Buongiorno a tutti. Ho 21 anni e la ginecologa mi ha diagnosticato il vaginismo.
Non mi ha indirizzato da nessuno, mi ha detto semplicemente di usare un buon lubrificante durante i rapporti sessuali.
Ma ovviamente non funziona. Sono davvero frustrata e stanca, vorrei vivere la mia sessualità liberamente. Mi sento così sbagliata, anormale e sola, perchè per questo problema tendo a respingere qualsiasi persona che si interessi a me, sapendo di non poter avere rapporti.
Sono già stata lasciata da diversi partner a causa del vaginismo e non voglio soffrire di nuovo. Non so cosa fare, mi sembra un problema insormontabile, vorrei rinchiudermi in casa e non vedere più nessuno.
Buongiorno Giulia,
Mi dispiace molto per questa situazione di sofferenza. Potrebbe essere indicato iniziare un trattamento psicologico del vaginismo dopo la remissione o l’esclusione della patologia fisica, al fine di avere una prognosi favorevole.
Più frequentemente i fattori psicologici sono alla base dello sviluppo del vaginismo. In particolare, il disturbo è spesso conseguente a:
• traumi precedenti: abuso fisico e/o sessuale;
• malattie insorte durante l’infanzia: per cui il corpo è stato esposto ripetutamente a trattamenti invasivi;
• informazione sessuale inadeguata, rigida educazione familiare e/o religiosa: paura del proprio corpo e del suo funzionamento, terrore della penetrazione (in quanto ‘sconosciuta’), o di provare dolore, con il risultato che la persona è sessualmente inibita;
• atteggiamenti di ipercontrollo;
• incapacità di rilassarsi;
• reazione secondaria alla dispareunia;
• scarso o nullo desiderio, fino all’avversione, per la gravidanza;
• disfunzione sessuale maschile: vi è una frequente associazione tra vaginismo nella donna e disturbo dell’erezione nell’uomo; il vaginismo sarebbe, in questo caso, preceduto da ripetute e frustranti esperienze di penetrazioni impossibili;
• omofobia interiorizzata.
Il trattamento psicoterapeutico elettivo per il vaginismo è quello cognitivo comportamentale. Il trattamento cognitivo-comportamentale del vaginismo ha come scopo primario la modificazione della reazione condizionata associata all’attività sessuale. Il trattamento consiste quindi nel progressivo decondizionamento dello spasmo involontario dei muscoli dell’entrata vaginale attraverso tecniche comportamentali di esposizione graduata.A ciò si affianca la terapia cognitiva sui fattori psico-sociali che hanno contribuito al verificarsi del disturbo, con particolare attenzione alle tematiche del controllo, degli aspetti relazionali e/o di coppia. A seconda dei casi può essere necessario lavorare sul trauma.
Spero di esserle stata di aiuto e resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Buongiorno Giuia,
spesso le problematiche di tipo sessuale possono avere origini psicologiche, andando a compromettere la naturale fisiologia dell'attività. Ciò non significa che sei sbagliata o malata, ma semplicemente che il nostro corpo ci dice cose che la nostra mente fatica a consapevolizzare ed affrontare, attraverso sintomi e manifestazioni disparate.
Pertanto ti consiglio di rivolgerti ad una collega specializzata in sessuologia o consulenza sessuale, di modo da comprendere a fondo la natura del problema e poter cominciare a vivere con serenità la tua sessualità e le tue relazioni.
Saluti
Salve Giulia,
Sono una psicoterapeuta, ho appena letto il suo annuncio, sono molto dispiaciuta per quello che le sta capitando, credo che dovrebbe parlarne
con un professionista, in modo da prendersi il tempo e lo spazio per dare un senso a cio' che le sta accadendo e che immagino la addolori molto oltre ad assorbirle molte energie, pertanto, mi disponibile per un colloquio di conoscenza, ricevo anche a Pistoia, se vuole può contattarmi alla seguente email: marisastellabotte@gmail.com
Un caro saluto
Cara Giulia, sento che questo ostacolo tende a rattristarti e farti vivere la tua sessualità come chiusa in una bolla con la sensazione di non poter vivere un momento piacevole con il senso di benessere e gioia che vi è legato. Ci sono molte donne che vivono le tue stesse emozioni in questa condizione ma si può affrontare dal punto di vista emotivo.
Il mio suggerimento è quello di non lasciare che “la profezia che si autoavvera” finisca per condizionarti a tal punto da rendere reali le tue paure.
Sono a tua disposizione se hai desiderio di parlarne insieme.