Salve, sono una donna di 43 anni, un'artista conosciuta. Dopo un periodo di 10 anni vissuto senza alcuna relazione sessuale, sto in questi ultimi due anni con un cinquantanovenne, artista, separato, con debiti, nullatenente e che al momento mantengo a casa mia. Lui studia il modo di uscire dalla crisi al computer facendo il webmaster. Ci siamo conosciuti tramite un social 2 anni fa. Siamo stati folgorati entrambi da quante cose ci accomunavano ( però, durante le nostre chiacchierate in webcam, lui mi diceva sempre che gli sarebbe piaciuto trasformarmi fisicamente. In effetti, anche se sono una bella donna di viso, il corpo è troppo pesante e sfatto). Decisi comunque di prendere l'aereo per vederlo di persona. Ci siamo trovati subito bene, anche se sessualmente non abbiamo brillato. Durante il periodo di convivenza nel suo paese abbiamo anche avuto assieme delle avventure sessuali con altre persone (lui, a suo dire, non smetterebbe mai di farlo con le donne che reputa attraenti). Io ho provato per curiosità. Comunque, quando ci siamo trasferiti nel mio paese, lui non ha partecipato e non partecipa alle normali cose quotidiane della casa. Dopo un periodo di scarsa sessualità e a suo dire di giustificazioni riguardo il fatto dello stress dovuto alla separazione, non abbiamo più fatto sesso da circa 6, 7 mesi, a parte il sesso orale che solo da parte mia c'era. Non so se effettivamente sia dovuto al fatto che io non mi sia “trasformata“ in quello che voleva lui, oppure sia dovuto allo stress del processo di separazione che sta affrontando, oppure al fatto che non ci siano delle avventure sessuali con altre persone che stimolino le sue fantasie. Lui è sessualmente ambivalente. Gli piacciono i travestiti e si farebbe sodomizzare. A me tutte queste sue pratiche non dispiacciono, ma vorrei che ogni tanto mi dedicasse qualche attenzione sessuale e che mi facesse sentire bene con il mio corpo...ma so che è stato difficile con tutti gli uomini che ho avuto. Lui dice di amarmi profondamente e non ha mai amato nessun altra donna in questo modo. Come mi devo comportare? Grazie. Cristina
Buona sera Cristina,
lei cosa desidera da questa relazione? dalle sue considerazioni mi sembra di capire che lei ha un grande bisogno (legittimo e sano) di attenzione e di riconoscimento, elementi fondamentali per la relazione e per la coppia.
Quando questi elementi vengono meno, diventa difficoltoso instaurare una relazione che possa essere appagante. Sembra che lei si stia occupando di lui come una madre si prende cura di un bambino. Quest'uomo non è indipendente e non ha una condizione tale che possa darle la sicurezza di cui lei sembra aver bisogno.
Ha evidenziato delle caratteristiche che sembrano inoltre essere costanti in tutte (o quasi) le storie che ha avuto fino ad adesso. Su questa informazione voglio darle uno stimolo. Cosa la porta a trovare uomini con quelle caratteristiche? Sembra che dalle sue parole ci sia il bisogno di prendersi cura di qualcun altro. In questo modo però come fa a prendersi cura di lei e del suo bisogno?
Le consiglio di iniziare un percorso psicologico con qualcuno che possa aiutarla a concentrarsi sulle motivazioni che la portano a crearsi queste situazioni relazionali e con cui iniziare a vedersi e a darsi l'importanza che merita. E' ancora giovane e tutto il tempo di darsi nuove possibilità.
Resto a disposizione
Carissima Cristina, scrive di non essere del tutto appagata dalla relazione attuale, vorrebbe più attenzioni, sentirsi desiderata e amata e vivere la sessualità con piena soddisfazione. Dice anche di non essere aiutata dal rimando del suo compagno che la vorrebbe "trasformata" e che trova in atre situazioni l'appeal che attiva le sue fantasie e che attraggono le sue attenzioni sessuali. Quello che vale la pena chiarire meglio, magari con l'aiuto di un esperto, è come queste discrepanze si dinamizzano con le sue credenze, andando ahimè a rafforzarle. Mi spiego meglio: i rimandi del suo compagno pare vadano in fondo a confermare convinzioni che lei stessa ha, e cioè di avere un "corpo sfatto", poco desiderabile, in altre parole indegno di essere "consumato dall'amore"..
Non so dirle come può comportarsi (e non sta a me farlo..), ma è importante capire se lei ha la disponibilità a cambiare questa situazione attraverso un'azione realmente "creativa", dato che è un'artista, per cui diversa da quelle abituali.. magari predisponendosi a un percorso di conoscenza approfondita di se stessa, che vada verso una maggiore acettazione di quello che è.
Le auguro ogni bene
Cara Cristina,
la prima cosa che lei occorre faccia è quella di riuscire ad entrare in una presa di coscienza fondamentale, Senza la quale non riuscirà ad intravedere soluzioni. Ovvero che quanto le sta succedendo, non capita a caso, ma è fortemente voluto da lei stessa, come accomodamento, il migliore compromesso possibile, forse, per dare una risposta funzionale ai suoi conflitti interiori. Funzionale non vuol dire ottimale , nè vuol dire felicità. Del resto i conflitti che stanno alla base può risolverli solo con l'aiuto di uno specialista, lei deve prendere solo la decisione, appunto, partendo dalla premessa che ho fatto in questa risposta. Anche tenendo conto che lei , già prima di conoscere questa persona, ha fatto 10 anni di astinenza, cosa che rivela una complicata introiezione di un modello affettivo-sessuale che, si protrae con diversa modalità con l'attuale compagno. Ovvio è che esso ha di suo una componente omosessuale preminente , che si evidenzia anche in quei giochi erotici a cui anche lei ha partecipato, ma anche lei non disdegna la complicità. Vede,io vedo evidente in lui una profonda rabbia per l'altro sesso (in fondo questo è il nucleo degli orientamenti omosessuali) e quindi la tendenza a trattarla come un oggetto sessuale o come stimolo per le sue fantasie che portano altrove, ma questo importa poco , a lei deve interessare la domanda per quale motivo si presta ad essere umiliata, a non esser considerata una donna ( ad una donna non si confidano certe cose), ad essere complice di tutto ciò, a mantenere in piedi in fondo, un profondo ODIO verso se stessa, così profondo da non accorgersi del baratro emotivo ed esistenziale in cui si è cacciata. Cosa fare ? Se proprio non vuol correre dallo psicologo, intanto cerchi di chiuder questo cerchio erotico indistinto. Che lui dimostri il suo amore e non solo che lo declami, perchè così è solo un amore assistenziale. Imponga lo stop a incontri omosessuali e scambisti, in modo DRASTICO, forse lui non aspetta altro, di avere qualcuno che gli ponga un limite , mentre lei ponga a se stessa un limite alla voglia di espiare. Si faccia trattare da donna, ed il desiderio probabilmente rifiorirà.
Buona fortuna!