La lettera mi fa venire in mente una vecchia preghiera attribuita ai primi gruppi dell’Anonima Alcoolisti Americana riportata, niente di meno, che da Gregory Bateson in un suo famoso testo. Non ricordo le parole precise ma il significato era questo: “Dio aiutaci a cambiare ciò che va cambiato, ad accettare ciò che va accettato e, soprattutto, a discernere tra i due casi.”
Ebbene, già da qualche decennio le maggiori istituzioni scientifiche internazionali quali l’American Psychiatric Association, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, L’American Psychologist Association, nonché l’Ordine degli Psicologi della Lombardia, dopo approfonditi studi propendono a considerare l’orientamento omosessuale come una “normale evoluzione della sessualità umana” e mettono in guardia dalle terapie che si propongono di modificare l’orientamento sessuale delle persone (terapie riparative) incoraggiando approcci che portino la persona a riconoscere e vivere al meglio la propria sessualità.
Certamente, queste proposizioni non sono sempre semplici da attuare, sappiamo che in alcune realtà, e fino ad un recente passato anche in alcuni Paesi dell’Europa Occidentale, l’omosessualità è o era considerata un reato penale. Oggi nella nostra realtà non è più così anche se i pregiudizi possono ancora essere presenti ed attivi.
Sappiamo, inoltre, che la realtà spesso è più complessa di qualunque classificazione.
L’invito a Luca, quindi, è quello di cercare un aiuto per esplorare la propria sessualità e se stesso così da capire cosa effettivamente è e come sia meglio muoversi.