Caro Fabio, piacere mio.
Si evince un quadro difficile da accettare sia per Lei che per le ragazze, le quali ai fatti non accettano neanche la figura del padre scegliendo di rimanere con la madre. Dopo anni esposte a modalità relazionali violente e possessive, sembra che conoscano solo quelle per interfacciarsi con la stessa. Direi di non orientare i Suoi sforzi nel far cambiare opinione alle ragazze, o costruirne una specifica sulla vostra relazione, bensì mi concentrerei sulla vostra stessa unione.
Mi spiego: la situazione è molto delicata inoltre e non per ultima, per la Sua compagna, che dopo anni di sofferenze e sopportazioni da parte del suo ex marito, finalmente può riscattarsi. Al contempo è Lei stesso ad addentrarsi in una dinamica complessa, che La impegna oltre il superamento del Suo precedente matrimonio. Innanzitutto è necessario legittimare le vostre posizioni, senza chiedere un consenso a terzi (seppure questi ultimi sono i vostri figli), attraverso innanzitutto la riorganizzazione materiale di come il vostro legame si è concretizzato in una relazione. Se avete deciso di convivere, mi concentrerei sulla riorganizzazione degli spazi e delle tempistiche delle varie attività domestiche e di gestione della casa. Se avete deciso di vivere separatamente sarà utile organizzare dove, come, quando e quanto trascorrere tempo insieme. Qualsiasi vostro accordo va però basato sulle vostre stesse esigenze, in qualità di coppia costituita da due persone adulte che autonomamente integrano le proprie vite. Le vostre vite, a loro volta, comprendono anche le vostre figlie ma non ne obbligano una partecipazione su ogni fronte, men che meno in quello sentimentale.
Di fronte ad eventuali opposizioni e provocazioni, non giustificate da richieste che non posso essere prese in carico dalle due ragazze, è bene accoglierne il loro vissuto di ingiustizia e tutelarle nel loro ruolo di figlie.
Una psicoterapia tenta esattamente di dare un significato ai comportamenti apparentemente incomprensibili delle persone coinvolte in dinamiche complesse da gestire, rispondendo agli stessi in modo assertivo e trovando un obiettivo comune che rispetti i desideri di tutti.
Mi rendo conto di non poter percepire appieno la difficoltà che sta attraversando Lei Fabio, se non dovessi aver colto il Suo quesito spero di aver dato comunque il giusto valore alla sua apertura, per la quale La ringrazio. Non è mai facile parlare di ciò che si sente.
Un caro saluto,
Roberta