Come affrontare la separazione con un figlio piccolo

Carlotta

Salve, sono una donna di 44 anni, sposata con bimbo di quasi 3 anni. Da circa 3 anni la mia relazione si è pian piano logorata, lui è molto frustrato perchè non è soddisfatto della sua vita lavorativa ed economica e si rifà su di me. La violenza verbale è arrivata a livelli importanti, dopo averlo tenuto per me per circa un anno ho deciso di parlarne con la mia famiglia e la mia "rete di supporto" sdoganando la situazione, gli ho chiesto di andare via di casa, dice di essere d'accordo e di dargli un pò di tempo per organizzarsi, ma poi non conclude nulla. Il bambino è molto legato a lui che è un padre molto presente e adesso comincia capire cosa succede quando discutiamo e non posso accettare che perda la sua serenità per causa nostra. Cerco sempre di evitare litigi davanti a lui, ma mio marito fa di tutto per provocare incendi inutili e dolorosi. So che la scelta giusta è la separazione, ma come posso fare? Come gestirla con il bambino visto che la controparte non è civile con me? Grazie.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gentile Carlotta

Immagino che la situazione che sta vivendo non sia affatto semplice. Ma tenga a mente che ciò che fa soffrire suo figlio non è la separazione in sé ma i continui litigi e come viene affrontata. Dovrebbe senza alcun dubbio insistere sulla separazione effettiva in modo da garantire un ambiente sereno per suo figlio. Lo faccia senza fargli sentire il peso emotivo che lei sicuramente sente. Se suo figlio dovesse in qualche modo farle qualche domanda sull'assenza del padre, dica senza timori che Mamma e Papà sono più felici così, in modo tale da non puntare sulle cose negative ma su quelle positive. Il rapporto padre figlio rimarrà comunque, anzi a volte migliora. Ne parli con suo marito, del suo desiderio di non far vivere un'atmosfera così pesante al bimbo. Si faccia aiutare da un consulente nella separazione. Parlare con un professionista può accompagnarvi in questa scelta che molto spesso non sappiamo come gestire. Un grande in bocca al lupo

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Padova

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Buongiorno gentile utente e grazie per aver condiviso i motivi della sua giustificata preoccupazione.

Le informazioni da lei fornite sono numerose ma tuttavia non sufficienti per formulare un parere professionale sulla sua situazione.

Resta il tema che la violenza, anche se solo verbale, rappresenta un elemento di estrema gravità ed impone la messa in campo di misure particolari per la tutela sua e quella di suo figlio.

Condivido la sua decisione di averne apertamente parlato con la famiglia e la sua rete di supporto.

Non rimanga sola in questa fase difficile della sua vita e di quella di suo figlio e valuti attentamente assieme alle persone che la possono supportare se non sia il caso di fare ulteriori azioni per la sua incolumità personale.

Dott. Marco Albertoni

 

 

 

Dott. Marco Albertoni

Dott. Marco Albertoni

Bergamo

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Affrontare una separazione con un figlio piccolo è una sfida complessa, soprattutto quando il partner non è collaborativo. Sei già sulla strada giusta perché hai riconosciuto che la tua situazione attuale è dannosa per te e per il tuo bambino, e hai cercato il supporto della tua famiglia e della tua rete di sostegno. La mediazione familiare può essere uno strumento utile per gestire la separazione in modo più sereno, soprattutto se il partner è difficile da gestire ma non totalmente irragionevole. Il mediatore aiuta a trovare accordi su aspetti pratici e sulla genitorialità, riducendo conflitti dannosi per il bambino.

Un buon percorso di mediazione aiuta a:

  1. Creare un piano genitoriale chiaro (visite, decisioni educative, comunicazione tra voi).     
  2. Evitare che il bambino subisca conflitti inutili.
  3. Definire confini chiari tra vita di coppia e ruolo genitoriale.

Se il tuo partner si rifiuta o ostacola il processo, puoi procedere legalmente con un avvocato. Separarsi non significa fallire, ma scegliere di proteggere il proprio benessere e quello del proprio bambino. Con il tempo, la stabilità arriverà, e tuo figlio crescerà in un ambiente più sereno.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Buongiorno, la sua è una domanda molto complicata e sicuramente sofferta.

