Non ho piu stimoli sessuali

Mel

Salve amo il mío uomo e vivíamo insieme é un uomo comprensivo e mi ama,per me é un Angelo ;ma da quando i miei genitori si sono separati e per di piú ho sentito tantissimo l'abbandono di mío padre,quasi come se stessi attraversando un lutto,non ho piu stimoli sessuali.é normale.?

8 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Mel,

quando ci si sente tristi - ed è comprensibile che tu ti senta così in seguito alla separazione dei tuoi e al vissuto di abbandono rispetto a tuo padre - si può perdere interesse o piacere per qualsiasi attività, compresa quella sessuale.

Naturalmente, per inquadrare meglio la tua situazione, sarebbe meglio sapere da quanto tempo i tuoi genitori si sono separati e da quanto tempo presenti questo sintomo e se sono presenti altri sintomi depressivi quali un umore triste, difficoltà nel sonnno, diminuzione di appetitto, ecc...

Se la diminuzione di libido dura da più di 2 mesi o dovesse durare da più di 2 mesi, è consigliabile rivolgersi a uno specialista come me per l'elaborazione del lutto conseguente alla separazione tra i tuoi - ogni situaizone di perdita è a tutti gli effetti un lutto. Come puoi vedere nel mio curriculum, ho lavorato per 7 anni e mezzo in hospice (il reparto per persone in fase terminale di malattia) e ho svolto vari corsi di formazione sul lutto rivolti a personale medico, infermieristicoe  a volontari. Ricevo a Rimini e mi puoi contattare anche solo per ulteriori informazioni.

Gentile Mel,

Da quello che lei racconta probabilmente sta attraversando un periodo difficile a causa della  difficoltà ad accettare la separazione dei suoi genitori, come se non avesse ancora (come dice lei stessa) ancora elaborato "il lutto" che questo evento ha rappresentato. Questa mancata elaborazione è possibile che le abbia provocato un abbassamento del tono dell'umore, con pensieri che  la riportano a quello che lei vive come un abbandono, in particolare da parte di suo padre. Quando si ha un umore  disforico è naturale che vi sia un calo della libido e quindi del desiderio sessuale, che  potrebbe non dipendere  direttamente dal rapporto con il suo compagno.

Potrebbe esserle utile fare un percorso di sostegno psicologico per chiarirle meglio la situazione ed aiutarla a ritrovare il benessere di coppia.

Un cordiale saluto

Buongiorno, il suo problema potrebbe essere temporaneo in relazione ad un periodo di stress. Comunque le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia per una migliore comprensione della sua situazione personale. Saluti.

Dott.ssa Roberta Fumagalli

Dott.ssa Roberta Fumagalli

Ancona

La Dott.ssa Roberta Fumagalli offre supporto psicologico anche online

Gent. Mel,

il calo del desiderio sessuale è un’esperienza molto comune durante un periodo di elaborazione di una separazione affettiva importante. Nel suo caso concorre inoltre, come lei stessa ha sottolineato, un senso di abbandono che lei avverte da parte di suo padre. L’emozione maggiormente collegata in genere ad eventi quali separazioni e lutti è la tristezza che può raggiungere gradi diversi fino ad una deflessione del tono dell’umore importante definita depressione.

Perché le separazioni ed i lutti interferiscono con il desiderio sessuale?

In circostanze stressanti quali un lutto o una separazione spesso si assiste alla presenza di ruminazioni (pensieri ricorrenti focalizzati sul passato e sull’analisi della cause e conseguenze di un evento) e stati d’animo correlati di tristezza e disperazione, che interferiscono con le normali attività della vita quotidiana. Si può giungere in alcuni casi ad un disinvestimento di parte o tutte le attività autorealizzatrici della persona coinvolta, quali hobby, sport, vita sessuale etc. È bene sapere inoltre che la tristezza è caratterizzata da una riduzione della serotonina, un neurotrasmettitore importantissimo nel regolare il tono dell’umore, e della dopamina, che regola l’emozione del desiderio. Si riducono anche le endorfine, che sono le nostre molecole della gioia. Dal punto di vista nervoso, quindi, c’è una “frenata” generale delle sostanze che regolano il nostro rapporto con il mondo e la nostra capacità di provare piacere.

Come è possibile interrompere il circolo vizioso della tristezza e ripartire?

Generalmente è importante passare per quella che in gergo si chiama elaborazione della separazione (o del lutto). Questa elaborazione a volte avviene spontaneamente nell’arco di qualche settimana, nelle separazioni più complicate ci possono volere da sei mesi ad un anno. Qualora si abbia tuttavia la percezione che il dolore provato, per durata o intensità, sia eccessivo rispetto all’evento che lo ha determinato, diviene necessario chiedere aiuto ad un professionista, in questo caso lo psicoterapeuta. La psicoterapia, quando si instaura un fattivo rapporto di collaborazione tra paziente e terapeuta, permette una maggiore comprensione degli eventi che ci hanno fatto soffrire e una migliore capacità di affrontare coscientemente le difficoltà della vita. A livello cerebrale ciò si traduce in un riequilibrio di quei neurotrasmettitori  così importanti per il nostro benessere e per tutte le nostre attività autorealizzatrici, tra cui ovviamente anche quella sessuale.

