Indecisione tra compagno e amante

Silvia

Buonasera, sono fidanzata da 18 anni, non conviviamo, ognuno vive a casa propria e ci vediamo per uscire i fine settimana. Da 1 anno ho una relazione con un ragazzo più grande di me di 10 anni. Lui non ha un lavoro. Io lavoro da sempre, il mio compagno idem, un buon lavoro ed e' benestante. Di questa persona entrata nella mia vita io sento di essere innamorata, penso sempre a lui e quando non lo vedo o non ci parlo sto male, spesso lui si distacca da me per gelosia e mi lascia nel panico perche' io sono dipendente da lui (adesso per esempio ha chiuso con me per l'ennesima volta proprio per questa mia indecisione, e mi sento morire). Tra me e lui c'è una forte passione. Non so cosa fare, sono disperata. Non riesco a immaginarmi una vita senza di lui, ci sono legata in modo importante. Non riesco a dimenticarlo anche se ci ho provato tante volte. Chiedo aiuto perche' non so cosa fare della mia vita: lasciarmi e fare un salto nel buio (con questa persona che alla fine mi offre solo il suo amore, ma zero stabilità economica o sicurezza), o rimanere nella mia confort zone (dove comunque sto bene, ovviamente dopo tanti anni non c'è quel sesso che ho con l'amante, anzi, praticamente inesistente, ma ci vogliamo bene e abbiamo tutto in comune)? Grazie delle risposte

5 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Silvia, da una parte c’è il compagno di sempre: affidabile, solido, condividete una storia lunga, stabile, che però oggi non ti nutre più a livello emotivo e sessuale.
Dall’altra c’è l’amante, che ti travolge, ti fa sentire viva, desiderata, ma anche instabile emotivamente, e ti lascia in balia dei suoi distacchi. In questo triangolo non sei semplicemente indecisa: sei bloccata tra due parti di te che chiedono cose diverse. Il fatto che dici di essere “dipendente” da lui, che vai in panico quando si distacca, che non riesci a dimenticarlo… suona più come un legame di attaccamento disfunzionale che come un amore sano.
Quando una relazione ti mette in uno stato costante di ansia, paura dell’abbandono, e bisogno urgente dell’altro, non è solo amore — è una forma di legame che può diventare tossico, anche se c’è passione. E lui? Ti punisce con il silenzio, chiude ogni volta che non fai ciò che vuole. Questo è un modo di esercitare potere su di te, non amore autentico. L’amore vero ti fa fiorire, non ti fa vivere nell’angoscia.  Con il tuo compagno “state bene”, ma senti che qualcosa si è spento. Il sesso è quasi assente, la routine forse ha preso il sopravvento. Ma tu dici che vi volete ancora bene e che avete molto in comune. Questa relazione sembra rappresentare la sicurezza, la tua "base", ma forse non ti fa più sentire desiderata, viva, vista davvero. Eppure non è detto che sia da buttare: il punto è chiedersi che tipo di amore vuoi per te oggi. Forse siete cambiati, forse no, ma serve onestà anche qui.  Silvia, ti sei già posta la domanda più importante: restare nella confort zone o fare un salto nel buio? Ma forse prima ancora devi chiederti: Che tipo di amore vuoi vivere? Quello che ti fa sentire bruciare… o quello che ti fa sentire accolta? O c'è un modo per avere entrambi gli aspetti in modo sano? Sei pronta a scegliere te stessa, anche a costo di restare sola per un po’? Perché il vero salto non è dall’uno all’altro… è dentro di te.                                                      Parlare con una persona esperta  per capire meglio cosa ti lega davvero a ciascuno e perché. Se vuoi posso darti una mano

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buonasera,
la sua condivisione è molto intensa e tocca un punto delicato della vita affettiva: il conflitto tra la stabilità di una relazione consolidata e la forza travolgente di un legame passionale. Prima di tutto, voglio dirle che è comprensibile sentirsi smarrita, divisa e persino colpevole. Quando ci si trova a un bivio affettivo così importante, è normale sentire dentro un turbine di emozioni contrastanti: amore, senso di colpa, desiderio, paura, bisogno di sicurezza. Lei parla di una relazione lunga, costruita nel tempo, basata su affetto, condivisione e una certa stabilità. Tuttavia, emerge chiaramente come questa relazione abbia perso, almeno sul piano del desiderio, parte della sua vitalità. Dall’altra parte, descrive l’amante come un uomo che la fa sentire viva, amata, coinvolta, ma che allo stesso tempo le genera instabilità emotiva e dipendenza. In particolare, il fatto che lui si allontani nei momenti di conflitto e che questo la getti nel panico è un segnale importante, da ascoltare con attenzione: è possibile che in questo rapporto si siano attivate dinamiche che toccano profondamente la sua autostima e il suo bisogno di sentirsi riconosciuta, scelta, amata senza condizioni. Il cuore del suo dilemma, a quanto scrive, sembra ruotare attorno a due poli: da un lato la sicurezza, il “benessere” relazionale ed economico; dall’altro la passione, il desiderio e la sensazione di essere profondamente legata a qualcuno che però non le garantisce stabilità. E il punto più difficile è proprio questo: scegliere rischia di farle perdere comunque qualcosa.

