Buongiorno, sono sposata da 7 anni ed ho un bimbo di 4 ed uno in arrivo. mio marito non mi fa mancare nulla né a livello economico ne a livello di attenzioni.. Da quando è nato il nostro bambino ovviamente le cose sono state un po' più impegnative ma tutto procedeva serenamente. Fino a che la scorsa estate ho ripreso una passione per uno sport che avevo abbandonato nel momento in cui mi ero fidanzata ed è successo l'irreparabile ..l'istruttore ha iniziato a perseguitarmi in ogni modo fino a che io non ho ceduto alle sue avances..abbiamo avuto un solo rapporto di cui io mi sono pentita amaramente,ho interrotto subito però ho continuato a praticare quello sport nello stesso centro. A distanza di un mese ho scoperto di essere incinta , mio marito si era accorto che qualcosa mi era successo ed è riuscito a farmi confessare l'accaduto..il bimbo naturalmente è di mio marito ma adesso lui non vuole saperne di perdonarmi..ne di parlare con un professionista che possa aiutarci..lui è una persona molto negativa è solitaria e adesso ha perso la sua fiducia nei confronti di chiunque..è rimasto a casa per la famiglia ma la situazione è davvero pesante per entrambi ed io sto vivendo una gravidanza tristissima. Come posso fare per aiutarlo? E cosa posso fare per trovare la forza di sconfiggere il senso di colpa che mi logora? A volte vorrei solo morire.. Grazie per il vostro aiuto.
Salve Angela, mi dispiace per la sua situazione, a volte le cose non capitano per caso, probabilmente se lei ha tradito suo marito, c'era qualcosa che non andava nel vostro rapporto....ma ora è accaduto e occorre dare un senso a ciò che è stato e cercare di andare avanti nel miglio modo possibile. Non so se lei può aiutare suo marito, ma di sicuro può farlo con se stessa. Provi a iniziare un percorso di psicoterapia, potrebbe aiutarla a fare chiarezza su se stessa e a dare un senso a ciò che è accaduto, se si sente ancora in colpa, c'è probabilmente un perchè. Le auguro di star meglio e di trovare quella serenità che in questo delicato momento della sua vita, è indispensabile. Buon tutto.
Carissimi Angela, una situazione del genere con un bambino in arrivo, non è da sottovature, ha ragione a pensare di aver bisogno di aiuto entrambi.
Se suo marito non ha intenzione di intraprendere un percorso di coppia, credo che debba considerare la possibilità di inziare un percorso individuale, al fine di chiarire cosa succede dentro di lei e vivere questa situazione in più serenamente possibile. Solo così, avendo una serenità interna, potrà cercare di modificare anche il resto.
Resto a sua disposizione per ulteriori domande e, se vuole, le posso proporre un colloquio gratuito presso il mio studio.
Un cordiale saluto.
Cara Angela, purtroppo spesso si paga le conseguenze dei nostri errori… Oscar Wild diceva “posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni”… e questo è più che vero!
Lo sbaglio è stato commesso e nessuno lo potrà cancellare, non esiste una pillolina per dimenticare o per ripartire.. Purtroppo sarà una cicatrice che porterete sempre con voi, però di sicuro possiamo fare in modo che faccia sempre meno male e ricostruire la vita di coppia con un nuovo equilibrio! Non sarebbe corretto né tanto meno possibile voler ripartire dal “prima del danno”… Attualmente suo marito ha diritto di soffrire! E forse questo è l’unico modo per cercare di uscirne velocemente. Per far decantare il dolore bisogna concederselo, attaversarlo. Un percorso terapeutico potrebbe sicuramente aiutare la coppia o anche solo il singolo a non cadere in banali errori che possono peggiorare, ma soprattutto potrà aiutare a ricostruire ciò che è crollato (nel caso lo vogliate entrambi), altrimenti potrà aiutare lei ad affrontare ciò che ne deriverà, nel modo migliore possibile anche solo per i figli.
In bocca al lupo
Buongiorno Angela,
in questo momento diventa difficile aiutare suo marito se lui non vuole. In certi casi l'unica soluzione è stare nel dolore. E' presto per risolvere e affrontare la situazione con lui, perchè avrebbe una risposta negativa. Dare del tempo è la cosa migliore, quando avrà sbollito la rabbia e la sfiducia può riparlarne. Per quanto riguarda, il suo senso di colpa, la capisco ma le posso dire che è inevitabile che lei non lo provi. Stia piuttosto nel capire perchè è successo, se è stato un periodo in cui voleva sentirsi nuovamente donna. Tolleri un pò il senso di colpa ma soprattutto la invito a riflettere cosa c'è dietro a questa emozione. "a volte vorrei solo morire" la leggo come una sorta di evitamento, come se volesse cancellare tutto. Io credo che la sua vita valga sia per lei che per i suoi figli. C'è soluzione anche quando pensiamo che vada tutto a rotoli. E ricordi non c'è un comportamento che va punito o che sia giusto, se le cose accadono significa che è segnale di una mancanza e non c'è nulla di male ricercare il desiderio. Questo vale per tutto. Se vuole, io ci sono.
