Buongiorno,
sono una ragazza di 27 anni e da circa 3 anni sto vivendo una storia con un mio coetaneo di cui mi sono innamorata subito. Quando l'ho incontrato erano ormai 4 anni che ero sola, uscita nel 2010 da una storia durata 2 anni molto travagliata, culminata con l'abbandono da parte di lui. Io nonostante i nostri problemi mi sentivo ancora innamorata e inutile dire quanta sofferenza ha accompagnato le mie giornate per lungo tempo. La storia attuale con quest'altro invece ha messo sin da subito in evidenza anch'essa i suoi problemi: punti di vista spesso diversi, stile di vita diverso, modi di fare diversi, nonché enormi divergenze caratteriali (io sono una tenerona, mentre lui è spesso scorbutico e non ama le smancerie). Potrà sembrarvi strano, ma ci amiamo lo stesso molto, nonostante queste divergenze e viviamo comunque bene insieme. Il punto è che ovviamente litighiamo spesso e questo ci porta sempre a confrontarci col fatto che non siamo "anime gemelle", ma comunque decidiamo sempre di restare insieme e cercare di non farci più del male a vicenda. Il mio problema è che io convivo da sempre con l'ansia che lui possa stufarsi e lasciarmi proprio come è già successo, e questo limita non poco la qualità delle mie giornate. Quando sono con lui sono più tranquilla, ma quando sono sola non riesco a concentrarmi su niente e tutto ciò che mi circonda e che faccio sembra assumere scarso valore. Cerco sempre di desumere quanto lui sia realmente intenzionato a restare con me, ponendogli domande del tipo "a settembre andiamo a fare un viaggio?" o comunque domande le cui risposte mi facciano capire qualcosa. A causa del suo carattere non ho mai conferme da parte sua, anche se mi dice sempre "io ti amo, sono felice con te, litighiamo come fanno tutti", ma sembra come se io non ci creda e continuo a dubitare fortemente. Cosa devo fare secondo voi? Ho un disperato bisogno di riprendere in mano la mia vita ed essere serena.
Grazie per l'ascolto
Salve Domiziana,
nelle sue parole sento molta angoscia e disperazione...
sembra che le sue esperienze passate non adeguatamente elaborate stiano in un certo senso influenzando l'andamento della sua attuale relazione. Probabilmente quello che le è successo in passato l'ha segnata profondamente e sarebbe forse importante fermarsi un attimo e riflettere su questo, per poter poi muoversi nel rispetto dei suoi desideri ed aspirazioni nel presente e nel futuro più prossimo.
Io sono la dott.ssa Alessandra Filipelli, psicologa psicoterapeuta operante in Emilia Romagna.
Sarei disponibile ad ascolarla ed approfondire la questione anche on line tramite skype o altre applicazioni per videochiamata.
Non esiti a contattarmi.
Le faccio nel frattempo i miei migliori perchè questa situazione si risolva al meglio!
Se si è troppo simili ci si annoia, se si è troppo diversi ci si aliena. Il mix è una magia non scritta da nessuna parte. Ammesso e non concesso che ci sia un amore profondo, provo a darti qualche dritta per gli aspetti relazionali, perchè poi questi influiscono sullo stato emotivo che ti genera ansia. Stabiliamo che una buona relazione non può basarsi sulla paura della perdita dell'altro, sicuramente così non è autentica. Al limite meglio parlarne e affrontare insieme i modi per raffinare il rapporto e fornire basi più solide reciproche. Se litigate spesso potrebbe essere un bene, nella misura in cui il confronto fa crescere il rapporto e rende più autentici i reciproci atteggiamenti e comportamenti. Tuttavia il confronto è sano quando non si giudica l'altro, ma si affrontano i fatti concreti, dichiarando poi come ci si sente personalmente (non come tu mi fai sentire, ma come io mi sento) in modo che l'altro possa capire lo stato d'animo reale e le conseguenze del conflitto; quindi indicare il comportamento preferito e indicarne i vantaggi personali, per l'altro, per il futuro della coppia. Occorre prepararsi bene e non farsi interrompere, bensì esprimere a pieno il proprio punto di vista. Se l'altro lo considera, allora ci sono chance per sentirsi più sicura e non dover temere l'abbandono; se l'altro non capisce, non segue io non cambia, il cammino diventa più tortuoso. Tieni conto che per cambiare l'altro bisogna prima cambiare se stessi. Comincia tu facendo "come se" non ci fosse il dubbio o il rischio che lui possa lasciarti e ti accorgerai che un tuo diverso modo di porti porterà ad un suo diverso modo di reagire. Auguri!
