Buongiorno, Da un anno sto insieme ad un uomo di quasi 50 anni, io ne ho 40. All' inizio della storia era molto più espansivo, propositivo e pieno di progetti ..con il passar dei mesi ha iniziato ad essere più distaccato a non dirmi più ti amo, ti voglio bene. Qualche mese fa in previsione di una convivenza, ho iniziato a chiedere di progettare una convivenza, ma lui ha iniziato ad essere sfuggente e a girarci attorno per poi ammettere che lui non è pronto. Così come quando si parla di famiglia dice che adesso non si sente di avere un figlio ma non sa nemmeno se lo vorrà un giorno e dice: " come faccio a sapere se in futuro ne vorrò? " Ho capito che non vuole prendersi responsabilità. Lui non ha mai convissuto, ed è molto legato alla casa dove ha vissuto con la mamma di cui si è preso cura per 20 anni perché malata. La mamma è mancata 5 anni fa e lui in casa ha ancora tutto della mamma negli armadi , sui mobili ..etc ..mi sembra cristallizzato in un tempo che non c' è più e non vuole accettare di andare avanti in modo diverso...lui mi ha chiesto di andare a vivere a casa sua ma io non voglio ..quella casa mi mette angoscia .. farebbe bene anche a lui liberarsi del passato...ma lui non ha consapevolezza della situazione .. io l ho allontano un po' perché voglio capire se voglio una persona così accanto. Mi manca ma non riesco più a capire cosa provo per un uomo che vedo vuole rimanere nella sua zona di confort.
Gentilissima,
noi entriamo in rapporto con gli altri così come le varie parti di noi comunicano tra loro e i modelli relazionali li acquisiamo durante i primi anni di vita nell'integrazione con i nostri caregivers.
Probabilmente c'è da approfondire cosa desidera lei e come intende il suo benessere a prescindere dall’altra persona, senza trascurare che anche l'altra parte deve desiderare di condividere gli stessi progetti.
La progettualità di coppia va oltre la somma delle singole parti. Se ci si presenta nella coppia come due metà la somma sarà uguale a 1, mentre se in una relazione amorosa ci presentiamo come un UNO relativamente completo, è possibile che l'incontro sia generativo e che metaforicamente la somma di uno più uno dia come risultato tre.
Io le consiglierei di rivolgersi a un professionista della sua zona per chiarire meglio la sua situazione approfondendo la sua storia personale e familiare e valutare un intervento singolo e/o di coppia.
Buona fortuna.
Dr. Antonio Cisternino MDPAC
Gentilissima,
sovente mi è capitato di usare la metafora della barca a remi per spiegare il funzionamento di un rapporto.
La barca funziona se gli occupanti remano nella medesima direzione, allora è facile raggiungere la meta con poco sforzo e in breve tempo.
Il problema sorge quando si rema in direzione opposta. Allora la barca non si muove e la situazione è in stallo.
Ora, io credo che occorrerebbe capire se la meta che lei vorrebbe raggiungere con il suo compagno è anche condivisa da lui. Dalle sue parole sembrerebbe di no, ma appunto sono le "sue" parole.
Perchè non provare a fare un percorso di coppia? Sicuramente chiarirebbe i vostri intenti e favorirebbe il superamento di questa empasse. Un terapeuta che faccia anche incontri di coppia sarebbe consigliato. Parlatene apertamente, confrontatevi e provate a scegliere qualcosa che farebbe del bene ad entrambi.
Cordialmente
dott.ssa Elena Rolfo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Roma
Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online