Vita che scorre e amore che cambia (o passa?)

Claudia

Buongiorno, sono sposata da 7 anni ed abbiamo due bambini di 2,5 e 5 anni. Apparentemente non ci manca proprio nulla, entrambi lavoriamo, bambini fantastici, 4 nonni, bella casa. Ma in realtà abbiamo molti problemi di coppia: sicuramente molta stanchezza dovuta dal coniugare casa-lavoro, stanchezza che principalmente ricade su di me. Nella verità io mi sento di aver rinunciato a molto della mia Vera me per stare con lui, che fondamentalmente è molto diverso da me. Io amo i viaggi, la natura, i sentimenti, gli animali, la scoperta e le cose nuove. Lui è un abitudinario, rigido su molte scelte, ama le moto, sta ore a vedere podcast sull’iPad, poco intraprendente. Mi ritrovo a pianificare io tutto, dalla vita casalinga ai viaggi. Da sola. Nell’ultimo periodo mi sento sopraffatta da questa situazione, sento che sta veramente scemando il sentimento, anzi a volte mi chiedo se c’è mai stato un sentimento forte. Spesso ripenso al mio ex (di 10 anni fa) con in quale avevo una grandissima affinità emotiva e sessuale… ma si è rivelato una persona che non mi amava e mi ha trattato molto male. Ma il suo pensiero è ricorrente. In fondo avrei necessità di ritrovare quella me piena di emozioni di quel periodo, più che quell’uomo che mi amava apparentemente e fisicamente ma non nel profondo. Spesso penso ad una separazione, ma non so se sia la scelta giusta. Le cose cambiano, forse dovrei accettare il cambiamento di vita, trovando altre passioni, magari comuni. Ma la stanchezza della quotidianità prevale troppo spesso sulla voglia di fare.

8 risposte degli esperti per questa domanda

È normale sentirsi sopraffatti dalla routine e dalla stanchezza, soprattutto quando ci si sente disconnessi dai propri desideri personali. Le differenze tra te e tuo marito, e la sensazione di aver rinunciato a parte di te stessa, possono causare insoddisfazione. Comunicare apertamente con il tuo partner, esplorare nuovi interessi e considerare la terapia di coppia possono aiutare a migliorare la situazione. Pensare alla separazione è comprensibile, ma è importante riflettere attentamente su questa decisione. Prenditi del tempo per te stessa per capire meglio i tuoi bisogni e trovare un equilibrio tra le tue aspirazioni personali e la vita di coppia.

Dott. Alessandro Caraglio

Dott. Alessandro Caraglio

Pisa

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Claudia buonasera. 

Frequentemente il cambio di ritmo quotidiano di vita risente della trasformazione da coppia sposata a quando si diventa genitori di due figli di età abbastanza ravvicinata.

Le richieste di soddisfazione dei tanti ruoli che si ricoprono spesso ci svuotano di energia e di capacità di incontrarsi con il nostro/a partner.

Non basta avere entrambi il  lavoro, bambini fantastici che ci sorprendono giorno dopo giorno o 4 nonni che aiutano e una bella casa. Ci sentiamo svuotati e viviamo in solitudine il nostro disagio, con una sensazione di lontananza dal/la nostro/ compagno/a e di differenza di bisogni. 

Probabilmente la sua stessa sensazione di fatica e di svuotamento emotivo la potrebbe provare anche suo marito. 

Il riferimento ad un ex con il quale però, a conti fatti, si è trovata ad essere trattata male ma con il quale c'era entusiasmo ed emozioni non l'aiuta così come pensare ad una Lei di 10 anni prima, così capace ad emozionarsi.

Le consiglierei di rimanere sul suo presente cercando di capire cosa fare ora per migliorare la sua vita.

Ad esempio, affrontare onestamente  con suo marito i suoi stati d'animo e come sta vivendo questo momento storico del vostro rapporto.

Immaginare forse di ritagliarsi uno spazio suo per suoi bisogni ( diversi da quelli di suo marito MA che hanno voce in lei seppur in modo silenzioso o di brontolio interno..

Provare a rispettarsi per quello che si è, proporre alternative,  se sente comunque che c'è tra voi e nel vostro rapporto una base solida e comune di intenzione a voler vivere insieme nonostante queste differenze caratteriali e di desideri.

Si può fare. C'è necessità di rispetto e pensare che forse, nel rispetto, è possibile poter vivere uno spazio proprio anche all'interno del proprio matrimonio. Nel rispetto reciproco e di autenticità.

Potrebbe essere per lei utile sondare questo suo mondo un po' in subbuglio .. supportata e seguita in un percorso psicologico di scoperta di se.   intanto per chiarirsi anche i dubbi sul suo matrimonio che sembrano ipotizzati .. riscoprirsi, a prescindere dal partner, vitali e in contatto con se stessi.

Proporre questa prospettiva magari a suo marito o, se si incontrano difficoltà comunicative e di dialogo, cercare un aiuto competente e professionale per essere guidati a cercarvi di nuovo e ritrovarvi ora nella vostra nuova configurazione  familiare. 

Spero che le mie considerazione siano state interessanti come spunti di riflessione ricordandole che parlare e parlarne e la via più semplice per trovare soluzioni per lo stare bene. 

Cordialmente 

dott. Carlo Benedetti mIchelangeli 

Salve, 

quello che scrive è frequente che avvenga con il tempo, il lavoro, i bambini, gli impegni quotidiani. Ma è importante trovare del tempo per se stessi e per la coppia. Le consiglio di parlare con suo marito, spiegargli come si sente, le sue preoccupazioni, emozioni. La comunicazione è molto importante. Se non riuscite in autonomia consiglierei allora di contattare un professionista che la aiuti a ritrovare la serenità. Resta a sua disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.

