Infertilità e crisi di coppia

Elena

Gentili dottori, avrei bisogno di una risposta da parte vostra. Circa un anno fa sono ricorsa alla pma per avere un figlio. Sono stata bombardata di ormoni con effetti collaterali. Non ho intenzione di ripetere la cosa, anche perché ci sono rimasta malissimo dopo l'esito negativo. Mio marito ed io ci siamo affacciati al mondo dell'adozione, ed ero molto felice , ma dopo i corsi informativi mi sono spaventata. Insomma ho 39 anni, da 5 anni cerchiamo un figlio che non arriva, sono stanca ed esausta, mio marito spesso mi fa rabbia non so per quale motivo, e litighiamo. Vorrei veramente mettermi il cuore in pace, ma non riesco a non provare questo desiderio.
A volte penso di andarmene, così stando da sola smetterei di pensare al bambino. Sono veramente in confusione e non riesco a trovare pace.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Carissima Elena

posso solo immaginare come si può sentire. La frustrazione, la tristezza e la delusione sono indescrivibili. Lei è come se dovesse, insieme a suo marito (sul quale volge la sua frustrazione , rischiando di mettere in crisi il vostro rapporto), elaborare un lutto. Il lutto dovuto alla perdita di un desiderio, di un'ideale di vita a "tre", diverso da quello che vi eravate immaginati e avete sognato. È molto complicato, e affrontare questa situazione, richiede impegno e molta delicatezza. Avreste bisogno di poter intraprendere un percorso di coppia con uno specialista, per poter elaborare questa sofferenza che, probabilmente, in modo diverso, opprime entrambi. 

Non perdetevi d'animo. Affrontate il vostro dolore, prendetevi cura della vostra sofferenza. 

Auguro con tutto il cuore buona fortuna.

Dott.ssa Elisa Danza 

Gentile Signora,

la ricerca di un figlio che non arriva ha quasi sempre le conseguenze che Lei ha così ben descritto. E, solitamente, il dolore che ciascuno dei due partner prova davanti a questo obiettivo mancato resta privato, o si ritiene che non possa essere compreso a fondo dall'altro solo perché ognuno reagisce in modo differente. Si finisce così per sentirsi sempre più soli e, invece di supportarsi a vicenda per elaborare questo "lutto", ci si allontana sempre di più.

Sia nel percorso della fecondazione assistita, sia in quello verso l'adozione, è di fondamentale importanza un supporto psicologico alla coppia, ma purtroppo non sempre viene proposto o richiesto.

Arrivata a questo punto, le suggerisco caldamente di ricercare per sé un sostegno psicologico che l'aiuti a far luce sulle tante ombre che ora vede intorno a sé, per poi eventualmente coinvolgere in un secondo momento anche suo marito.

Cari auguri.

Paola Scalco

Dott.ssa Paola Scalco

Dott.ssa Paola Scalco

Asti

La Dott.ssa Paola Scalco offre supporto psicologico anche online

Gent. sig.ra, la vs storia è dal punto di vista psicologico molto comune nelle coppie che cercano di diventare genitori, le sue reazioni emotive anche. Il sostegno psicologico nella pratica di pma è indispensabile, ma non sempre viene recepito dalle strutture. Credo che un percorso supportivo a livello psicologico le sia indispensabile, non solo per dare un senso alle sue emozioni, ma anche per mettere a fuoco i dettagli della sua motivazione alla maternità. Nè si può dimenticare che deve elaborare un vero e proprio lutto a tutti gli effetti. Sarebbe utile comprendere anche qual è la reazione di suo marito di fronte alle innegabili difficoltà del diventare genitori e perchè lei rivolga la sua rabbia verso di lui. Tutto questo andrebbe chiarito e pensare di rivolgersi ad un terapeuta mi sembra la migliore soluzione. Tanti cari auguri.

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Padova

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Gentile sig.ra,

sottoporsi alle pma è un'esperienza intensa sia fisicamente che psicologicamente. Siete stati supportati come coppia da un/una psicoterapeuta nel percorso intrapreso sia nella pma sia nell'adozione? Glielo chiedo perchè ci si trova a vivere e sperimentare sensazioni, emozioni particolari, forti, sia da un punto di vista di singola persona che di coppia. Capire come mai si sia spaventata dopo il corso per l'adozione, come mai suo marito le fa rabbia e molto importante.

Spero di averle dato una risposta che le possa indicare una via da percorrere. 

Cordiali saluti.

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Padova

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Cara Elena,

Stai, o meglio state, affrontando un momento molto delicato tu e tuo marito ed è comprensibile che gli esiti negativi possano non facilitare la situazione....

All'inizio del tuo scritto ci chiedi una risposta, ma mi sfugge quale sia la tua domanda??? A che cosa dobbiamo risponderti?

Forse vista la delicatezza della situazione ti puó (o se tuo marito è favorevole) vi può essere utile parlare con uno psicologo, in un colloquio e concordare un percorso che vi sostenga in questo momento così delicato? O magari che vi aiuti ad esplorare in maniera approfondita quello che sta succedendo a livello emotivo???

 

Dott.ssa Alice Piccardi

Dott.ssa Alice Piccardi

Udine

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Io penso che solo lei può valutare quanto questo desiderio di avere un figlio sia fondamentale per lei. Mi sembra che ha deciso di non tentare nuovamente con la pma ma quello che deve capire e' che cosa invece la intimorisce dell'adozione? La paura della delusione? Del fallimento? Non tentare o rinunciare non sarebbe gia' un fallimento? Perché stare da sola e non pensare invece nell'attesa dell'adozione a coltivare maggiormente il rapporto con il suo compagno? Tante donne falliscono più tentativi di pma e non si arrendono e perseverano o come ha fatto lei scelgono la strada dell'adozione, non e' sola, parlare magari con qualcuna che e' nella sua situazione può darle coraggio

Cara Elena, 

La tua storia trasmette determinazione e amore, ma è tangibile la situazione di difficoltà in cui versi. 

La transizione alla genitorialità, già di per sé, rappresenta una "crisi" nell'assetto sia personale che di coppia, introducendo spinte e cambiamenti che rivoluzionano un sistema. 

Nella tua situazione si aggiungono tutta una serie di vissuti e sofferenze, che non possono non impattare nella tua vita e nella coppia. 

Anche tuo marito, dal canto suo, vive delle difficoltà.

Il consiglio che mi sento di darvi è di intraprendere un percorso psicologico, auspicabilmente di coppia, al fine di verbalizzare e comprendere i vostri vissuti: la situazione è complessa ed intervengono più fattori, che vanno considerati per garantirvi prima di tutto il benessere personale, poi come coppia e quindi la base per valutare il vostro percorso verso la genitorialità, consentendovi di vivere la cosa nella maniera più serena e funzionale possibile, soffermandovi sui vostri desideri e le vostre difficoltà, sui passi che avete già fatto e l'impatto che hanno avuto su di voi e sulla vostra relazione, sulle vostre aspettative reciproche e sul vostro modo di comprendervi e sostenervi, al fine di impostare radici più forti per far crescere solido l' "albero" della vostra famiglia.

Se posso aiutarti, contattami pure.

Auguro a te e alla tua famiglia ogni bene, un caro saluto.

Dr.ssa Debora Riva