La rabbia che provo nei confronti di mio marito

Valentina

Sono una donna di 39 anni sposata da 2 anni e 15 di lungo fidanzamento, 10 mesi fa ho partorito la mia bellissima figlia. Dopo aver partorito non mi hanno rinnovato il contratto di lavoro e quindi sono a casa con la mia pupetta io e lei. Da quando sono in gravidanza e poco dopo il matrimonio ho iniziato ad avere rabbia nei confronti di mio marito. Le mie rabbie iniziano con la gelosia nei confronti delle colleghe. L'ho sempre idealizzato però degli avvenimenti mi hanno fatto scaturire questa rabbia, non mi fido più di lui. Nelle discussioni lui si chiude non risponde e questo mi fa arrabbiare sempre più. Se io gli chiedo una cosa (una banalità mi mandi delle foto? ) lui non risponde non le manda se non dopo la mia classica arrabbiatura devono passare giorni di richieste e dopo le mie arrabbiature lo fa. Nelle discussioni con altre persone non prende mai le mie difese. Lui mi dice che sono pazza e mi devo far curare da qualcuno bravo che è presente. Io così divento rabbiosa e non riesco a controllare la mia ira nei suoi confronti (la sanità mentale è un tasto dolente che mi tocca personalmente ho un fratello che soffre di una malattia mentale grave ed io prima di sposarmi me ne sono sempre occupata. Dobbiamo risolvere delle situazioni delicate come una successione e chiedo a lui di chiamare dei tecnici per velocizzare sono passati anni. Lui mi dice si ora chiamo ma passano i giorni e io di nuovo glielo chiedo .... per lui lo stresso. Intimità mi cerca solo per i suoi di bisogni, prima lo cercavo sempre io adesso è lui che lo fa anche pochissime volte al mese 1-2. Quando lamentavo questa cosa prima mi diceva che era colpa mia che non prendevo iniziativa. Non è geloso di me nemmeno quando qualcuno mi scrive io glielo dico e lui non risponde e nemmeno chiede. Io vorrei sentirlo vicino ma lui di suo non esprime emozioni abbracci o baci solo su richiesta (mia). Dovrei conoscerlo perchè è sempre stato cosi ma non mi capacito. Prima lo facevo spesso lo abbracciavo lo coccolavo, capitava che delle volte lui mi rifiutasse anche quando elemosinavo una suo abbraccio prendeva scuse devo fare la barba poi... magari non mi abbracciava più ed io mi arrabbiavo dicendo che non era possibile elemosinare il suo affetto cosi mi arrabbiavo. Ora non ho più questi slanci nei suoi confronti. Adesso per qualsiasi cosa succede.. non mi aiuta con la bambina quando vede che sono in difficoltà io mi arrabbio con lui e a lui dà fastidio. Lui dice che mi ama è vero si prende cura della nostra famiglia fa la spesa mi aiuta quando glielo chiedo ed ha tempo con la bambina però vorrei sentirlo vicino e non lo sento cosi. Questo mi provoca una frustrazione e dopo un pò mi arrabbio vado in escandescenza non riesco a dominare la mia rabbia (vedermi cosi non mi piace) abbiamo parlato delle mie frustrazioni nei suoi confronti ma è sempre cosi il problema sono io che dovrei farmi vedere che da qualcuno per lui sono esagerata perchè ho problema nel fidarmi delle persone come ad esempio lui che aspetto sempre il momento giusto per dargli addosso. Ho paura che sto perdendo mio marito così facendo e inevitabilmente il rapporto con lui

2 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Gentile Valentina,

La ringrazio per aver condiviso la sua situazione, che sembra essere complessa e carica di emozioni. È evidente che sta attraversando un periodo difficile, sia a livello personale che nella sua relazione coniugale.

Innanzitutto, è importante riconoscere che la nascita di un figlio può portare grandi cambiamenti nella vita di una coppia, sia a livello emotivo che pratico. È comune che le nuove madri si sentano sopraffatte e stanche, soprattutto se si trovano a gestire la maggior parte delle responsabilità legate alla cura del bambino. Questo può influenzare la percezione che si ha del partner e della relazione.

La gelosia e la rabbia che lei descrive possono essere sintomi di un disagio più profondo, forse legato alla sua attuale situazione di vita, ai cambiamenti nella sua relazione o a questioni irrisolte del passato. È importante esplorare queste emozioni per comprendere meglio da dove provengono e come gestirle in modo costruttivo.

Il fatto che lei senta che suo marito non la supporti emotivamente e non risponda alle sue esigenze può aumentare il senso di frustrazione e isolamento. La comunicazione in una coppia è fondamentale, e sembra che ci siano delle difficoltà in questo senso. Potrebbe essere utile cercare di avere un dialogo aperto e onesto con lui, esprimendo le sue esigenze e ascoltando le sue, cercando di trovare un terreno comune.

Inoltre, considerando che lei ha menzionato la salute mentale come un tasto dolente, potrebbe essere utile consultare un professionista, come uno psicoterapeuta o un consulente matrimoniale. Un terapeuta può aiutarla a navigare attraverso le sue emozioni, a migliorare la comunicazione con suo marito e a trovare strategie per gestire la rabbia e la frustrazione.

Infine, è importante prendersi cura di sé stessa. Trovare del tempo per le proprie passioni, per il riposo e per le attività che la fanno sentire bene può aiutare a ridurre lo stress e a migliorare il suo stato d'animo.

Ricordi che prendersi cura della propria salute mentale è un atto di forza, non di debolezza. Chiedere aiuto è un passo importante verso il miglioramento della propria situazione e della propria relazione. Lei merita di sentirsi supportata, compresa e amata.

Dott. Matteo Piccioni

Dott. Matteo Piccioni

Torino

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