Dott.ssa Ficola, psicologa clinica e sessuologa

Dott.ssa Melanie Ficola

Dott.ssa Melanie Ficola

Roma

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Gent.le.sig.ra,

Cercate di avere un dialogo aperto ed un confronto con lui rispetto alla tua stanchezza ed alle tue aspettative di donna, di sposa, di madre. In questo dialogo cercate veramente di manifestare i vostri disagi e trovare un compromesso, un punto di incontro. Nel caso in cui dopo un dialogo chiaro, mettendo le cose in chiaro, avete ancora difficoltà allora in tal caso provate ad iniziare un percorso di psicoterapia. Aiuta tantissimo le coppie a superare i momenti di crisi. Coraggio!

Cordiali saluti

Dr.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

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Roma

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Cara Claudia,

comprendo la sua sofferenza o, per meglio dire, la "stanchezza" di vivere una vita che vorrebbe fosse diversa, che riaccendesse quella passione di cui forse ha bisogno per sentirsi "viva". Lei stessa si definisce come una persona che ama i sentimenti, i viaggi, le cose nuove: per sentirsi viva deve "sentire" in tutti i sensi, con la mente ma anche con il corpo. Forse, è arrivata a un punto della sua vita e della sua relazione in cui sente che si sta allontanando troppo dal suo vero Sè, rinunciando a una parte di lei per l'ideale della Famiglia. Sarebbe sicuramente molto utile approfondire questo punto in un percorso di sostegno psicologico per aiutarla a rientrare in contatto con il suo vero Sè e per affrontare gli ostacoli che limitano il suo benessere mentale. Se vuole approfondire, mi trova online.

Un caro saluto,

dott.ssa Cristel Rubulotta

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Genova

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Buongiorno, purtroppo la condizione che racconti è molto frequente. Questo non vuol dire che deve essere sottovalutata, anzi. Da quanto esprimi i problemi di coppia non sembrerebbero correlati allo stress del periodo ma a una questione relazionale più profonda. Il fatto che la persona con cui prima stavi bene non ti amava non vuol dire che tu devi rinunciare a quella parte di te e che non potresti stare meglio o che devi accontentarti. Molto probabilmente il tuo pensiero ricorrente va a quella parte di te, leggera, libera, emotiva e soddisfatta, simbolicamente rappresentata dalla relazione con il tuo ex, che paradossalmente ti trattava male. Ti invito a riflettere su quelle che potrebbero essere le tue credenze profonde, in particolare su come ti rappresenti nella relazione con il tuo partner. Potresti ad esempio subire nella relazione con il partner la falsa credenza di essere una persona non amabile e di non poter essere libera. Pertanto potresti inconsapevolmente aspettarti di dover rinunciare profondamente a una parte di te: all’essere amabile per essere libera o all’essere libera per essere amabile. Qualunque sia la credenza disfunzionale che può  predisporti a questi pattern relazionali potenzialmente disfunzionali, ti invito a riflettere da quale irrisolto o dinamica relazionale precoce potrebbe derivare. Prima di pensare a una separazione, ti consiglio di esplorare, prenderti cura e risolve con un percorso di psicoterapia questa parte di te in modo tale da poter fare una scelta libera e consapevole. Molto probabilmente potrebbe esserti utile lavorare anche sulla relazione precedente con il tuo ex e risolvere eventuali questioni passate che possono alimentare una credenza disfunzionale sul tuo sé relazionale e condizionarti anche nella tua relazione attuale. Intanto che rifletti se iniziare o meno un percorso con un professionista potresti provare a esprimere a tuo marito questa tua condizione di disagio. La comunicazione ha un impatto importante per disinnescate alcuni schemi relazionali. Ad esempio potrebbe essere utile disinvestire adeguatamente dal tuo ruolo di organizzatrice e di dover fare tutto tu e da sola per poter mettere lui in condizione di maggior responsabilità, provando a fare qualcosa di diverso o semplicemente a fare. In modo indiretto il tuo cambiamento potrebbe riflettersi all’interno della relazione attraverso un cambiamento nell’atteggiamento di tuo marito e nel suo schema relazionale. Potenzia le tue risorse per iniziare a stare meglio innanzitutto al di fuori della relazione con lui, migliorando la relazione con te stessa e facendo dipendere il tuo benessere prima di tutto da te. Lavora su una migliore gestione dello stress lavorativo e organizzativo della vita familiare, in modo tale da essere più consapevole della stanchezza che deriva e dipende dalla tua relazione di coppia. Parlarne con lui, potrebbe essere utile anche per motivarlo magari a fare un percorso di coppia. Spero di esserti stata utile, CM.

Dott.ssa Caterina Marano

Dott.ssa Caterina Marano

Roma

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Cara Claudia,

quello che lei descrive è una cosa molto comune, il lavoro, i figli, la quotidianità "sfinisce" la coppia, ma un dialogo autentico con suo marito  potrebbe aiutarvi a cercare una soluzione insieme.

Ma nelle sue parole leggo soprattutto un po' di rammarico nell'aver "rinunciato"  a se stessa, nell'aver perso una parte di lei per stare con lui. Le consiglierei di riflettere e ripartire da questo punto, sarebbe fondamentale riprendersi quelle parti di sé alle quali sente di aver rinunciato, mettendo se stessa al primo posto. Nel momento in cui tornerà a sentirsi in sintonia con sé stessa ogni decisione le sembrerà più chiara. Si ricordi che tutte le alternative sono possibili.

In bocca al lupo e se vuole può contattarmi.

Cordialmente

Dott.ssa Denise Traetta 

 

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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