Buongiorno, vorrei esporvi la mia situazione. Sono sposata da 22 anni. Mio marito è sempre stato una persona taciturna, poco comunicativa con me e spesso distaccata soprattutto in periodi di stress tra cui lo studio e il lavoro. Due dei nostri quattro figli sono diventati adolescenti e purtroppo hanno iniziato a fare scelte per noi sbagliate. Da quel momento abbiamo iniziato a discutere spesso, avvolte accusarci ma lui risultava sempre più distaccato da me. Sempre più taciturno, sofferente, non mi cerca, mi rifiuta e questo fa stare molto male. Quando gli facevo notare il suo distacco lui ha iniziato ad avere atteggiamenti di sensi di colpa, autolesionistici e depressivi. Cosi ogni qual volta provo a parlargli delle mie difficoltà con lui di come mi sento quando sta cosi con me e con noi. Lui reagisce così. Ho provato a dirgli di andare da un consulente matrimoniale ma non vuole. Ho provato a dirgli di andare da uno psicologo ma non vuole andarci. Mi dice che se è ridotto così è per i miei continui discorsi. In casa sia io che i miei figli dobbiamo stare attenti a cosa diciamo perche risulta molto suscettibile e per noi diventano giorni di angoscia nel vedere lui che diventa aggressivo e si isola non mangiando e non dormendo. Come ci dobbiamo comportare? Grazie
Gentile utente,
la situazione che si è venuta a creare nel suo contesto familiare è purtroppo frequente,
le ragioni spesso sono multiple, difficili da individuare senza un raccordo comunicativo tra le parti, ed essendo una famiglia, sa di quali parlo, dunque piuttosto che inviare il solo marito, probabilmente offeso e depresso, da solo in terapia, ritengo che sarebbe più vantaggioso fissare degli incontri prima come coppia e poi come famiglia e se possibile con i figli.
Cordiali saluti,
Dr Cristian Sardelli
Buongiorno Simona, mi spiace molto per la situazione che lei e la sua famiglia state vivendo. Comprendo le difficoltà e l'angoscia che descrive. Le dinamiche che riporta sono molto complesse, soprattutto in riferimento al fatto che i vissuti che lei descrive sembrerebbero riassumere uno stato di malessere generale che viene manifestato da tutti voi in maniera diversa. A tal proposito, vorrei invitarla a riflettere su un dato importante: ad oggi suo marito risulta resistente alla possibilità di prendersi cura di sè, ma questo non vuol dire che lei non possa valutare un aiuto in tal senso per se stessa e/o per i suoi figli. Ritengo, dunque, opportuno che possa richiedere un primo consulto psicologico per poter meglio approfondire la vostra situazione e capire quale possa essere il modo più giusto per poter intervenire per favorire il ripristino di una situazione di benessere globale.
Resto a disposizione, anche online.
La saluto caramente.
Dott.ssa Martina Lombardozzi
Roma
La Dott.ssa Martina Lombardozzi offre supporto psicologico anche online
Cara Simona,
da quello che mi scrive, mi sembra una situazione molto delicata perche' comprendo che il disagio non investe soltanto voi due in quanto coppia. Il problema di suo marito, che a quanto pare SEMBREREBBE un disturbo depressivo mai indagato, ne' curato si ripercuote su lui stesso e sulle intere dinamiche relazionali familiari.
Mi servirebbero molti altri dati per poterle dare un consiglio che altrimenti rischierebbe di risultare superficiale.
Quello che mi sento di dirle è che
molto spesso pensando agli altri rischiamo di perdere di vista noi stessi e la cura che la
nostra persona merita. Perdendo di vista questo, ci risulta anche difficile stare accanto all'altro problematico perché rischia di trasportarci e ci scompensiamo insieme a lui, non trovando, se esiste, il modo adeguato per stargli accanto.
Se ne dovesse avere bisogno, non esiti a contattarmi .
Roma
La Dott.ssa Giulia Marzolo offre supporto psicologico anche online