In primis mi interessa la serenità di suo figlio e anche se piccolo lo tutelerei abbracciandolo, tenendolo vicino fisicamente a lei perché per i bimbi di questa età è molto importante. In questi momenti può anche dirgli che lui non c'entra in tutto questo ed è una cosa che risolveranno loro come adulti. È molto importante tutelarlo in questo perché può crescere con dei sensi di colpa. Utilizzi parole sempre di conforto e sottolinei che è una questione tra lei e suo marito ma che nonostante tutto lo ameranno sempre perché è il vostro bambino.

Bene che comunque abbia una rete di supporto perché ritrovarsi soli rende tutto molto difficile e inaffrontabile.

Per quanto riguarda la separazione sarebbe bene arrivare ad un momento di confronto con lui ma se ha ancora molta rabbia attenderei momenti in cui è più lucido e del resto chiederei supporto alla sua rete familiare e amicale per sostenerla.

Rimango a disposizione,

Dott.ssa Casumaro Giada 

Dott.ssa Giada Casumaro

Dott.ssa Giada Casumaro

Modena

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Gentile Carlotta, leggo fra le righe del suo scritto, tanta preoccupazione per il figlio rispetto alla situazione conflittuale col marito. Sembra che in merito a tale gestione, non senta la solidarietà del papà del piccolino. Come ha ben percepito, il clima faticoso non può che essere colto anche dal piccolo il quale però, come da sua richiesta, è bene che venga rassicurato e accompagnato nel probabile destino di separazione della coppia genitoriale. Se pensa che una consultazione clinica e la valutazione di una psicoterapia possa essere un'opportunità per capire quale strada intraprendere, sono disponibile per un lavoro insieme. 
Dr.ssa Emanuela Bazzana (disponibile anche online, possibilità di scelta dell'appuntamento tramite il sito Psicologi Italia, oppure tramite Whatsapp).

Dott.ssa Emanuela Bazzana

Dott.ssa Emanuela Bazzana

Bergamo

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Salve Carlotta,

ho letto il suo messaggio e mi dispiace moltissimo la situazione che sta vivendo. Prima di essere psicologa sono mamma di due bambini piccoli e posso ben capire il suo bisogno di tutelare e difendere suo figlio ma soprattutto salvaguardarlo dal soffrire per via di questa situazione con suo marito. Purtroppo quando una coppia decide di separarsi è inevitabile che i figli soffrano e soprattutto sono delle spugne dove assorbono tutto sia il buono sia il cattivo di ciò che succede all'interno della coppia genitoriale. Posso immaginare che anche se non l'ha scritto nonostante che è consapevole che sia la scelta giusta la separazione lei possa accusare dei sensi di colpa e le dico che indipendentemente dalle motivazioni non sia dia colpe perché può succedere di non funzionare più coppia, di smettere di essere una coppia ma sarete per sempre genitori e quindi se suo marito nonostante il rapporto conflittuale con lei verso suo figlio è un padre molto presente e suo figlio è fortemente legato a lui troverete il modo come coppia genitoriale di tutelare vostro figlio. Lei ha fatto bene a cercare una rete di supporto intorno a lei che possano aiutarla a gestire e superare questa situazione cosi delicata e complessa ma le consiglio anche di iniziare un percorso di sostegno psicologico che la possa aiutare appunto ad imparare a gestire in modo più adeguato possibile questa situazione e il disagio e dolore che essa genera in lei e poi in suo figlio. Per qualsiasi domanda e/o necessità resto a tua completa disposizione sarò ben lieta di poterla aiutare. Inoltre ci tengo a dirle che io lavoro a Roma sia in modalità classica in studio il mercoledì di ogni settimana sia modalità online tutti i giorni e la prima consulenza gratuita. Se vorrà fare una consulenza gratuita senza alcun obbligo successivo sarò ben lieta di conoscerla e poterla aiutare. Le auguro di riuscire a trovare la forza e il coraggio di superare questo momento della sua vita cosi difficile e doloroso ma soprattutto di poter ritrovare la sua felicità e quella del suo bambino.

Un caro saluto, 

Dott.ssa Ilardi Chiara 

 

Dott.ssa Chiara Ilardi

Dott.ssa Chiara Ilardi

Roma

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