In altri articoli ho gia’ sottolineato come la gelosia possa essere sicuramente considerato un “disturbo emotivo comune” che ha tuttavia moltissime implicazioni nella qualita’ della vita di convivenza di una coppia.
Senza dover richiamare le dolorose dinamiche legate al fenomeno dello stalking, molte coppie finiscono comunque per rinunciare al rapporto di coppia vivendo un senso di impotenza rispetto a questo tipo di problematica. Da alcuni anni, con un gruppo di studio e ricerca ad orientamento psicoanalitico (CespigRoma, il primo Centro Psicologico per la Gelosia), abbiamo posto una particolare attenzione alla psicodinamica della problematica della gelosia, cercando di mettere a punto strategie di analisi ed intervento specifiche per essa.
Ci siamo chiesti, innanzitutto, quale tipo di motivazione porta una persona gelosa a rivolgersi alla psicoterapia e con quali aspettative si rivolge all’analisi. Inoltre abbiamo cercato di individuare gli obiettivi perseguibili nell’intervento clinico per questo tema specifico, sottolineando le possibili linee di sviluppo.
Dobbiamo dire che le aspettative del paziente e gli obiettivi perseguibili non sempre coincidono e questo poiche’ sovente le aspettative dei pazienti sono per alcuni versi condizionati dalla problematica stessa.
Un esempio chiarira’ con maggiore precisione questo punto: un uomo sui cinquant’ anni si rivolge allo psicologo perche’ si accorge di vivere una gelosia tremenda per la sua donna. Chiede allo psicologo che venga ipnotizzato e che durante il sonno ipnotico sia tolta dalla sua mente questa sua tendenza gelosa. Aggiunge infine che la sua gelosia lo ha portato a rovinare anche storie precedenti ma che ora non ne puo’ piu’ e che vorrebbe eliminare da se stesso la gelosia, soprattutto per il timore di perdere e di far fallire dunque anche questo rapporto affettivo, che con difficolta’ enormi ha portato avanti, nonostante senta che di essere profondamente innamorato della compagna.
Questo e’, in maniera sommaria evidentemente, la richiesta del paziente e le sue fantasie relazionali. Ma fermiamoci insieme per “tradurre” a livello psicodinamico il senso della richiesta e quindi le aspettative del rapporto con lo Psicoterapeuta. Possiamo dire che il paziente chiede allo Psicologo di essere ipnotizzato, ovvero addormentato come se si trattasse di una operazione chirurgica nella quale si viene anestetizzati e poi operati per eliminare una parte vissuta come negativa e distruttiva. In tal senso la richiesta del paziente non e’quella di cercare di dare un senso alle sue emozioni di gelosia all’interno del rapporto con la donna ma c’e’ l’attesa di vivere passivamente una “guarigione”, senza alcuna implicazione personale.
L’uomo difatti sembra richiedere l’intervento dello psicologo per rassicurarsi dalla paura di perdere la donna tanto amata mentre allo stesso tempo vuole raggiungere questo obiettivo estirpando una parte vissuta come distruttiva ed agita dentro il rapporto. Si capisce bene come l’attesa dell’uomo non possa essere “soddisfatta” alla lettera, ma vada declinata attraverso una lettura della relazione che l’uomo prova ad evocare nel rapporto con la donna e con lo psicologo. L’uomo racconta di quanto sia stata pervasiva ed invasiva la diffidenza che lo ha sempre accompagnato nel rapporto con le donne: emerge difatti la fantasia che abbia conquistato le donne solo attraverso strategie e trucchetti volti ad affascinarle e sedurle, nel costante timore di essere scoperto come una persona senza carattere.
Alla luce di queste rilevazioni emerge con maggiore chiarezza come il paziente veda i rapporti solo come manipolazioni reciproche e quindi basate sul Falso Se’ e non come rapporti di scambio e di reciprocita’. Solo attraverso un lungo lavoro analitico su queste componenti, per alcuni versi perverse, e’ stato possibile per l’uomo recuperare un senso del rapporto che fosse basato sulla fiducia e sul riconoscimento di parti autentiche di se stesso e delle relazione che andava costruendo.
La richiesta di trattamento psicoterapeutico basato sull’induzione ipnotica, cosi’come i rapporti che aveva intrattenuto con le donne, erano connotati come relazioni di potere dove il controllo e la diffidenza si sostituivano pienamente allo scambio e alla reciprocita’. L’analisi delle attese del paziente, confrontate con gli obiettivi perseguibili in analisi, ha permesso all’uomo di poter rinunciare alla diffidenza introducendo un pensiero sulle componenti distruttive e di possesso agite nelle relazioni.
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