Cara Angela,
prima di capire come poter aiutare lui e sapere cosa è meglio fare, credo che sia importante per te scegliere un professionista con cui confrontarti e farti seguire in questo momento delicato. Non è facile convincere qualcuno a rivolgersi ad un consulente, psicologo ad esempio, senza una forte motivazione personale. Attualmente mi pare di capire che lui non sia nell'ottica o motivazione di riavvicinarsi a te ma che sia arrabbiato, deluso e che abbia perso la fiducia. Tutto questo si ripercuote su di te, che sei già in una condizione delicata.
Credo che parlare con qualcuno ti possa sostenere in questo periodo e ti possa gradualmente aiutare a vedere le cose più nitidamente e capire quindi cosa poter fare, prima di attivarvi come coppia, anche per capire come poterti rapportare a lui in questo momento così critico.
Se hai ancora bisogno di scrivermi mi rendo disponibile a risponderti.
Cara Angela,
La fiducia come pure la perdita di fiducia hanno radici lontane nella nostra infanzia. La sfiducia può essere trasformata in fiducia attraverso un lavoro interiore lungo e faticoso. Se suo marito non vuole essere aiutato (e io indagherei sul significato di questo rifiuto), lei non può fare granché per lui.
Può, però, attivarsi per stare meglio lei stessa. Si interroghi sul perché ha sentito il bisogno di cedere alla passione con l'istruttore, può darle informazioni importanti sul suo rapporto con suo marito. Il senso di colpa è la punizione che ci affliggiamo. Fino a quando pensa che dovrà pagare per un "errore" che è lo specchio di un rapporto che vacilla?
Chieda aiuto, per se stessa.
Le auguro ogni bene.
Cordiali saluti.
Buongiorno Angela, la situazione che mi descrive è davvero pesante. Ha detto che suo marito non vuole farsi aiutare, ma non prende neanche una posizione precisa nei suoi riguardi. Non la perdona, ma rimane con lei facendogliela pagare con il senso di colpa. Rimane con lei per via del figlio che state aspettando, ma non credo che la nascita di questo possa alleggerire la situazione. Vostro figlio ha il diritto di nascere in un clima tranquillo privo di questi fantasmi. Quindi per il bene di tutti, vi consiglio di farvi chiarezza. Non dico che per suo marito sia facile passare oltre, ma nella vita si piò sbagliare tutti. La differenza sta nel fatto, in chi sa e riece a perdonare e chi no.Guardatevi dentro con onestà e se credete di riuscire a chiudevi il passato alle spalle, ha senso stare insieme, altrimenti è meglio per tutti un'altra soluzione.
Buona vita
Salve in merito alle sue domande, se suo marito non è disposto ad iniziare una terapia di coppia, lei può inizire una terapia personale, per affrontare la situazione che ha descritto e cercare un modo per gestirla. La morte non è una soluzione valida, capisco che si possa pensare ad essa come una soluzione, perchè si vede tutto difficile e nero, ma scegliere un terapeuta che ci segue e sostiene in questi periodi è una scelta coraggiosa e di grande maturità. E' il primo passo per il cambiamento. Cerchi nella sua città un collega e poi provi ad intraprendere un percorso privato, incominci da sè stessa, poi suo marito la seguirà. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.
Gentile Angela,
se suo marito non vuole recarsi da uno psicoterapeuta, ci vada da sola. Infatti lo psicologo dovrebbe saperla aiutare a rendere ottimale la comunicazione con suo marito e questo potrebbe essere sufficiente a sbloccare la situazione.
Inoltre potrà anche parlare di sè ed elaborare altri contenuti che fossero pertinenti. La gravidanza è un periodo delicato, anche per il bambino, è consigliabile perciò di fare il possibile perchè sia portata avanti con serenità, trovi perciò uno psicoterapeuta con cui si senta massimamente a suo agio. Cordiali saluti
Roma
La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online
Gentile Angela,
non può fare altro che concedere un pò di tempo a suo marito e aspettare che si decida a consultare uno psicoterapeuta della coppia.
Il tradimento è, infatti, sintomo di un malessere che interessa entrambi i partner, di un malcontento che non può essere risolto in nessun modo, se non cercando una "soluzione" all'esterno, in qualcun altro al di fuori della coppia.
Un caro saluto
Napoli
La Dott.ssa Valentina Nappo offre supporto psicologico anche online