Salve Dottoressa,
io ed il mio compagno stiamo assieme da un paio di mesi.
Lui ha 43 anni, io 37 e sono sincera nel dirle che non abbiamo mai parlato del suo passato ma da quel poco che ho capito la sua non è stata una vita sessuale molto attiva, le basti sapere che sono la prima ragazza che ha presentato ai suoi genitori nonchè alla sua famiglia.
E' molto attratto da me e la cosa è reciproca, ci stuzzichiamo molto e ci baciamo tantissimo ma il problema che Le espongo si presenta al momento di avere rapporti.
La prima volta è stata un disastro.
Ci siamo spogliati completamente e abbiamo iniziato a fare petting ma lui non ha mai raggiunto l'erezione nonostante il rapporto orale.
Non le nego che ho avuto il timore che soffrisse di una patologia che non gli permettesse di avere rapporti.
Fortunatamente però, ho poi riscontrato che non era come pensavo.
Quando ci ritroviamo da soli, lo sento e lo vedo un pò frenato, come se avesse quasi paura a toccarmi.
Non si sbilancia, non è "carico"... addirittura a volte non si spoglia neanche e con me si limita a togliermi le mutandine.
Solitamente fatica ad eccitarsi e le volte che riesce a raggiungere l'erezione e proviamo la penetrazione, il suo pene si riduce immediatamente tornando a "riposo".
Riesco ad avere l'orgasmo perché è solito masturbarmi con l'aiuto delle sue dita.
Io ricambio con un rapporto orale che non sempre va a buon fine perché appunto non sempre riesce ad eccitarsi.
Le confermo però che in caso positivo, il suo pene raggiunge dimensioni piuttosto normali e riesce ad eiaculare (piuttosto in fretta).
Cerco di spronarlo appoggiando le sue mani sul mio corpo, dicendogli che mi piace stare con lui e mi piace quello che fa.
Abbiamo parlato di questa situazione che lo imbarazza tantissimo e che qualche giorno fa l'ha portato persino a piangere perché secondo lui "non mi rende felice" ma ovviamente gli ho detto che io con lui sono felice ma che avrebbe dovuto trovare il modo di affrontare questa sua difficoltà.
La frase che ha usato è stata "spero che un giorno migliori" ma io, per quanto rispetti i suoi tempi, vorrei che non rimandasse ancora a lungo e che affrontasse la cosa tempestivamente.
Le chiedo un consiglio. Vorrei sapere se c'è qualcosa che posso fare o se è il caso di ricorrere all'aiuto di uno specialista.
Grazie.
Salve Loredana è evidente da quello che mi descrive che c'è una difficoltà di coppia , un blocco emotivo. Sarebbe opportuno vedervi insieme per parlare della situazione approfonditamente.
Se vi può interessare io ricevo a Forlimpopoli, il colloquio ha la durata di un'ora e ovviamente sono tenuta alla privacy.
Per altre informazioni mi può contattare al numero 3475615020 o all'indirizzo mail alice.nucci@gmail.com.
Saluti
Cara Loredana,
Dire, a 43 anni, "speriamo che col tempo migliori", direi che no, non ci siamo. Il suo fidanzato ha passato LA VITA aspettando di migliorare, ed evidentemente non è successo.
E' importante che si faccia aiutare, anche per lei, perché la vita di coppia con una persona che è affetta da questo genere di impotenza è molto frustrante - va detto.
Deve confrontarsi con uno psicoterapeuta uomo, che lo potrà capire meglio.
Una volta iniziati i colloqui, affianchi un omeopata di scuola unicista, che lo aiuterà moltissimo nel recupero.
In bocca al lupo!
Buongiorno Signora.
Quello che lei descrive è una situazione di sofferenza per la coppia. La mancanza di intesa sessuale è la conseguenza di stati d'animo non sereni, di una comunicazione di coppia poco fluida.
Penso sia possibile ottenere un miglioramento della situazione con un percorso psicologico per la coppia o individualmente per entrambi.
Prima si affronta un problema e prima lo si risolve! Entrambi si è coinvolti nel disagio quando la sessualità della coppia non dà soddisfazione.
La saluto.
