Sfogo personale su un rapporto strano con un ragazzo

Valeria

Buonasera, mi chiamo V, ho 24 anni. Decido di postare qui questa mia storia, con i miei pensieri, paure e dubbi, perché sto vivendo un periodo della mia vita mai avuto prima. Ebbene, la questione qual è? Sono innamorata. Ricambiata ? Non credo al 100%, ma forse neanche al 50, e magari neanche al 25.
Conosco questo ragazzo, R, di 28 anni esattamente un anno e un mese fa, tramite social, originario di un paesino a poco meno di 20 minuti dalla mia città. Ci vediamo , amore a prima vista per me, già sapevo che avrei perso la mia verginità con lui, perché la sua bellezza, la sua voce e la sua personalità mi avevano completamente estasiata. Iniziamo così a vederci, sempre più spesso, e quindi iniziamo una storia. Io presissima da lui, lui leggermente più freddo, ma comunque presente. Dopo un mese, purtroppo, il suddetto mi dice di non sentirsi pronto per una relazione. Bugiardate le chiamo io, credo mi abbia studiata a tavolino soltanto per potermi fare "sua". Insomma, a fatto compiuto, mi mette di fronte a due scelte : vedersi, con un certo freno dal punto di vista sentimentale, ma non fisico, oppure non vedersi più. Cosa fa la scema? Ormai impantanata, sceglie di continuare a vederlo. Un mese, due mesi, tre mesi... Otto mesi, nella speranza ed attesa che le cose potessero cambiare. In realtà credo di aver trascorso soltanto otto mesi di depressione e ansia perenne dovuti a litigi causati da eccessive richieste da parte mia di qualcosa di più che il sesso, ma ahimè, senza mai ricevere assolutamente nulla. Ma in realtà è stato tutto un dare senza ricevere. Ho dedicato anima e corpo a quest'uomo, e, come dice la frase di Saint-Exupery:" È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante". Insomma con il tempo ho imparato a volergli bene, a conoscere il suo carattere, ad accettare i suoi difetti, a stargli accanto quando aveva bisogno di parlare, a essere per lui una sorta di roccia su cui appoggiarsi nei suoi momenti difficili e malumori dovuti alla disoccupazione. Stabiliamo questa sorta di rapporto fatto di sesso(direi intenso e passionale) e di chiacchiere, sempre le stesse, ma senza mai proseguire oltre ( il famoso freno sentimentale). Nel mese di aprile abbiamo una discussione di gelosia (mia ovviamente), la quale non venne poi mai chiarita, così, lui, silenziosamente parte per Londra, città in cui aveva già vissuto 4 anni per lavoro... Nel periodo estivo si fa comunque vivo, sui social, in chat, chiede come sto, cosa faccio, come mi vanno le cose...Ma... Nel mese di luglio vengo a scoprire da un suo conoscente che nel periodo primaverile, lui era andato a letto con un'altra ragazza. E qui purtroppo potete immaginare; il mio cuore si spezza di brutto, perdo la testa, non voglio più che saperne di lui. E fu così che mi buttai all'alcool, ex brutto vizio. Inizio una storia con questo suo conoscente e nel frattempo tronco i rapporti virtuali con lui. La storia con questo nuovo ragazzo mi ha permessa di distrarmi un po', ma i miei sentimenti nei suoi confronti non erano comunque svaniti. Erano soltanto stati archiviati. Poi la storia con questo ragazzo termina, perché le sue intenzioni non erano per nulla serie, e io, già traumatizzata dalla storia precedente ed anche un po' in colpa per l'accaduto con questo suo conoscente decido di interrompere.
Lui mi ricontatta, chiedendo spiegazioni sul mio essere sparita all'improvviso, e discutendo in chat sostiene di averci tenuto a me e di tenerci ancora oggi, negando però di avere avuto rapporti con altre. Mi chiede quindi un confronto al suo rientro da Londra. Io accetto.
E così vado all'appuntamento, decisa ormai di arrabbiarmi con lui per tutto l'anno che mi ha fatto passare, decisa del fatto che dovevo esternare tutto il malessere che avevo sentito quando lui stava ancora qua, decisa che doveva capire fino a che punto mi aveva ferita e decisa anche di raccontargli la verità sulla mia storia con il conoscente...ricevo delle scuse, ricevo degli abbracci, ricevo dei baci, ricevo un ragazzo che si pone di fronte a me e guardandomi negli occhi mi dice che se è tornato, se ha chiesto di vedermi, il motivo è che ci tiene anche lui. Gli domando cosa gli avessi fatto mancare sessualmente parlando per poter decidere di andare a letto con un'altra, e si difende dicendo che c'erano stati soltanto due incontri ma senza alcuna intenzione di frequentarla, e che comunque lei non valeva nemmeno la metà di quel che gli do io. Per la mia storia col conoscente abbiamo avuto anche delle discussioni pesanti, ma insieme decidiamo di metterci le nostre storiacce alle spalle. Da quando è tornato il suo atteggiamento nei miei confronti è un po' diverso, mi scrive, mi vuole vedere, mi coccola, mi porta nel suo gruppo di amici, mi chiede se ho sete, se ho fame, appunta e commenta i miei post sui social che ritiene "poco seri", come se si preoccupasse del fatto che la gente mi considererebbe poco seria, mi fa notare che si ricorda le cose che mi piacciono e le mie abitudini, qualche volta mi dice che sono bellissima, insomma fin qui si potrebbe dire " ok, il rapporto si sta normalizzando ", e vorrei anche aggiungere che i rapporti sessuali sono migliorati, ci desideriamo ancora ancor più di prima, ed infatti mi dice spesso che sono l'unica che riesce davvero a soddisfarlo. Purtroppo però, per me, è stato un anno traumatico, essendo poi stato anche il mio primo amore ed il mio primo uomo nell'intimità, e le paure, e le ansie, e le ferite, riemergono ogni giorno, come allora. È un rapporto difficile da decifrare, non riuscirei nemmeno a dargli una definizione. Lui sostiene che abbiamo questo rapporto di" amore e odio ma che torniamo sempre". Io direi che è un rapporto tossico per entrambi, a tutti gli effetti. Io da un lato che non riesco a sciogliermi dalla sua presa perché gli voglio troppo bene ma mi fa tanto male, e lui dall'altro che non si scioglie dalla mia presa perché forse un po'di bene lo prova, e perché sicuramente lo attraggo tantissimo sessualmente.
Non so dove volevo arrivare con questa "lettera" , non so cosa vorrei sentirmi dire, non so il motivo per cui sono qui, forse avevo soltanto bisogno di sfogarmi con un personale più preparato su queste dinamiche relazionali. Forse vorrei sentirmi dire cose che so già , o forse potreste semplicemente leggermi e rispondermi "si, sei innamorata come una scema, svegliati "... Tra pochi giorni lui andrà via, tornerà a Londra ed il mio cuore e il mio corpo non sono ancora pronti a tutto ciò, perché passeranno mesi prima di poterlo riavere qui fisicamente... so soltanto che mi mancherà come non mai, ed io, dopo poco più di un anno, ancora non so, se altrettanto gli mancherò...

