Ciao a tutti, sono una ragazza di 25 anni. Sto con il mio ragazzo da 3 anni. Lui studia medicina all'estero e tra poco concluderà il suo percorso di studi. Dopodiché la sua intenzione sarebbe quella di continuare a spostarsi, alla ricerca di un'università per la specializzazione che possa essere la migliore. A lui non importa dove sia, l'importante è che possa imparare. Sono anni che mi ripete questo suo bisogno e mi dice che vuole che io lo segua. Vuole che in questo nuovo ambiente io e lui possiamo crescere e diventare i più forti lavorativamente parlando e ben remunerati. Diciamo che idealmente potrebbe sembrare tutto okay, anche eccessivamente utopico. Il problema è che dietro di lui c'è la madre che da sempre lo spinge a fare il medico, lo spinge ad ambizioni enormi e io non capisco mai qual è realmente il suo volere. Dove finisce la madre ed inizia lui. La madre ha sempre cercato di spingerlo a Milano, dove appunto lui mi dice che vuole andare. Da mesi a questa parte vuole sapere da me se io lo seguirò, che sia a Milano, o in Svizzera, o negli USA. Vuole che questa scelta io la faccia, non perché andrei ad accontentare un suo volere, ma perché sono io che lo voglio. Attualmente mi ha messo davanti ad un bivio: o mi dici che mi seguirai, o ci lasciamo. Innanzitutto io ho sempre espresso il mio bisogno di rimanere qui dove abito a Roma, dove ho la mia vita e sto costruendo me stessa anche lavorativamente, ma ho sempre aperto la possibilità che in caso di bisogno avremmo potuto pensare al trasferimento. Cosa che lui non ha mai fatto e non continua a fare. Spazia così tanto e vaga proponendomi mete, senza mettere mai in conto eventualmente Roma e le mie necessità. Mi accusa del fatto che io voglio tagliargli le ali e rilegarlo a fare qualcosa del quale non è entusiasta. C'è da dire che non è nemmeno sicuro di dove andrà a finire realmente dopo il test della specializzazione, quindi non è nemmeno una decisione che deve essere presa nell'immediato. Sono delle speculazioni in cui vuole sentirsi dire " ci sarò ovunque tu vada". La madre già pensa alla casa che gli vuole comprare a Milano, a me più di una volta ha detto di mandare curriculum lì. Osanna il figlio e lo fa sentire secondo me obbligato a fare cose per accontentare lei e per non deluderla... e nemmeno se ne accorge. Lui non fa che pensare alla professione e al lavoro, a ciò che farà e spesso la sua professione e il modo di innalzarsi mi mette totalmente in ombra, Io sinceramente lo amo e ha rappresentato sempre un elemento di stabilità, ma molte volte mi sono sentita messa da parte da lui. Questo modo di fare mi prevalica e prevalica i miei bisogni. Non cerca mai un punto di incontro, ma esistono solo i suoi bisogni. Solo lui studia, solo lui fa gli esami, solo lui è andato via da casa, solo lui rinuncia. Io sto vivendo tanto male questa situazione e il bivio che mi ha posto. Ho provato più volte di parlare e di chiarire, ma ho di fronte un muro. Sono tentata di lasciare andare, ma allo stesso tempo l'immagine sua pensata da me come buona e gentile mi affiora e mi chiedo se vale la pena troncare.