I maschi in particolari ostentano spavalderia, ma le delusioni non tardano ad arrivare: i deficit erettili, l’ansia da prestazione ed il triste fenomeno delle “pillole dell’amore” assunte per non fare brutta figura, sono la tragica testimonianza che il sesso per i giovani è maggiormente un’ossessione piuttosto che una passione. Parlare con i ragazzi di sessualità senza morbosità, imbarazzo e tabù è il modo per incontrarsi in una zona importante della loro vita.
Parlare con i nostri figli della sessualità significa guidarli a una conoscenza sensoriale e affettiva del mondo, significa aiutarli a crescere. In attesa di leggi che finalmente si occupino dell’educazione sessuale nelle scuole, la formazione e l’informazione sessuale degli adolescenti restano delegate soprattutto alla famiglia.
Non si può insegnare la sessualità come l’analisi logica: un comportamento considerato intimo in un contesto affettuoso e privato può diventare intrusivo e violento quando viene imposto nei modi e nei tempi sbagliati. Per questo i genitori si trovano a operare in un ambito molto delicato, in bilico tra interiorità e socialità.
L’adolescente è spesso confuso, si trova in un corpo che cambia, avverte cambiamenti fisici importanti e proprio in questo periodo la sessualità si risveglia. Dare informazioni e nozioni preventive possa agevolare la capacità di compiere scelte individuali consapevoli. Per questo motivo noi quali genitori non dobbiamo mai stancarci a dare risposte ai tanti perché: ma soprattutto non dobbiamo mai assumere l’atteggiamento di “giudici” poiché il sesso di qualsiasi sorta non è né giusto né sbagliato: è e basta.
La sessualità non è solo l’apparato genitale, ma ne è anche il vissuto, l’immagine interna, è l’incontro con il proprio corpo e con il corpo dell’altro, è il rapporto con sé e con il mondo. Non è, quindi, sufficiente solo l’informazione, ma anche e soprattutto la formazione. Non si tratta , perciò, di un semplice apprendimento di nozioni e posizioni, ma della progressiva comprensione delle esigenze umane autentiche che culminano nella creazione di rapporti interpersonali.
Il problema è che gli adulti spesso provano più imbarazzo dei loro figli ad affrontare l’argomento sesso e preferiscono passare ad altri il compito, per traghettare i figli dalla fanciullezza all’adolescenza. Al contrario la famiglia è l’ambiente da cui dipende l’equilibrio affettivo del ragazzo e la sua possibilità di costituirsi autonomamente come persona.
L’importante è che i genitori non assumano un atteggiamento invasivo a danno della privacy dei loro figli, ma che ne rispettino gli spazi, i tempi e i segreti, poiché non bisogna mai dimenticare che l’eros si nutre anche di mistero.