Buon pomeriggio, sono mamma e allo stesso tempo sono un insegnante della scuola dell'infanzia.
Mia figlia ha 7 anni frequenta la seconda della scuola primaria. Per mia scelta siamo in due istituti comprensivi diversi, non ho voluto che mia figlia frequentare la stessa scuola.
Io già dall'anno precedente ho riscontrato dei problemi, le insegnanti lamentano che la bambina è troppo lenta, non sta ai tempi dei suoi coetanei e per questa sua lentezza non riesce a portare a termine i compiti. Quest'anno l'insegnante di matematica ribadisce e lamenta questa lentezza che la porterà a non superare la prova dell'invalsi che si svolge in seconda. È stata rimproverata davanti i compagni ed anche in mia presenza.
La bambina è scoppiata a piangere, si è sentita mortificata. Da premettere che è vero che è lenta, ma lavora con precisione, apprende, e svolge i compiti senza il mio aiuto.... A casa è stata stimolata sotto forma di gioco, mettendo dei timer, facendo delle gare.... Purtroppo in classe continua ad essere lenta.... Cosa devo fare....?
La sua maestra non vuole giustificazioni, la riempie di compiti e vuole che io la velocizzi
Gentile signora,
Non tormenti la sua figliola, che fa (bene) con i tempi che le sono possibili.
Valuti la possibilità di cambiare classe.
Le consiglio una visita omeopatica da un omeopata di rigorosa scuola unicista - mi pare che dalle sue parti eserciti il bravissimo dottor Salvatore Lo Coco. Le modalità della sua piccola richiamano i sintomi di alcuni rimedi omeopatici dell'infanzia: potrebbe essere una semplice Calcarea carbonica .... La faccia vedere, vedrà che questa storia diventerà solo un momento di passaggio.
Un caro saluto.
Salve,
ho letto la sua richiesta e ho due considerazioni da porle.
La prima riguarda sua figlia: premesso che ogni bambino ha i suoi tempi, per cui ci sono alcuni più veloci e altri più lenti; lei ha mai effettuato una valutazione psicologica/neuropsichiatrica per capire meglio le origini della sua lentezza? e soprattutto per quantificarla? E poi, la lentezza si manifesta solo nel contesto scolastico? Per avere un quadro chiaro della situazione è necessaria una valutazione accurata e completa.
La seconda considerazione riguarda il rapporto con le insegnanti: i rimproveri vanno evitati, lei ha il diritto di difendere sua figlia, eventualmente ne parli con il dirigente e, qualora il comportamento dell' insegnante persistesse, consideri la possibilità di farle cambiare classe quando riprenderanno le attività didattiche.
I migliori auguri,
d.ssa Elisabetta Fazzari