Gentile Roberta,
la sua è una questione delicata che allo stesso tempo getta luce su altri significati solo apparentemente slegati…
Il momento dell’orgasmo dovrebbe essere, in teoria, il momento della completa soddisfazione, se non della gioia. Può capitare certamente che non tutte le esperienze sessuali che viviamo siano così fortunate, dopo tutto siamo umani e siamo continuamente sottoposti a tensioni di vario tipo e genere che non sempre ci lasciano godere – certo, si può dire, senza imbarazzi superflui – con pienezza e libertà quel momento.
Ma in lei addirittura quel momento porta tristezza e lacrime tanto che lei stessa vive la sensazione di “come se le avessero fatto del male”, frase che, detta da lei, avrebbe fatto pensare inizialmente ad una qualche più o meno remota esperienza traumatica…
Ma poi lei aggiunge che questa identica sensazione la invade anche quando “si autocompiace” di sé stessa…E allora viene da pensare… anche in merito alle sue relazioni sentimentali passate…
Sembra, e dico sembra perché non ho indizi ulteriori in questo senso, che qualcosa le impedisca di essere felice e che intervenga in tutti i momenti in cui lei dovrebbe/potrebbe esserlo.
Qualcosa che non la autorizza ad essere soddisfatta di sé stessa e delle sue esperienze.
Non credo, sinceramente, si tratti di qualcosa strettamente legato all’area della sessualità ma è lì che questo qualcosa si riflette e porta il suo effetto, come in uno specchio.
Qualcosa che non vuole/non le permette di essere felice o soddisfatta di sé stessa.
La situazione sembra essere sempre la stessa, come un film che si ripete anche se gli attori cambiano: lei vive una situazione che potrebbe renderla felice ma proprio in quel momento scatta il blocco. Il “no” che le arriva da qualche parte dentro di lei.
Questo le dice qualcosa? Le fa venire in mente qualcosa anche se apparentemente questo qualcosa non c’entra nulla con l’esperienza dell’orgasmo?
Se così fosse, e glielo augurerei, qualunque cosa sia è da lì che parte il suo malessere, la causa della sua tristezza in quei momenti che dovrebbero essere per lei positivi e soddisfacenti.
Mi rincresce non poterle essere più d’aiuto di così, ma quella che lei porta oggi nella sua mail è “solo” una porta, ed è già una cosa buona quando certe porte dimenticate vengono riscoperte.
Ma cosa ci sia oltre quella porta può saperlo e scoprirlo solo lei. Non abbia paura di attraversarla. Probabilmente questo sarà solo l’inizio di un suo percorso personale, che potrà fare da sola o con l'assistenza di un professionista, questa rimane una sua scelta, ma se lo percorrerà fino in fondo potrà riuscire a viversi tutte le sue felicità piccole e grandi con la pienezza che meritano.