Amante non mi desidera più perché prende psicofarmaci, che fare?

Angela

Buonasera, porto avanti da 5 anni una relazione extra con uomo sposato, come me, che occupa posizione di rilievo con molte responsabilità sia lavorative che familiari pertanto ci limitiamo a scriverci quasi tutti i giorni, a sentirci raramente e a incontrarci ogni mese e mezzo. Agli inizi della relazione, passione devastante, chiamate frequenti e pure weekend fuori, nonostante tutti gli impegni. Dopo 7 mesi litigammo furiosamente a causa della mia gelosia e del suo sfarfalleggiare sui social e ci lasciammo per 9 mesi durante i quali mi bloccò, causandomi una atroce sofferenza. Quando ritornò capii che non potevo più palesare la mia gelosia - sospetto sia un seriale e abbia una rete di amanti - e da allora mai più discussioni. Ma la situazione, tra noi, si è raffreddata proprio nel vivo della questione: non stiamo più in intimità da novembre 2023. Continuiamo a scriverci tutti i giorni e a vederci regolarmente, ma lui ora mi invita direttamente a pranzo. A gennaio mi ha detto chiaramente che a causa di frustrazioni lavorative e impegni con i genitori anziani e malati si sente depresso e ha iniziato a prendere psicofarmaci, con la conseguenza di aver perso il desiderio. Io, all'inizio, ho preso la cosa sottogamba perché pensavo fosse transitoria e che presto i nostri incontri bollenti sarebbero ricominciati ma pochi giorni fa, a pranzo insieme, lui, a proposito di un mio impegno che tra circa due mesi mi porterà nella sua città, ha detto tutto contento:"Che bello, tesoro, così pranzeremo ancora insieme!". Ci sono rimasta malissimo constatando che in lui non c'è alcuna speranza o volontà che le cose tra noi possano ritornare alla precedente condizione. Io mi sento sempre più triste e frustrata perché lui non mi ha lasciata né ha detto chiaramente che tra noi le cose erano cambiate ma, di fatto, ora siamo amanti casti, una situazione davvero surreale nella quale non so proprio come comportarmi. Da una parte vorrei gridargli tutta la mia frustrazione ma, dall'altra, temo di aggravare il suo periodo nero con la conseguenza che si allontani per sempre. Come aiutarlo? Come stimolare nuovamente in lui l'appetito sessuale ormai del tutto assente? Darei qualsiasi cosa per vedere nei suoi occhi la fiamma dell'antico desiderio................

2 risposte degli esperti per questa domanda

Buonasera Angela,

Credo che lui non l'abbia lasciata semplicemente perché in cuor suo non lo ha fatto legge la relazione su un piano affettivo e non sensuale. Non imputerei all'utilizzo degli psicofarmaci tutta la responsabilità: è vero che alcuni di essi possano causare un calo della libido ma non una totale assenza, sicuramente i fattori sono molteplici correlati e complessi.

Se tiene a questo rapporto affronti la paura e rischi ma sia onesta con lui, probabilmente non riaccenderà quella fiamma di cui parla ma darà la possibilità ad entrambi sia di capirvi sia di poter porre le basi per un'infinità reale. 

Detto ciò le consiglio di fermarsi a riflettere e considerare un percorso individuale. A quali uomini tende a legarsi? Cosa ricerca in loro? Cosa ricerca in sé stessa e cosa bella relazione? 

 

Dott.ssa Chiara Piccolo

Dott.ssa Chiara Piccolo

Messina

La Dott.ssa Chiara Piccolo offre supporto psicologico anche online

Salve Angela

le terapie psicofarmacologiche spesso incidono sul desiderio sessuale e sull'erezione. Se così fosse lei non ha alcuna possibilità e non può far sentire in colpa il suo amico per questo.

Mi chiedo anche perchè lei desidera un tipo di relazione che non esiste più? Come mai non ricerca nuovamente altrove una passione travolgente (che ovviamente ha un inizio ed una fine proprio per componenti psicofisiologiche)?Quale è l'immagine che lei ha di se stessa? Come mai si sottopone a questa frustrazione?

Ovviamente per fare un'analisi più approfondita mancano una serie di elementi cruciali.

Quando vuole io ci sono per un approfondimento.

Cordiali Saluti

Elisa Pappacena