassegnarmi a star male per sempre. Come faccio a riprendere la speranza che qualcosa possa ancora cambiare? Ho 58 anni!

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Viola, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Gentile utente,

La sua storia riflette un percorso di grande coraggio e resilienza. Affrontare una lunga lotta con la depressione e l'ansia, soprattutto in seguito a un trauma, richiede una forza notevole. È comprensibile che dopo tanti anni di terapia e di sforzi, possa sentirsi scoraggiata e dubitare della possibilità di un cambiamento.

Prima di tutto, è importante riconoscere che ogni passo che ha fatto finora è stato un passo verso la comprensione e la cura di sé. Anche se non ha ancora raggiunto il punto in cui desidera essere, ogni terapia e ogni tentativo di affrontare questi problemi è stato un atto di coraggio.

Per quanto riguarda il trauma non elaborato, è possibile che ci siano ancora aspetti di quell'esperienza che necessitano di essere esplorati e compresi in un modo che sia significativo per lei. A volte, ci vuole tempo e il giusto approccio terapeutico per riuscire a elaborare pienamente un trauma.

Riguardo alla speranza, è importante ricordare che il cambiamento è sempre possibile. Anche se a volte può sembrare lontano o difficile da raggiungere, ogni piccolo passo conta. Celebrare i piccoli successi e riconoscere la propria forza può aiutare a mantenere viva la speranza.

Infine, non sottovaluti l'importanza del supporto sociale. Essere circondata da persone che la comprendono e la sostengono può fare una grande differenza nel suo percorso di guarigione.

Ricordi che la sua età non è un limite alla possibilità di cambiamento e crescita. Ogni momento della vita offre l'opportunità di imparare, guarire e trasformarsi. Le auguro tutto il meglio nel suo percorso verso il benessere.

Dott. Matteo Piccioni

Dott. Matteo Piccioni

Torino

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Buongiorno Viola. Che storia incredibile. Sicuramente si percepisce la voglia di un rilancio, una speranza, a fronte di questi eventi avversi della vita e terapeutici.

Sicuramente insistere e chiedere al terapeuta di lavorare ancora su certi contenuti è un tuo diritto, quindi ti direi di insistere e portare ciò che ti occorre, finché sentirai che l'elaborazione è buona per te e riesci a "lasciar andare" le cose....

Per quanto riguarda in generale la situazione, probabilmente sarebbe corretto che tu venissi seguita da un equipe vera e propria in modo che diagnosi (chiara e aggiornata), farmaci (dosaggi e molecole), percorso terapeutico (strategie, tecniche, tipologia di percorso), vengano man mano discussi e adattati. Non è facile trovare tutto questo, ma forse un centro medico pubblico (CSM CENTRO SALUTE MENTALE) o privato (poliambulatori), al quale fare presente le tue esigenze e la realtà del percorso già intrapreso, potrebbero essere un buon sostegno.

Non arrenderti, si trova sempre una via verso il benessere, a volte è solo tanto in salita, ma c'è!!! Forza forza forza! 

Buongiorno, Viola.
Premesso che i farmaci, presi da soli e senza psicoterapia di affiancamento, non hanno l'efficacia che la psichiatria classica promette, una possibile soluzione potrebbe essere quella di tornare nuovamente in psicoterapia e valutando attentamente il collega, dove dovrà sentirsi accettata e fiduciosa nei suoi confronti (se vengono a mancare questi presupposti corre il rischio di mandare a monte un altro ciclo di terapie).
Le suggerisco poi la lettura di questo testo di auto-aiuto: David Burns, Sentirsi bene, Mondadori editore. Lo trova facilmente in rete, anche in formato elettronico. Nel libro troverà diverse risposte alle domande che si sta facendo.
Premessa doverosa prima di iniziare la lettura: non si sogni lontanamente di cambiare posologia ai farmaci che sta eventualmente prendendo! Sia sempre monitorata da un medico (nemmeno noi psicologi-psicoterapeuti, NON in possesso di una Laurea in Medicina e chirurgia, possiamo dare consigli o suggerimenti in merito).
Un caro saluto,
Dr. Bruno Marzemin

Dott. Bruno Marzemin

Dott. Bruno Marzemin

Padova

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