Buongiorno gentile Signorina,
si è espressa molto bene nel turbamento che vive nel non sentirsi sicura del'amore del suo fidanzato. Questo stato di forte incertezza nella relazione potrebbe inficiare l'andamento della vostra storia proprio come teme e proprio come ha già - purtroppo - potuto constatare nella storia precedente. Il circolo vizioso che la porta a comunicare la sua paura d'abbandono potrebbe dipendere da come Lei ha vissuto interiormente la sua infanzia in relazione alle figure genitoriali, come se non potesse bastare mai una rassicurazione sull'essere e l'essere stata amata e questo ora si ripercuote nelle relazioni con gli uomini con una aspettativa di amore salvifico. Per poter superare questo profondo disagio interiore non servono strategie comportamentali, ricette o consigli, quanto un lavoro psicologico su se stessa che la rinforzi e le faccia - a poco a poco - rendere conto che primariamente ora è necessario tanto amore per se stessa e poi l'incontro con l'altro assumerà consistenze più articolate nella complicità e nella condivisione.
Se lo desidera, resto a sua disposizione per quanto accennato.
Con simpatia
Essere ascoltati come lei si firma potrebbe essere un buon inizio, ognuno di noi fa i conti con le sue paure e le sue ansie, da come vedo quelle che vive lei però le stanno pesando all'interno della relazione, e come tutte le ansie le provocano una certa limitazione. Alcuni agiti sono spesso un modo per velare altri comportamenti inconsapevoli che attuiamo, potrebbe chiedere un sostegno per andare a vedere questa sua ansia abbandonica che matrice ha e da cosa viene generata.
L'unica cosa che nell'immediato si può impegnare a fare è vivere il presente godendo e vivendo quello che ha e non quello che potrebbe non avere più.
Cara Domiziana,
mi riallaccio subito alla sua ultima domanda “cosa devo fare?”: sicuramente in questi casi non c’è una ricetta precisa da seguire per risolvere un disagio relazionale, anche perché credo che oltre le difficoltà di relazione che porta sia forte la paura di essere lasciata di nuovo, imputabile a fattori più personali che relazionali. Mi sembra, infatti, di aver capito che, anche se litigate, il suo ragazzo le dà continue conferme dei suoi sentimenti, ma questo sembra non bastarle…..Per lei è molto importante essere sempre rassicurata, come se solo una conferma esterna le desse la dovuta sicurezza in se stessa. Posto che credo fermamente che la migliore specialista di se stessa sia lei e che abbia tutte le facoltà per guardarsi dentro, credo che sia più importante chiedersi “quanto valore mi riconosco? Quali sono i miei bisogni e i miei desideri? Quali risorse e bellezze vedo in me?”. Appare forte la volontà di riprendersi la sua vita ed essere felice, cosa che adesso non le riesce facile perché probabilmente usa le sue energie per focalizzarsi su ciò che non va in lei e nella sua relazione. La invito, invece, a dedicare del tempo a se stessa (anche, eventualmente, con il sostegno di un professionista) per “ritrovarsi” e capire cosa vuole realmente dal suo rapporto, ma soprattutto da se stessa.
Auguri