3 risposte degli esperti per questa domanda

Valeria salve nella sua lettera emerge tutta la difficoltà e sofferenza che ha vissuto e vive nelle sue relazioni intime. Lei ha scritto dettagliatamente la dinamica relazionale da cui é travolta ma fatica a guardarla da una certa distanza, come se vedesse un film, non permettendole di fare quel passo che dentro di sé sa di "dover" fare per il suo bene. Lei sembra fare il bene degli altri, e poco il suo . Comprende, aiuta, sostiene gli altri ma non ha la stessa disponibilità con sé stessa. Provi ad ascoltarsi, a dedicarsi del tempo, ad essere più presente a sé stessa e vedrà che piano piano comprenderà e noterà molte cose di se stessa. L'ascolto di sé permette di fare quelle scelte sentite più giuste e sane. A volte puó essere anche di aiuto un professionista psicoterapeuta che sostenendo le parti più bisognose e fragili, permette di trovare dentro sé quelle risorse ed energie utili ad affrontare quei cambiamenti necessari per vivere in modo più sereno la vita.

Le auguro di stare bene e di vivere pienamente la sua vita con serenità.

Dott. ssa Giovanna Cappello

Psicologa Psicoterapeuta Roma

Dott.ssa Giovanna Cappello

Dott.ssa Giovanna Cappello

Roma

La Dott.ssa Giovanna Cappello offre supporto psicologico anche online

Carissima,un amore Forte intenso pieno di passione Il primo amore, non si dimentica mai.  L' unico modo per riuscire a superare questa emozione e lasciare che sia ovvero, viverla. Vede cercare di dimenticarla,di mettere la da parte, non serve a niente. Le nostre emozioni devono essere vissute, accettate,accolte e non rinchiuse in concetti razionali quali:"Non facciamoci coinvolgere troppo", " non affezioniamoci troppo" Dietro queste frasi questa razionalità c'è il tentativo di controllare i sentimenti, cose incontrollabili. Nelle coppie c'è sempre chi ama di più e chi meno. L'importante è vivere le proprie emozioni e sentimenti senza paura.Anche perché le emozioni spesso nascono da sé, i rapporti però si devono costruire e per questo ci vuole tempo e cura. Resto a sua disposizione anche on-line.

Cari saluti.

Dottoressa De Luca Barbara

Dott.ssa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca

Catanzaro

La Dott.ssa Barbara De Luca offre supporto psicologico anche online

Gentile Valeria,

leggendo le sue parole ho sentito forte la confusione che ha vissuto e continua a vivere nella relazione con questa persona, una relazione a suo dire "tossica": sta male ma al contempo non vuole lasciar andare. Quello che mi sento di dirle è di rispettarsi sempre, ascoltarsi, ascoltare ciò che prova, aver fiducia in se stessa... mi rendo conto non sia facile, pertanto, un percorso psicoterapeutico potrebbe accompagnarla in tal senso: aiutarla ad imparare a dare ascolto e voce alle sue emozioni, bisogni, desideri, conflitti e scoprire risorse dentro di sé, che la possano aiutare a trovare la forza di prendere una decisione e di sostenersi.

Cordiali saluti

Dott.ssa Martina Patruno

Psicologa Clinica e dell'etàevolutiva, Psicoterapeuta, Analista Transazionale Certificato, Esperta in Psicologia Investigativa, Psicologia Forense e Psicodiagnostica applicata in ambito civile e penale, Tutor

Dott.ssa Martina Patruno

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Roma

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