Gentili psicologi,
Ho 23 anni e da 2 anni ho una relazione con un ragazzo. Siamo andati sin da subito molto d'accordo, e soprattutto nel primo anno della nostra relazione abbiamo passato un lungo periodo di serenità, non litigavamo quasi mai e nonostante i problemi (il mio ragazzo è spesso angosciato, ansioso, ha attacchi di panico). Tuttavia, nell'ultimo anno sento che, se da parte mia i sentimenti sono rimasti immutati, lui è molto scontroso, non è praticamente mai dolce con me, e non mi appare più entusiasta se non in rare circostanze. Un giorno mi ha persino confessato che io gli sembro troppo tranquilla come persona, non sono come le sue ex che gli hanno fatto perdere la testa dietro mille comportamenti eccentrici, e che per questo gli sembro come subordinata a lui. Purtroppo, non riesco a fare a meno di pensare a questi paragoni, ed ho paura che lui possa lasciarmi proprio perché con lui sono paziente, calma, cerco di stargli accanto e per mio personale carattere preferisco sempre trovare l'equilibrio giusto per non litigare (sono così anche con i miei amici e familiari). Mi ha persino detto che stare con me a volte è come vivere una situazione mediocre, in quanto io sono tutto ciò che può permettersi. A questo, si alternano rari momenti in cui però si torna a star bene come un tempo, senza intoppi. Però comunque queste dichiarazioni mi hanno dato un colpo, essendo io già una persona insicura e sensibile. Non so come gestire la cosa, Io lo amo e voglio stare con lui ma vorrei anche poter scacciare via quest'ansia nello stomaco che mi viene spesso la mattina e quando sto per addormentarmi, oppure la sensazione di dover "essere" qualcosa in più quando sto con lui, di non potermi mai mostrare anche debole, triste se lo sono per diversi motivi. Vorrei dei vostri consigli, grazie della vostra attenzione