Salve
Io ho 25 anni e la mia ragazza 29, abbiamo iniziato 2 anni fa a condividere una casa da coinquilini, ma presto è scattata una scintilla, abbiamo iniziato ad andare a letto insieme e dopo un periodo di rapporti sessuali senza definizione della nostra relazione, un anno e mezzo fa ci siamo fidanzati. Conviviamo quindi da prima ancora di fidanzarci.
Prima ancora di andare a letto insieme, spesso parlavamo apertamente di rapporti sessuali avuti in precedenza, ed ero sempre stato colpito (positivamente) dal modo in cui parlava liberamente delle sue relazioni ed avventure, e dai suoi racconti mi sembrava che non si facesse problemi ad avere rapporti occasionali, e che fosse una ragazza vogliosa ed amante del buon sesso (anche io sono voglioso, molto, e amante del buon sesso, ed ho avuto molte esperienze) cosa che ritenevo ammirevole dato che troppo spesso le ragazze reprimono le proprie voglie per paura del giudizio sociale.
Il sesso è sempre stato speciale, e nei primi mesi lo facevamo spesso, e ci ritagliavamo momenti dedicati al sesso in ogni parte della giornata, anche se avevamo tempistiche risicate tra i nostri impegni.
Tuttavia col tempo è iniziata a crescere l'impressione di essere sempre io a prendere l'iniziativa (che tuttavia all'inizio quasi sempre accoglieva bene), e la cosa mi dava un po' fastidio anche perché non mi sono mai piaciuto, sempre ho avuto l'impressione di non poter suscitare desiderio fisico nelle ragazze, ma lei diceva sempre che mi trovava bellissimo ed attraente, e avrei avuto bisogno di vedere che anche lei cercava attivamente un rapporto sessuale nei miei confronti, e non che fosse solo disponibile nei momenti in cui glielo proponevo. Il fastidio era maggiore anche in relazione al suo passato dichiaratamente ed orgogliosamente libertino, da "porca" diciamo.
Da sottolineare che a mio avviso uno non può pretendere sesso 5 volte al giorno da una ragazza che per indole non è molto vogliosa: infatti in una mia precedente relazione aspettai più di 6 mesi per fare sesso con una ragazza di 21 anni, cinese, vergine, praticamente priva di istinti sessuali, perché capivo che era parte del suo carattere e anche della sua cultura, e non la pressavo sotto questo aspetto. Da parte della mia ragazza, a suo stesso dire sessualmente disinvolta e bisognosa di orgasmi (con frequenze mai chiarite del tutto), mi sembrava di potermi aspettare un maggiore slancio, perché era effettivamente una che si trovava a cercare attivamente partner (seppur, ad onor del vero, principalmente dopo periodi di settimane/mesi di astinenza) e che ammetteva di masturbarsi per soddisfare i suoi bisogni sessuali.
Dopo qualche mese le dissi che questa cosa mi faceva stare male, e lei disse che non mi cercava perché io la cercavo così spesso da non darle neanche il tempo di prendere iniziativa, ma che avrebbe cercato di prendere anche lei iniziativa, anche per una questione di "parità dei sessi".
Iniziai quindi a fare dei goffi tentativi di reprimere le mie iniziative quando avessi voglia, per dare spazio anche a lei di muovere passi verso di me. I risultati non si vedevano, anzi lei lamentava un mio cambiamento che probabilmente c'era effettivamente stato, dovuto a quel "temporeggiare". Nel frattempo, si presentarono situazioni in cui lei mi negava categoricamente di avere rapporti di tipo o in situazioni che sapevo aveva invece fatto in passato, con altri (es. Fellatio mentre sono alla guida, o sesso mattutino a casa dei suoi). Questo aumentava a dismisura la mia frustrazione, ed entrava in conflitto con il suo essersi dichiarata sessualmente emancipata.
Superfluo sottolineare che purtroppo ogni volta che se ne parlava si rischiava di rendere più difficile e meno spontaneo la creazione di situazioni sessuali.
Mano a mano abbiamo iniziato ad avere rapporti sessuali sempre più routinari, principalmente la sera prima di andare a dormire, e non riuscivamo a ritagliare nella quotidianità dei momenti da dedicare a del sesso che avesse un approccio più "istintuale" e meno abitudinario (per quanto la qualità del rapporto rimaneva stellare), nonostante entrambi lavorassimo da casa come freelancer e con ampissima libertà di gestire a nostro piacimento tempi e modalità di lavoro.
Lei non mi cerca mai per prima, non si sforza di esaudire le mie fantasie (di cui sopra) e spesso rifiuta le mie avances in situazioni non abitudinali, e quando le dico che soffro perché ha sempre lasciato intendere di essere una molto vogliosa ma che con me non lo è, nonostante dica di amarmi e di desiderarmi, elenca le condizioni che la giustificavano dell'aver fatto con altri ciò che si rifiuta di fare con me, e minimizza tutti i suoi racconti, prima dicendo che erano miei film mentali, ed ultimamente invece dice che deve averli inavvertitamente raccontati in maniera ingigantita, non so ancora perché.
Io spesso mi chiedo cosa sbaglio, le chiedo cosa posso migliorare, ma lei non sembra fare gli stessi sforzi per farmi sentire più a mio agio, né tantomeno per interrogarsi su eventuali blocchi inconsci e prendere in considerazione il fatto di star magari dedicandomi meno attenzioni ed iniziative sessuali di quanto non facesse con altri. In tutto ciò sono molto confuso, mi trovo spesso a viaggiare con la mente e ritrovarmi mio malgrado a ripensare ai racconti delle sue passate avventure erotiche (con non poco malessere conseguente) la mia libido cala di giorno in giorno, non ho idea di come fare per provare almeno a recuperare la spontaneità nei rapporti, e spesso mi sento solo in questo tentativo di risolvere il nostro problema di coppia, che lei mi sembra minimizzare ed affrontare da vittima dato che dice che ormai è impossibile per lei cercarmi attivamente senza temere di risultare falsa.
Mi sembra di essere in un vicolo cieco da cui non posso neanche tornare indietro, e mi trovo a maledire le mie stesse pulsioni sessuali.
Che cosa posso fare?