Ciao mi chiamo Alessandro e ho 25 anni è ho un problema che non mi lascia vivere più sono feticista dei piedi, ho la fissa di fotografare i piedi femminili è se non lo posso fare ci soffro. Sto problema mi porta addirittura ad uscire quasi mai di casa vado dallo psicologo che mi consiglio di praticare la terapia breve strategica che non funziona è poi non sempre posso praticarla. Aiutatemi sta cosa mi sta causando molti problemi, è in passato mi ha causato problemi con gli altri come posso combatterla. Aiutatemi vi prego.
Buongiorno Alessandro,
la terapia strategica breve è un intervento che agisce sul sintomo e cerca di ridurlo fino ad eliminarlo del tutto. In che senso non sta funzionando? le chiedo approfondimenti in merito per capire se c'è una resistenza o un discorso di approccio che non la sta aiutando in questo. Quello che le consiglio, qualora non l'avesse fatto è di parlare con il suo terapeuta riguardo l'inefficacia del trattamento in modo da cercare una via alternativa.
Il sintomo è una manifestazione di qualcosa di più profondo o un suo spostamento. Una volta che si sta sul sintomo è importante elaborarne i vissuti, le emozioni e le sensazioni. Bisogna approfondire da dove comincia questa "fissazione", a cosa la collega, cosa le accade se non la pratica, ecc..
Avere delle preferenze non è disfunzionale ma, lo diventa dal momento in cui le limita la vita sociale o gliela condiziona.
Il modo migliore per combatterla non è ignorarla o eliminarla ma comprenderla.
Resto a disposizione
Ciao Alessandro,
ti consiglio di fotografare più possibile i piedi di donne ma ad una condizione:
- fotografa i piedi 4 volte al giorno, in ore prestabilite, ad esempio alle 10, alle 14, alle 18 ed alle 21
- fotografa ogni volta per 20 minuti seguito
- devi fare foto a piedi di tutti i tipi: belli, brutti, di giovani, di vecchiette, piedi sani, piedi feriti, piedi bruttissimi
fai tutto questo per un mese e vedi cosa accade
un cordiale saluto
Gentile Alessandro, noi psicologi abbiamo il dovere "morale" di aiutare le persone che vivono delle difficoltà.
Essendo dei professionisti ed essendo la Psicologia una Scienza, non possiamo darti l'aiuto che cerchi con dei semplici consigli senza nemmeno conoscerti di persona, perchè devi sapere che senza una relazione che si instaura fra te e lo psicologo non è possibile alcuna forma di aiuto serio, onesto e autentico.
Mi spiace molto del fatto che il collega a cui ti sei rivolto non sia stato per te di grosso aiuto, ma non sfiduciart,i di sicuro troverai altrettanti validissimi colleghi disposti a comprendere meglio il tuo disagio e ad individuare la migliore via di uscita.
Devo pertanto chiederti di rivolgerti ad un qualsiasi psicologo, fiducioso del fatto che il suo intervento è scientifico e professionale e come tale ti sarà di grande aiuto.
E' infine doveroso da parte mia sottolineare che mi rendo disponibile ad offrirti il mio aiuto professionale.
Un caro saluto
Gentile Alessandro, il Suo, propriamente, non è un disturbo, ma il sintomo di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella sua storia personale: diciamo, presumibilmente, secondo le classificazioni classiche, una Psiconevrosi d’angoscia; secondo quelle nosografiche moderne, un Disturbo d’Ansia relativo alla sfera sessuale. È possibile che, con un approccio specifico alla problematica sessuale, si potrebbe ottenere in tempi non lunghi sia una parziale risoluzione – più che altro sintomatica – del problema in questione, sia un miglioramento, di riflesso, dello stato generale d’angoscia. In tal senso, una focalizzazione sul sintomo e una rieducazione psicosessuale appaiono senz’altro adeguati. Ma una via risolutiva, ovvero una soluzione radicale e definitiva è solo e sicuramente – su tempi più lunghi – affrontare una terapia del ‘profondo’, sia analitica che esperienziale; insomma, come sono solito dire io, ‘un lavoro sulle emozioni’ che risolva a livello strutturale complessivo le radici dell’angoscia e il Disturbo di Personalità sottostante e, di conseguenza, anche tutti i suoi sintomi, inclusi quelli di àmbito sessuale. Cordiali saluti.
Caro Alessandro, nulla funziona quando si ha timore di perdere l' unica cosa che ci provoca emozioni. Ma come ci siamo arrivati ad avere quasta unica emozione e a chiuderci in casa? La terapia breve strategica le posso assicurare che funziona, se lei si impegna. La terapia, stare a contatto diretto e tridimensionale, le generava molta ansia? Ha scelto una donna o un uomo come terapeuta? La bacchetta magica non esiste, ogni risultato è frutto di impegno e di volontà e bisogna agire per piccoli passi. Forse recarsi così repentinamente da una persona in carne ed ossa, con cui sarebbe necessario costruire un rapporto di fiducia, è un passaggio troppo veloce e brusco per lei.Le consiglio di scegliere il professionista con cura ascoltando il proprio istinto circa una sensazione di fiducia e di calma che può percepire( sempre terapia strategica breve), di chiedere una terapia on-line( prima solo scrivendo, poi voce senza cam, poi cam) inizialmente, per poi passare a degli incontri in 3D (quindi scegliamolo ad una distanza possibile da percorrere). Se veramente vuole imparare a vivere meglio, non si arrenda. Il mondo è lì fuori che l' aspetta e il piacere che lei prova è una minuscola goccia nel mare dei piaceri che risiedono fuori dalla sua casa e oltre le sue foto. Certo esistono anche i dispiaceri, le paure e le angoscie... Ma lei, quelli, penso, li conosca già bene.
Coraggio