Buongiorno, chiedo a voi un punto di vista. Sono di fronte ad un momento di grande difficoltà. Ho 45 anni e una relazione con una compagna quarantenne da 10 anni. Conviviamo parzialmente da cinque anni e stabilmente (dopo il mio ritorno da un trasferimento lavorativo) da sei mesi. La nostra storia è stata molto gioiosa e appagante da tutti i punti di vista, precipitando però nell' ultimo anno. Ci conosciamo da sempre e ci eravamo già frequentati quindici anni fa, poi però il flirt non è continuato perché all' epoca volevo fare altre esperienze e non me la sentivo di coinvolgerla in un qualcosa che sentivo essere non stabile. Dopo cinque anni quindi sono tornato alla carica e, dopo sue resistenze e dubbi, abbiamo vissuto il nostro amore. Sono stati anni belli e difficile allo stesso tempo, perchè nel frattempo abbiamo affrontato il lutto per la perdita di suo padre ( la mamma era già deceduta qualche anno prima) e varie difficoltà lavorative. Quattro anni fa abbiamo trovato un lavoro stabile entrambi, io ho dovuto però trasferirmi fuori. Anche gli anni di lontananza, pur con le ansie e le difficoltà sono stati superati e da Gennaio siamo tornati a vivere finalmente insieme. Il motivo principale della crisi che stiamo vivendo è la genitorialità. Non ho avuto mai un forte desiderio di essere padre. In questi anni non abbiamo mai fatto progetti in questo senso, anche lei non era stata mai una entusiasta dell' idea. Tre anni fa abbiamo aperto alla possibilità e c'è stata un prima gravidanza, che di comune accordo abbiamo deciso di interrompere per dei grossissimi problemi nello sviluppo del piccolo. L' anno scorso a Maggio c'è stata una nuova gravidanza, (anche se io ero molto meno convinto della prima volta), che è terminata con un aborto spontaneo. A questo punto dentro di me si è spento un interruttore, la voglia di essere padre se ne è andata completamente, ho pensato che avremmo potuto vivere bene il nostro amore come avevamo fatto sinora senza bisogno di essere genitori ed essere felici tra noi, con le nostre passioni ed interessi. Inoltro mi immagino tra quindici anni essere padre di un ragazzo/a adolescente e mi sento fuori tempo, sia come energia e come età. Da parte sua, invece, dopo la prima gravidanza, essere madre è diventata una esigenza fortissima. A Luglio, dopo la seconda gravidanza, mi ha chiesto di farle sapere come vedevo la situazione. Io sono stato mesi macerato dal dubbio, cercando di scavare dentro di me, sapendo che al momento la risposta era no ma che non ne ero sicuro al cento per cento e con quella risposta avrei messo in crisi la relazione. Alla fine cinque mesi fa, messo alle strette, ho detto che non me la sentivo piu'. Da allora è iniziato un periodo molto brutto, con silenzi, accuse da parte sua di averle fatto perdere mesi di tempo per avere una risposta, di indecisione. C'è stato un allontanamento emotivo e sessuale e di vita sociale. Adesso stiamo cercando di uscire da questa impasse, io voglio provare a risollevare il nostro amore, ma mi dice che non ho il coraggio di chiudere la relazione per codardia. La amo ancora ma a volte credo che il rapporto sia troppo sfilacciato e non sento la sua fiducia. Grazie per ogni contributo.