Le disfunzioni sessuali sono sempre esistite, ma nessuno gli dava la giusta importanza e i detti popolari, non esistendo spiegazioni al problema, incolpavano il mistero. Infatti, prima che fossero studiati i vari disturbi, le categorie erano generalizzate in uomini impotenti e donne frigide senza soffermarsi sul perché.
Coloro che accusavano disturbi sessuali difficilmente ne parlavano e solo pochi riuscivano a parlarne col medico di base che spesso aiutava e aiuta tuttora questi pazienti con pillole, antidepressivi, ansiolitici sperando nella diminuzione della soglia ansiogena con la conseguenza del ritorno alla “normalità”.
Questo tipo di approccio non ha dato, però, grandi risultati. Infatti, in molti casi, le disfunzioni sessuali hanno le loro radici in problemi più immediati e semplici, fino a poco tempo fa ignoti, come la previsione di una prestazione scadente, pretese reali o immaginarie di una buona prestazione, paura di essere respinti, mancanza di autostima; il che dimostra una totale mancanza di comunicazione fra i partner.
Il postulato semplice è che non è l’individuo malato, ma la coppia, la sua comunicazione, la sua relazione sessuale.
La terapia sessuale, si distingue dai sistemi terapeutici tradizionali per due aspetti: gli obiettivi della terapia sessuale sono essenzialmente limitati all’ELIMINAZIONE DELLA DISFUNZIONE SESSUALE del paziente, inoltre la terapia sessuale si distingue per l’uso che fa di compiti sessuali e comunicativi quale parte integrante della cura.
Gli obiettivi delle due forme tradizionali di terapia, riguardanti le turbe sessuali, la psicoterapia e la terapia coniugale sono analoghi.
La prima cerca di ristabilire la personalità del paziente promuovendo, la risoluzione dei suoi conflitti inconsci; la seconda migliorare la qualità dei rapporti intimi della coppia.
Negli ultimi anni l’abuso dei farmaci ha contribuito in maniera crescente all’insorgere di disturbi sessuali.
L’avvento di farmaci quali il Viagra, Cialis e Vivanza, che permettono e mantengono l’erezione, non ha risolto il problema anzi l’ha aggravato poiché sono più i giovani che ricorrono alla pastiglia blu o gialla, che non i meno giovani. Il tutto per dimostrare la propria potenza e prestazione, dimenticando che fare all’amore non è meccanicistico ma un insieme di sentimenti, emozioni, sensazioni che si racchiudono in una sola parola, AMORE.
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento