Calo della libido

Era

Salve a tutti, sono una ragazza di quasi 23 anni che ama la vita. Da un anno a questa parte mi sento persa, principalmente perché ho avuto un forte calo della libido senza alcun motivo. È da un anno che ogni volta che ho un rapporto sessuale con il mio fidanzato (sono fidanzata da 6 anni e convivo da 5 anni) non sento più il l’eccitazione che provavo fino a tempo fa. Il mio cervello vuole tantissimo, ha molto desiderio, ma purtroppo non è più collegato con la parte di giù che sembra morta. Io amo tantissimo il mio ragazzo, ogni giorno di più, non mi vedi affianco ad un’altra persona quindi non capisco questa cosa. Forse quando è iniziato il tutto stavo subendo un forte stress lavorativo che può aver inciso colpendomi all’interno e facendo cadere in questo giro. In contemporanea con il calo della libido è nata in me una forte ansia in quel periodo, forse ero anche un po’ depressa, non so descriverlo, so solo che in certi momenti era talmente forte che pensavo di morire. Io fino ad un’anno fa non sapevo neanche che cos’era l’ansia, l’ho capito quando mi son trovata dentro. Non capisco tutto ciò. Non capisco perché mi ha colpito. Era un bel momento della mia vita, avevo finalmente raggiunto degli obiettivi, mi ero realizzata, andava benissimo con il mio fidanzato (avete presente le discussioni che le coppie hanno? Ecco, era da circa un anno che non litigavamo per niente) e all’improvviso mi è crollato il mondo addosso..il mio corpo è cambiato, i miei pensieri, le mie sensazioni, soprattutto la mia vita sessuale; questa cosa mi fa stare molto male..perché se l’ansia sta quasi scomparendo, il mio desiderio sessuale non torna …ho detto vabbè dai sarà il periodo magari passa qualche mese e torna …però niente, è passato quasi un anno..., sono disperata non so più che fare, mi sento incompleta, malata..ho 23 anni perché mi deve capitare una cosa del genere? ho anche studiato psicologia ..so dell’inconscio ecc..ma credetemi non mi spiego tutto ciò ..ho fatto analisi per escludere problemi fisici e sto benissimo..quindi è tutta una questione mentale …ma credetemi, da ragazza solare, aperta, burlona, amante della vita che ero e che sono ritornata da poco non mi spiego tutto ciò , mi hanno consigliato di andare dallo psicologo ma sono un po’ titubante..non perché non credo nel loro lavoro ma perché giustamente ha un costo andare dallo psicologo e se non sono certa che mi possa aiutare io non riesco ad andare per fattori economici Sono disperata, non riesco ad andare avanti e soprattutto mi sento a metà …anche a me come donna mi manca provare certe emozioni che ormai sono solo un ricordo .. Scusate il modo in cui ho descritto tutto ciò, è un caos, esattamente come mi sento io ora Un abbraccio

5 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Immagino e comprendo sia molto doloroso non riconoscersi più nelle proprie sensazioni e nei propri desideri, o mancanza di essi. Probabilmente il periodo di forte stress che ha vissuto ha portato a tutta una serie di emozioni e vissuti con conseguenze come l'apatia che sembra vivere ora, una sorta di ottundimento del desiderio.

Capisco che l'idea di intraprendere un percorso psicologico faccia paura e sia un grande impegno, anche economico, però penso che sarebbe importante confrontarsi con uno psicologo e iniziare un percorso per ritrovare la gioia che sentiva prima. C'è la possibilità di fare percorsi anche a prezzi calmierati, in caso sia interessata mi contatti.

Un caro saluto

Dott.ssa Mariangela Padovani 

Dott.ssa Mariangela Padovani

Dott.ssa Mariangela Padovani

Vicenza

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Cara Era,

dal suo racconto emerge una forte discrepanza tra la sua immagine di sé (una ragazza che ama la vita) e il suo sé attuale, che è in uno stato di sofferenza, al punto da aver portato alla sua coscienza il Sintomo, con la S maiuscola perché mai provato da lei prima d'ora (come l'ansia da lei descritta). Fermo restando che il sintomo, in psicoanalisi, deriva da dinamiche interne alla psiche della persona, che sono per lo più sconosciute alla persona stessa (tanto che non riesce a spiegarsi il perché di questa sofferenza improvvisa), il disagio da lei descritto tocca più sfere: quella dell'umore, dei pensieri, della percezione e della sessualità (o, per meglio dire, del contatto più intimo con il proprio corpo e quello altrui), con ripercussioni sul suo funzionamento quotidiano. Il sintomo che lei avverte è la punta dell'iceberg, ma quello che dev'essere elaborato, parlando con un terapeuta, è quanto accade al livello più profondo della sua psiche, ovvero quello inconscio. Agendo solo sul sintomo, infatti, non si ha accesso ai conflitti più profondi che l'hanno portata a stare male, che rimangono in tal modo non risolti. Lo psicoterapeuta è la persona più qualificata per aiutarla in questo senso (le risparmio la differenza tra i vari approcci perché, avendo studiato psicologia, immagino conosca già). Il suo corpo e la sua mente le stanno comunicando che è necessario un cambiamento: diamo loro ascolto. 

Sarò lieta, eventualmente, di approfondire la sua questione: non esiti a contattarmi.

Un caro saluto,

dott.ssa Cristel Rubulotta

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Genova

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Gentile Era ,

mi spiace per la tua situazione. Comprendo la tua confusione .

Leggendo le tue parole penso che tu sappia che una consulenza, sarebbe auspicabile .

Anche perchè non possiamo controllare tutto. Evidentemente hai una necessità "inascoltata". Se la problematica è di natura economica, ci sono tante soluzioni per i giovani. In ogni caso come tu stessa suggerisci ,sei troppo giovane per rassegnarti a questa situazione.

Resto a disposizione anche per un colloquio conoscitivo e anche online 

Dott.ssa Simona Ilardo

Dott.ssa Simona Ilardo

Napoli

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Ha fatto uso di antidepressivi nel periodo che lei descrive come di forte stress lavorativo?

Se cosí fosse lei potrebbe essere vittima della disfunzione sessuale post-SSRI o Sindrome Post-SSRI. Si tratta di patologia iatrogena, ovvero dovuta al farmaco. Come il nome fa intendere si tratta dei farmaci che bloccano la serotonina ed è caratterizzata da disfunzioni sessuali, cognitive ed emotive che possono presentarsi durante l'assunzione del farmaco e/o dopo sua sospensione.

 

Dott. Mario Pugliese

Dott. Mario Pugliese

Roma

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