Grazie in anticipo per la lettura e l'aiuto.
Sto insieme alla mia fidanzata da 8 anni.
Lei nella mia vita (ho 25 anni) è stata la mia unica vera ragazza, non ho avuto altre vere relazioni di coppia.
Negli ultimi anni non sento di potermi confidare con lei, anche su piccole cose.
Il mio interesse nei suoi confronti è calato, tant'è che si lamenta (giustamente) che la do per scontata.
Dopo 6 mesi di convivenza, vissuti secondo me male, con discussioni ogni due giorni e qualche suo atteggiamento vendicativo ogni tot settimane, lei è venuta a conoscenza di alcuni miei pensieri e riflessioni che scrivevo su pezzi di carta per sfogarmi.
In molti di questi erano presenti sfoghi con offese nei suoi confronti, riflessioni personali, interesse (superficiale e mai concretizzatosi) per altre persone.
La ragazza, in reazione a ciò che ha letto, mentre ero via di casa per lavoro, ha distrutto parte delle mie cose.
Rientrato in casa dal viaggio di lavoro, dopo 10 giorni, mi ha aggredito tirandomi addosso tutte le mie cose e distruggendo vestiti, libri, tutto ciò che era mio.
Mi ha sbattuto anche fuori di casa (che in realtà sarebbe intestata a entrambi) e nelle ore seguenti mi ha fatto non poche minacce ("ti distruggerò" e simili, con ricatti e pensieri di rovinarmi la carriera e la vita).
Mi ha fatto passare tre giorni pieni di ansia e panico, tanto da pensare di doverla denunciare.
Nei giorni seguenti però ci ha ripensato e si è scusata, dicendo di avere dei problemi con la rabbia negli ultimi mesi.
Ha aggiunto però che queste azioni le ha MEDITATE insieme ad una sua amica.
Ora vorrebbe che tornassi a vivere insieme a lei, dice che queste diatribe nascono perché tra noi mancano comunicazione e sincerità.
Tra l'altro mi ha detto di essere incinta: questa era una cosa che lei voleva, e che mi aveva convinto a fare nonostante le avessi espresso le mie perplessità (visto che la relazione non andava certamente bene, e io non mi sentivo bene a convivere con lei, ma ho deciso comunque di accettare la sua proposta, visto che insisteva dicendo che un figlio si può crescere anche con un solo genitore).
Io mi sono preso qualche giorno di tempo, ma lei vuole avere una risposta al più presto: proseguo una relazione che da quando conviviamo mi fa stare male oppure no?
Se sì, in che modo la proseguo?
Lei dice che questo è solo un periodo negativo, ma io non so cosa pensare.
So per certo che per lei provo affetto. Non so però se la amo ancora perché a ripensare ai mesi scorsi sento solo malessere. Ho però il magone: se è davvero incinta, penso mi sentirei un vigliacco ad abbandonarla con un figlio (io le ho detto che ci sarei comunque per aiutare, ma lei mi ha detto che se non stiamo insieme non mi vuole più vedere e sparirà...)
Per aggiungere due cose: su quei fogli io mi esprimevo liberamente, dando sfogo alla mia "aggressività" nei suoi confronti (come reazione alle offese che mi indirizzava), esprimevo anche il mio interesse per altre ragazze (mi piacciono molto le ragazze, ma ovviamente non l'ho mai tradita.
Le uniche cose che scrivevo erano circa i sorrisi e gli sguardi di alcune), riportavo esperienze che sapevo non avrebbe visto molto positivamente (il bere qualche birra, il masturbarmi senza il suo consenso).
Preciso che sono una persona abbastanza chiusa.
Con lei mi ero aperto nei primi anni di relazione, ma negli anni sono tornato ad essere chiuso.
Ora appena conosco un po' meglio altre ragazze, provo interesse per queste (ma non ho mai e poi mai tradito la mia ragazza).
Non sento che la mia fidanzata mi appaga... Ma comunque nutro ancora molto affetto per lei... E c'è pure un potenziale figlio in ballo, che lei vuole a tutti i costi.
Non so cosa fare e ho poco tempo.
Cosa potrei fare?
Prendere una pausa di riflessione?