È un problema sempre più diffuso nella popolazione e, dato allarmante, è presente spesso fra i giovani tra i 18 e i 34 anni di età. Avere problemi di erezione è tutt’altro che piacevole indipendentemente dall’età.
Quando, tuttavia, il problema si presenta in età giovanile, quindi in una fase che culturalmente è associata al pieno delle forze e delle energie, è particolarmente associato a vergogna, imbarazzo, senso di colpa, emozioni che rendono più difficile rivolgersi ad un esperto per cercare di trovare una cura. In genere, infatti, ci si rivolge prima di tutto al web per trovare una soluzione rapida al problema: è sicuramente più facile e comodo raccontarsi nei forum, rassicurati dalla certezza che la propria identità rimarrà nascosta dallo schermo di un computer, ma le risposte che si ottengono sono in genere fuorvianti, basate sul “sentito dire” e, soprattutto, senza alcuna base scientifica.
La prima cosa da fare, in questi casi, è rivolgersi al proprio medico di base. Solo lui potrà cercare di comprendere le cause del malessere e consigliare il tipo di intervento più adatto.
Le disfunzioni erettili potrebbero essere, infatti, il sintomo di condizioni mediche più gravi (problemi di tipo endocrino, neurologico, vascolare) o essere legate all’uso di farmaci (cortisone, psicofarmaci, ecc.). Inoltre, il fumo, l’obesità, l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti e la carenza di esercizio fisico rappresentano importanti fattori di rischio per l’insorgenza del disturbo. Tuttavia, molto spesso l’impotenza si presenta in persone che dal punto di vista fisico sono assolutamente sane…come fare allora?
Se si esclude la causa “fisica”, è presumibile che i problemi di erezione abbiano una spiegazione “psicologica”. Questo non significa che la persona sia “pazza”: in tutti i casi in cui la persona sente inconsapevolmente di non poter esprimere il proprio disagio, è il corpo che parla e dà l’allarme attraverso il sintomo. Il meccanismo responsabile è l’ansia da prestazione che, impedendo l’eccitazione mentale, non consente poi alla persona di avere rapporti sessuali.
L’atto sessuale, infatti, non è mai un atto meccanico e l’eccitazione fisica è strettamente legata a quella mentale. Si intuisce, allora, come una mente sopraffatta dalle preoccupazioni e dall’ansia possa rendere complicato avere un’erezione o mantenerla nel corso del rapporto.
A questo punto, allora, non resta che andare a fondo e approfondire l’origine di quest’ansia. Si scopre spesso che il vissuto di impotenza è antico e risalente all’infanzia: ansia di prestazione sin dalle scuole elementari, con il gruppo dei pari, ecc.
Tuttavia, nella mia esperienza clinica ho riscontrato molti casi di “impotenza selettiva”: la persona non riesce ad avere un’erezione con una donna, spesso la propria compagna, ma con un’altra si. In questi casi, è possibile che la disfunzione erettile rappresenti la spia di un disagio che non appartiene al singolo individuo, bensì alla coppia.
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