Buonasera Sara,
ci sono due aspetti della situazione che mi descrive che mi sembrano preoccupanti: il passaggio dalla fantasia alla realtà e l'aggressività (lei parla di violenza: cosa intende? Violenza fisica, psicologica?) con la quale viene fatta questa richiesta.
Mi rendo conto che lei e suo marito avete alle spalle un percorso lungo e significativo (e 2 bambine!) e che, all'infuori di quest'aspetto, i vostri rapporti sono soddisfacenti; tuttavia ritengo che quello di cui parla sia un “campanello d'allarme” da non sottovalutare e da approfondire.
Ogni fantasia è lecita, se condivisa e se non arreca danno a nessuno dei partner. Non mi sembra questo il caso. Accettare qualcosa che ci fa star male non è un segno d'amore.
Lei, come tutti, ha il diritto ad una vita di coppia (sessuale e sentimentale) serena e appagante.
Ha parlato con suo marito di quanto questa situazione la metta a disagio? E lui come ha reagito?
Per non far fallire un rapporto è necessario l'impegno di entrambi i suoi membri. Forse sarebbe il caso che lei mettesse suo marito davanti alla sua responsabilità rispetto alla difficoltà che sta affrontando e, se non ce la fate da soli, magari potreste chiedere l'aiuto di un terapeuta di coppia.
Un'ultima considerazione la farei rispetto alla vostra giovane età. Da quello che scrive la relazione con suo marito è iniziata quando lei aveva 16 anni. Ne deduco che non abbia avuto esperienze di coppia importanti prima. Provi a considerare se questo possa essere per lei un fattore di maggiore vulnerabilità e “dipendenza” nella relazione e consideri anche il fatto che anche la serenità ed il benessere delle vostre bambine dipendono da quello di voi genitori, singolarmente e come coppia.
La saluto e le faccio i miei migliori auguri per una pronta risoluzione della situazione.