Quando è il caso di richiedere una consulenza sessuologica e cosa la distingue dalla psicoterapia?

La consulenza sessuologica prevede un’adeguata educazione sessuale ad opera del sessuologo clinico (medico o psicologo che ha sostenuto un percorso di specializzazione in Sessuologia Clinica riconosciuto dalla FISS – Federazione Italiana Sessuologia Scientifica). A volte un informazione corretta ed accurata risulta di per se stessa un trattamento breve e molto efficace. Altre volte all’intervento psico-educativo è necessario affiancare un altro tipo di conoscenza, più profonda rispetto il funzionamento sessuale generale, ovvero quella orientata in modo specifico alla propria sfera sessuale. Questa fase riguarda la consulenza sessuologica vera e propria. Ogni persona oltre a rispondere a principi generali, vive e pratica la sessualità in modo individuale e personale, secondo i propri gusti, valori, desideri, esperienze ecc. Questa fase si muove all’interno delle dinamiche tra corpo e psiche ed in specifici casi può richiedere la presenza del partner in sedute di coppia. La difficoltà (o l’impossibilità) ad avere rapporti può richiedere la presenza del partner poiché le dinamiche relazionali di coppia hanno un influsso estremamente importante nella sessualità. Nella coppia inoltre può esistere un “induttore” del sintomo e un “portatore” del medesimo. Qualora non si abbia un partner, l’intervento sessuologico può comunque essere portato avanti con successo in individuale. Anche in questo caso la consulenza sessuologica è da intendersi come un percorso breve che inizia e si risolve in poche settimane dal suo inizio.

Infine per alcune persone può risultare indicato integrare alla consulenza sessuologica una psicoterapia che vada oltre la mera sfera sessuale. Ciò risulta necessario qualora si giunga ad ipotizzare che alla base del sintomo sessuale vi sia un disagio psicologico più profondo che colpisce anche altre aree di vita della persona.

Un caro saluto.

Gentile signora,

l'eccitamente sessuale non è una questione puramente fisica ma passa attraverso la propria psiche. Considerando il periodo che sta attraversando, segnato da un senso di abbandono molto forte, direi che è frequente non avere stimoli sessuali. In questo momento, sta attraversando un ritiro narcisistico su se stessa che porta ad una diminuzione della spinta sessuale e quindi di conseguenza si preclude la possibilità di condividere la propria intimità con il suo compagno. Parli con lui, le confidi il momento che sta attraversando così da non escluderlo emotivamente da questo periodo difficile della sua vita.

Quello che stai vivendo rappresenta la risposta ha quello che hai vissuto. E' però importante sapere che quello che farai influirà quello che sarai. Per questo motivo è importante capire se l'assenza di stimoli sessuali è momentanea o se è dovuta a difficoltà che non stai riuscendo ad affrontare. Per questo motivo ti consiglio di parlarne per prima cosa col tuo compagno e poi di valutare la possibilità di intraprendere un percorso in cui potrete mettere in discussione il vostro rapporto, riscoprendo quegli stimoli che forse oggi si sono andati ad affievolare

Dott. Roberto Ercolani

Dott. Roberto Ercolani

Repubblica di San Marino

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Gentile signora, l' elaborazione del lutto può avere dei tempi lunghi ed è del tutto personale: nel senso che ogni persona ha il suo particolare modo di affrontarlo.

Il lutto al quale lei si riferisce è la perdita di un certo tipo di famiglia che si è trasformata in un altro tipo di famiglia, aggravata da quella che lei sente la lontananza di suo padre.

E' possibile che questi bisogni di sentire vicino suo padre, si siano riversati su suo marito che cercando di colmarli si sia più identificato in una funzione paterna.

Probabilmente è solo un momento di cambiamento che passerà, ma qualora ne ravvedeste la necessità, può chiedere l' aiuto di una psicologa per affrontare la separazione dei suoi genitori. Se invece sente che il suo problema sta diventanto più una questione di coppia può chiedere una consulenza di coppia.

Restando a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento

le porgo i miei saluti.

buona sera Mel

sicuramente sta attraversando un periodo difficile nel quale deve riconoscere, assimilare, accomodare e superare una serie di lutti:

- la separazione dei suoi;

- il crollo di punti di riferimento " sicuri"

- l'abbandono da parte di suo padre;

in questi casi la coppia è quella che ne risente di più perchè vengono messi in discussione tutta una serie di presupposti che prima venivano " trascurati" .

sarebbe bene lavorare su tutto questo materiale con una persona che abbia gli strumenti per aiutarla a prendere il meglio dalle situazioni e che possa tirare fuori tutta la sua resilienza per poterle dare la possibilità di riemergere dalle ceneri!!!!

spero di esserle stata utile