Separazione e sensi di colpa

Eleonora

Buonasera, ho quasi 39, sono sposata da 12 e ho una bambina di 11. Ho chiesto la separazione a mio marito, un uomo buono, con cui non ci sono mai state discussioni accese, ma con il quale fin dall'inizio della conoscenza non c'e' mai stato dialogo, non ci siamo mai capiti veramente e supportati.

Un matrimonio triste, niente amici, mai un film insieme, mai una sua iniziativa...un uomo passivo. Ho sempre messo a fuoco la mia infelicita' accanto a quest'uomo e tirato avanti perche' "'ormai avevo fatto questa scelta..e l'avevo sposato".
Da circa un anno e mezzo ho conosciuto un uomo che mi ama, molto diverso da mio marito, che riesce a stimolare le mie emozioni assopite.
Razionalmente sono sicura della mia scelta, purtroppo non amo mio marito e non vedo possibilita' di cambiamento da parte sua in quanto e' sempre stato cosi e nonostante tutte le volte che glu abbia parlato..non e' riuscito a cambiare niente del suo modo di essere..preferiva estraniarsi e fare finta di niente come se cmq tutto andasse bene e fossero piccoli ostacoli...come se tutti I matrimoni fossero cosi. Anche ora non capisce il motivo della separazione e ancora vive a casa. Il punto e' che vivo questa separazione tra mille dubbi e sensi di colpa ..mi dispiace per lui..di rovinargli la vita..e per la mia bambina che e' molto legataa a lui....

2 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile signora la scelta di vita che sta attraversando è molto delicata, è difficile trovare una risposta davvero utile tramite web, che possa cogliere i molteplici aspetti della sua vita di coppia, dei motivi per cui il rapporto con suo marito è diventata una minestrina fredda, monotona e priva di calda partecipazione. Immagino che lei abbia provato in tanti modi a portare suo marito a una migliore complicità, intimità e progettualità di coppia, talvolta anche il tradimento, e perfino la lettera di un avvocato, possono essere  un tentativo estremo per  avere finalmente una risposta o una reazione, dopo tanti silenzi.  Mi chiederei se davvero suo marito non è nelle condizioni per comprendere cosa è accaduto tra voi, così da poter serenamente valutare se esiste la possibilità per iniziare un nuovo matrimonio o scegliere per la chiusura del rapporto. Oggi quello che vivete non è matrimonio,a dispetto di quanto le viene detto. Nella coppia il passivo sembra  non sbagliare,  ma non scegliendo nei fatti rinuncia al suo ruolo, la invito a coinvolgere suo marito nella decisione, nella assunzione di responsabilità. Non credo che la responsabilità sia solo di chi tradisce fisicamente.  vi invito a fare un paio di colloqui di coppia con uno specialista, sulla relazione di coppia e successivamente confrontarvi sulla paternità e maternità, ruoli che non possono essere delegati ad altri. Tanti auguri 

Salve Eleonora, non deve essere facile la situazione in cui si trova. In qualunque direzione decida di andare provi a farsi sostenere attraverso un percorso psicologico o di psicoterapia. A volte si fugge da alcune situazioni che se non sono ben consapevolizzate presto si ripresenteranno nella nuova storia. 

Prenda consapevolezza di sè e di come siete arrivati con suo marito alla situazione che ci ha descritto. Sarà più facile da un alto comprendere se c'è ancora qualcosa da fare nel suo matrimonio, dall'altro di non ricadere nelle stesse dinamiche in una nuova relazione che attualemnte potrebbe sembrarle la soluzione all'apatia (se di questo si tratta) precedente.

Cordialmente.