Buongiorno,
cercherò di riassumere la mia storia nel miglior modo possibile, sono una ragazza di 29 anni.
La premessa è sicuramente che il mio ultimo anno non è stato troppo semplice.
Tutto iniziò a fine 2019, all'epoca io e il mio compagno vivevamo in un bellissimo attico da noi acquistato due anni prima con il mio inseparabile labrador, a cui preciso essere estremamente legata sin da piccola, a volte anche in modo che ammetto essere ossessivo; da quando aveva solo 50 giorni siamo sempre stati insieme e psicologicamente mi ha salvato la vita così tante volte che nemmeno le riuscirei a contare; invecchiando, era sempre più difficile fargli fare le scale e arrivò il momento in cui il suo sforzo era così elevato da farmi pensare all'unica soluzione possibile: una casa a pian terreno.
Da qui iniziarono enormi discussioni tra me e il mio compagno, lui non voleva vendere quella casa e io pensavo a far star bene il mio cane, era ed è una mia responsabilità e per nessuna ragione mi sarei sottratta a questa; la nostra relazione, dopo 5 anni, cominciò ad andare a rotoli: dopo qualche mese non avevamo più rapporti di nessun tipo, né baci né abbracci, parlavamo poco, ad oggi nemmeno so come ci siamo arrivati e forse fu il destino a decidere per noi.
Nel luglio del 2020 il mio cane si è ammalato, 12 anni, un tumore inoperabile al cuore; date le sue ottime condizioni, nonostante tutto, non era nei miei piani pensare di sopprimerlo, ma al contrario eseguire le cure necessarie per farlo stare bene; considerando che ha subito due importanti operazioni e un ciclo di terapia, siamo costretti a cercare immediatamente una casa a piano terra e così io e il mio compagno cogliamo l'occasione per prenderci una pausa, lui resta nella nostra casa che avevamo acquistato 3 anni prima e io mi trasferisco in un altro appartamento, decisione inevitabile che ormai rimandavamo da mesi; al cane vengono dati circa tre mesi di vita.
Sinceramente, faccio fatica a descrivere le mie emozioni in quel periodo, il cane e le sue cure assorbivano tutte le mie energie e i miei pensieri, la sensazione che provavo era quella di avere la testa così piena che se avessi pensato a qualcos'altro sarebbe esplosa e allo stesso tempo di avere il cuore così vuoto da non capire se mi stesse tenendo in vita davvero, erano sensazioni struggenti; i mesi passavano e il cane si riprendeva ed ero davvero felice di questo.
Arrivò novembre, a mia sorella viene diagnosticato un melanoma, settimane di stress e tristezza che si uniscono alla precedente situazione; per fortuna, scopriamo poi essere al primo stadio e senza metastasi e decido anch'io di effettuare un controllo; fu così che mi trovai, a dicembre, con la stessa identica diagnosi, un po' più grave, con tutto ciò che psicologicamente ne deriva.
Il mio pensiero di tornare indietro nella relazione venne sopraffatto dagli accadimenti successivi, nonostante tutto io amavo molto il mio compagno e per lui desideravo la vita migliore del mondo e questa sicuramente non era accanto a una malata di cancro che magari non avrebbe nemmeno potuto avere un futuro e una famiglia; così presi la decisione definitiva di lasciarlo andare e di affrontare tutto da sola, scelta che tutt'ora rifarei, credo fermamente sia meno doloroso nella peggiore delle ipotesi, dover lasciare meno cose possibili.
Dopo qualche mese conobbi un ragazzo interessante e decisi di uscirci, senza nessun impegno, ma con lui riuscivo a distrarmi quel che bastava da farmi riposare la testa: non avevo paura di farlo soffrire, tra noi non c’era nessun legame, ma riuscivo a sentirmi leggera, anche se per poco; dopo circa un mese stavo peggio di prima, il mio ex mi mancava così tanto che nonostante la nostra relazione fosse finita da ormai più di un anno ancora non riuscivo a rassegnarmi e ad essere felice, ne a mangiare (persi infatti quasi 12 chili) il mio cucciolone stava (e sta) inaspettatamente bene, ma io peggioravo.
Tutto questo racconto porta al mio dubbio di oggi.
Dopo mesi di esami clinici, si chiuse il capitolo melanoma con una prognosi estremamente favorevole, tutto è andato per il verso migliore ed è solo lì che cominciai a rivedere la mia vita serenamente e a capire che avrei potuto vivere come qualsiasi altra persona, solo con qualche accortezza in più; da un mesetto a questa parte io e il mio ex abbiamo deciso di riprovarci; tutto va alla grande, passiamo stupendi momenti insieme, proprio come quando tutto andava bene, come se fossimo tornati indietro di due anni; ma io mi sento così sporca per essere uscita con un'altra persona che a tratti mi faccio schifo; so di non aver fatto niente di sbagliato, so che non ho tradito nessuno e se giro la situazione al contrario, se fosse uscito lui con un'altra, a me non avrebbe creato nessun problema; infondo ci eravamo lasciati da tanto, è normale provare a rifarsi una vita; ma impazzisco perché non riesco a fare lo stesso ragionamento su me stessa e non ne capisco la motivazione.
Mi sento così sporca che continuo a fare test per le malattie a trasmissione sessuale, quando i rapporti che ho avuto sono stati pochi e completamente protetti, oltretutto la persona con cui uscivo ha effettuato tutti i test proprio mentre uscivamo, tutti negativi, e io continuo a ripeterli in modo ossessivo, come se volessi togliermi quello sporco ma senza riuscirci davvero.
Vorrei provare a superare tutto questo da sola ma questa volta mi sembra difficilissimo e credo che sia il caso, giunti a questo punto, di richiedere un sostegno psicologico.
Grazie dell'attenzione.
Sara