In questo momento così complesso, forse può esserle utile spostare l’attenzione da lui o loro a lei stessa. Cosa desidera davvero per sé? Qual è l’idea di amore, di relazione, di vita che vorrebbe costruire? In che modo si è sentita vista, riconosciuta, ascoltata nei due legami? Cosa la tiene legata a ciascuno di loro, e cosa la fa sentire libera o prigioniera?

Più che cercare una risposta immediata su chi scegliere, forse oggi è più importante trovare uno spazio per interrogarsi con sincerità sui propri bisogni profondi, sui propri desideri autentici, e anche sulle paure che condizionano le sue scelte. Un aiuto psicologico in questa fase potrebbe offrirle proprio questo: uno spazio per pensarsi, senza giudizio, dove poter ascoltare meglio la voce interiore che oggi è soffocata dalla confusione e dalla sofferenza. Non si tratta di decidere in fretta, né di trovare la “scelta giusta” in senso assoluto, ma di costruire, con pazienza, una scelta coerente con ciò che è e che vuole diventare. Le auguro di ritrovare, un passo alla volta, un po’ di chiarezza e di fiducia in sé.
Un caro saluto.

Dott.ssa Chiara Arapi

Dott.ssa Chiara Arapi

Teramo

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Cara Silvia, quella che descrive è una situazione molto delicata e molto più comune di quello che si possa immaginare, lei scrive di avere un fidanzato da diciotto anni, un tempo lungo in cui due persone hanno sicuramente avuto modo di conoscersi ma non è pienamente convinta di rimanere in questa lunga relazione che non ha portato voi a decidere né per una convivenza né per un eventuale matrimonio. D’altro canto si sente attratta da una persona nuova con cui c’è attrazione sessuale ma che non le garantisce stabilità. Non sarà certamente possibile decidere così su due piedi, sarebbe opportuno per lei fare un percorso psicologico che la porti a domandarsi il perché della sua indecisione. Resto a disposizione per un consulto anche online.

Cordialmente Dott.ssa Cuttone Maria Eleonora 

Dott.ssa Maria Eleonora Cuttone

Dott.ssa Maria Eleonora Cuttone

Catania

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Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità questo momento così complesso. Le sue parole restituiscono bene il senso di confusione, la tensione tra due mondi molto diversi e il dolore che si prova quando ci si sente divisi tra testa, cuore e corpo. Da un lato c’è una relazione stabile, lunga, fatta di affetto e costruzione, anche se forse priva da tempo di passione e vitalità. Dall’altro c’è un legame intenso, coinvolgente, ma segnato da incertezza, gelosia e un’alternanza che la fa sentire emotivamente dipendente e fragile. Non è raro sentirsi bloccatə in queste situazioni. A volte ci si trova a vivere due parti di sé: una che cerca stabilità, sicurezza, abitudini condivise; l’altra che ha bisogno di sentirsi viva, desiderata, emotivamente accesa. E non sempre queste due parti riescono a convivere senza entrare in conflitto. Forse più che scegliere “tra due persone”, potrebbe essere utile iniziare a chiedersi: Che tipo di vita desidero? Che cosa significa per me amare oggi? Quali sono i miei bisogni più autentici? E cosa sono disposta ad accettare — o meno — in un legame?
La passione può essere travolgente, ma se si accompagna a continue rotture e alla sensazione di “non riuscire a vivere senza l’altro”, può diventare una forma di dipendenza affettiva, che rischia di minare l’equilibrio personale. Dall’altra parte, anche la zona di comfort, per quanto rassicurante, può diventare una gabbia se viene vissuta come un compromesso. Un percorso personale di supporto psicologico potrebbe aiutarla a ritrovare un centro stabile dentro di sé, al di là delle due relazioni. Non per decidere in fretta, ma per ascoltare in profondità cosa davvero la fa stare bene, cosa desidera per il proprio futuro, e quali risorse può attivare per costruire una vita che le somigli.

Un caro saluto.

Dott.ssa Francesca Natale

Dott.ssa Francesca Natale

Massa-Carrara

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