Buongiorno, ho tradito il mio ragazzo dopo 7 anni (2 di convivenza). Siamo sempre andati d'accordo (tranne per qualche piccola differenza che ho scoperto non essere così piccola per me e che mi ha portato negli anni ad accumulare un malessere senza che io per prima me ne rendessi conto). Conosco però questo ragazzo e da subito c'è una grande intesa, iniziamo a sentirci, vederci per 2-3mesi (siamo stati una volta a letto insieme). All'inizio io per prima non capivo cosa mi spingesse a intraprendere questa conoscenza di nascosto se la mia relazione andava così bene..una volta capiti i problemi inizio a porli al mio compagno e inizia un periodo di profonda crisi (io nel frattempo continuo a sentire questo ragazzo, a mettere in dubbio l'amore che provavo per il mio compagno, al quale però non parlavo di questo ma solo dei problemi che avevo riscontrato nella nostra storia, anche perché non essendo sicura di volerlo lasciare, volevo capire se potessimo risolverli o meno).. 6 mesi fa scopre tutto (nel vero senso del termine, è riuscito a risalire a tutti i messaggi, a cosa io e questo ragazzo abbiamo fatto, come, dove ci vedevamo, tutto!)..decide di perdonarmi e darmi una seconda possibilità.. Il 70% delle volte stiamo insieme ma non stiamo insieme, lui si isola perché ripensa a quello che ho fatto, litighiamo molto più spesso, ogni minima cosa può diventare motivo di "scontro" se capita in un momento in cui lui ci pensa più del solito.. Io purtroppo quando lo vedo stare così non riesco ad avvicinarmi perché penso che voglia essere lasciato in pace..lui mi recrimina questo e vorrebbe che gli stessi più vicino in quei momenti ma mi blocco (quando ho provato a farlo, ho sbagliato probabilmente il momento e non ho visto miglioramenti) e questo lo porta a pensare che in realtà non sono ancora convinta di voler stare con lui e che sono rimasta insieme per paura di restare sola..nella mia mente sono entrata nell'ottica che qualunque cosa dica o faccia è sbagliata, per evitare discussioni inutili che possano incrinare questo momento già complicato penso che la cosa più giusta sia fare il minimo indispensabile delle azioni (ad esempio, evito di uscire se non per lavoro, perché ho paura di incontrare per caso quel ragazzo e che questo possa portare a nuove discussioni)..ogni cosa che faccio mi provoca agitazione perché ho paura che possa essere motivo di altre discussioni o che lui possa ripensarci.. Io spero che sia questione di tempo ma lui dice che è normale se sta così, che queste sono le conseguenze di quello che ho fatto e che ci saranno per sempre perché non può dimenticare e il fatto che in alcuni momenti stiamo bene non significa che lui non ci stia pensando, semplicemente a volte i pensieri sono più intensi e in qualche modo non riesce a nascondere questo suo stato d'animo.. Mi preoccupa immaginare una vita sempre così.. Paradossalmente, le volte in cui sento davvero un riavvicinamento è nei momenti di intimità (solo lì lo rivedo come un tempo e ritrovo gli stessi sguardi e sorrisi di una volta).. Io lo so che non potremo più essere come eravamo prima del mio tradimento, so che ci saranno conseguenze per sempre.. Ma a volte mi sento più "condannata" a vedere il dolore che ho causato che una alla quale è stata data un'altra possibilità.. I sensi di colpa mi stanno annientando e mi sento in colpa anche a sentirmi così perché non sono io la vittima.. Ho paura di perderlo ma forse l'ho già perso quando ha scoperto tutto..Mi chiedo se davvero questo è un modo di ricominciare o se lui, sebbene dica di avermi perdonata, di fatto non riesca a ricostruire una relazione con me..