Gentilissima Loredana,
la ringrazio per aver scritto e per la fiducia; mi scuso se rispondo solo adesso.
Ha fatto benissimo a scrivere.
Siete davvero molto bravi in quanto entrambi state cercando di venirvi incontro standovi vicini, ed è proprio per questo motivo che, effettivamente concordo con l'ipotesi di fare un consulto di coppia per poter affrontare l'argomento anche da altri punti di vista; in quanto da quanto descrive sembrano essere presenti anche forti componenti emotive che possono andare a interferire.
Se avete piacere, e se vivete a Cesena o dintorni, potremmo eventualmente fissare un appuntamento, ad ogni modo, parlarne con un esperto, con buone probabilità, nel vostro caso, potrebbe essere di aiuto.
Se ha piacere risponda su questa piattoforma o mi scriva su wupp o messaggistica tradizionale.
Un caro saluto
Gentile signora,
benchè problemi come quello che ci espone interessano ovviamente "la coppia" e pertanto risentono anche dei rapporti psicologici all'interno della coppia stessa, penso tuttavia che sarebbe opportuno e probabilmente sufficiente che il suo compagno si recasse da uno psicologo psicoterapeuta per cercare di risolvere il problema.
Tra l'altro, anche nell'evenienza che il rapporto di coppia presenti qualche problematicità, è possibile risolverla anche con una terapia individuale, come illustro nell'articolo https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/psicoterapia-della-gestalt/articoli/MigliorarelerelazioniinterpersonaliconlaTerapiadellaGestalt.html.
Solo nel caso il suo compagno si rifiutasse penso sarebbe consigliabile che si recasse lei da uno psicoterapeuta che saprà nel caso valutare le possibili strategie e strumenti utilizzabili.
Cordiali saluti
Roma
La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online
Sì, è opportuno rivolgersi ad uno specialista, prima un andrologo (per verificare che non sussistano cause organiche). Se l’andrologo dà parere negativo (ossia non riscontro di patologie organiche) sarà necessario rivolgersi a uno psicoterapeuta sessuologo per indagare le aree correlate al desiderio e all’eccitazione sessuale. Sarebbe utile la somministrazione del test Sesamo che esplora specificamente l’ambito sessuale e relazionale, nonché le cause che possono essere alla base di questa alterazione. La disfunzione erettile può essere di tipo primario (da sempre presente nel soggetto), secondario (acquisito dopo un periodo di normale funzionamento), occasionale (quando avviene sporadicamente) e situazionale (in particolari circostanze o con determinati partner); può inoltre avere una causalità lontana nel tempo o essere determinata da motivi più recenti, le cui origini possono essere di tipo multifattoriale (cognitivo, affettivo, emozionale, situazionale e relazionale).
Buonasera sig.ra Loredana,
accertato il fatto che suo marito non ha problematiche fisiche che impediscono l'erezione, è opportuno che intraprendiate una terapia di coppia focalizzata sulla sessualità. Molte sono le persone e le coppie che hanno problemi nella sfera sessuale, più che altro nella genialità. Molto spesso ci sono credenze e convinzioni culturali erronee che influenzano negativamente una sessualità libera da preconcetti. Spesso al di sotto di una sessualità problematica ci possono essere eventi traumatici che solo con la psicoterapia si possono esplorare, elaborare e trasformare. Mi contatti in privato qualora lo ritenesse opportuno.
Buona giornata.
Roma
La Dott.ssa Anna Maria Rita Masin offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Loredana,
le problematiche sessuali possono essere affrontate in diversi modi.
Se il Vostro intento è quello di intraprendere una terapia di coppia, sarebbe opportuno che vi rivolgeste ad un sessuologo.
Se, invece, il suo ragazzo ritiene di avere qualche problema personale che si riflette sulla sua sessualità, o in generale, o nello specifico con lei, dovrebbe intraprendere una psicoterapia individuale.
Si tratta di questioni complesse, che andrebbero meglio comprese attraverso un'anamnesi approfondita.
Con le informazioni, per quanto puntuali, che lei mi ha dato, questo è quanto mi sento di risponderle.
Saluti cordiali
Forlì-Cesena
La Dott.ssa Gloria Monti offre supporto psicologico anche online