Quasi tutti i matrimoni infelici sono stati rovinati dalla reciproca ostilità dei partner, il cui perdurare cambia la percezione che ciascun coniuge ha dell'altro.
Un atteggiamento idealistico, che vieta l'espressione della rabbia, risulta poco utile perché in taluni casi, l'espressione della rabbia è una forma di adattamento sano.
Altri ritengono che esprimere la rabbia in modo ripetitivo ed unilaterale, sia il modo più efficace in assoluto, ma forse questo aiuta poco a superare una situazione critica.
Allora che fare in questi casi? Forse vale la pena di "cambiare il modo di pensare" ossia analizzare i pensieri e i significati che stanno dietro alla nostra rabbia.
Si tratta di una vera e propria tecnica, fatta di passi da compiere nell'applicazione delle tecniche della terapia cognitiva, applicata al proprio modo di pensare.
Per cui potremmo innanzitutto:
1. individuare i pensieri automatici e prendere nota delle risposte che vediamo.
2. Cercare gli errori del nostro modo di pensare.
3. Riconfigurare l'immagine del coniuge.
4. Sforzarsi di cogliere la prospettiva del coniuge per quanto possa sembrare impossibile, alle volte.
5. Distrarsi.
Soffermiamoci sulla "riconfigurazione", che è il passo, forse più complesso, ma anche più importante da fare.
I pensieri automatici rappresentano il modo in cui il coniuge viene "configurato": cioè "come ne vengono interpretate le azioni per farlo apparire colpevole di un'offesa".
Cercando di trovare la migliore interpretazione possibile, la riconfigurazione non riguarderà soltanto la forza del pensiero positivo, ma qualche cosa di più articolato, di più complesso e necessario.
Ossia quel processo di acquisizione dell'immagine del partner, più equilibrata, e quindi anche più realistica che tenga conto tanto di significati favorevoli quanto di quelli sfavorevoli attribuiti alle sue azioni.
Oltre a ciò può essere utile cercare di capire qual è la prospettiva e controllare insieme l'esattezza delle proprie interpretazioni.
Pensiero automatico
Esempio: "È uscito per andare a bere con gli amici, questo dimostra che non gli importa niente di me ne di bambini".
- Risposta razionale
" Andare a bere con gli amici lo aiuta a rilassarsi. Quando si fa una birra con gli amici prima di tornare a casa e sempre di ottimo umore e più propositivo".
Per quanto riguarda la fase della "distrazione" Sarebbe opportuno interrompere il litigio per un certo periodo di tempo durante il quale nessuna delle due parti, dovrà parlare con l'altra.
Anche se questa strada sembra difficile da praticare si potrebbe cercare di cambiare argomento o addirittura abbandonare proprio il "campo di battaglia". Uscire a farsi una passeggiata o meglio ancora andare in palestra a fare quattro salti potrebbe davvero aiutare a scaricare la rabbia, cambiare prospettiva in modo da affrontare la questione successivamente con una calma e un'apertura mentale rinnovata che può soltanto facilitare la risoluzione del problema oggetto della crisi.
Crearsi delle "nicchie" in cui andare a nascondersi quando si percepisce che la discussione tesa sta prendendo il sopravvento o quando la discussione potrebbe manifestarsi di lì a breve, è una sana abitudine perché le coppie perfette forse sono difficili da incontrare, la comunicazione efficace è un vero e proprio lavoro, dove le incomprensioni e la rabbia, in alcuni casi sono il frutto di una tensione interna che non ha niente a che fare col partner, ma forse maggiormente con noi stessi.
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